​Francesco Gabbani: «Non rinnego la scimmia, ma Viceversa mi ha reso giustizia»

Francesco Gabbani: «Non rinnego la scimmia, ma Viceversa mi ha reso giustizia»
​Francesco Gabbani: «Non rinnego la scimmia, ma Viceversa mi ha reso giustizia»
di Caterina Carpanè
Martedì 18 Febbraio 2020, 10:57 - Ultimo agg. 11:48
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«Il Festival di Sanremo ha premiato degli artisti che vengono da un percorso vero, con tanta sincerità e autenticità. Sono contento di aver condiviso questa esperienza con Diodato e i Pinguini Tattici Nucleari». È sereno e sorridente Francesco Gabbani che a Milano ha incontrato i fan a pochi giorni dal secondo posto conquistato all’Ariston.

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Un risultato decisamente positivo quello del cantante carrarese, che aveva già vinto la kermesse nel 2016 tra le Nuove Proposte e nel 2017 tra i big: «Tornare al Festival ha portato con sé delle aspettative non legate alla gara, - spiega Francesco.- Ero curioso di presentare al pubblico una canzone , Viceversa, con dei crismi e dei connotati stilistici diversi rispetto a Occidentali’s Karma che avevo presentato tre anni fa. Devo dire che la curiosità ha trovato una grande soddisfazione».
 


A Sanremo Gabbani ha convinto tutti, dalla giuria demoscopia al televoto, un consenso condiviso che l’artista imputa proprio al pezzo proposto: «Viceversa è una canzone con una sua verità e sincerità. Prova a interpretare una componente fondamentale dell’esistenza di tutti noi: ciò che noi definiamo amore e tentiamo di razionalizzare, ma che in realtà non riusciamo a controllare. È un brano che tocca delle leve che fanno parte di tutti».

Viceversa, così come l’album omonimo uscito il 14 febbraio, presentano al pubblico un Francesco Gabbani apparentemente lontano da quello conosciuto solo tre anni fa: «Mostrando un mio modo diverso di fare musica, che in realtà è sempre esistito, credo che la canzone e l’album mi rendano un po’ più di giustizia rispetto a quel piccolo fraintendimento nato con la messa in scena di Occidentali’s Karma, che tanto mi ha dato da una parte, ma che mi ha anche tolto», confessa il cantante, che tuttavia non vuole rinnegare la scelta di presentarsi sul palco insieme a un ballerino travestito da scimmia, diventata sua croce e delizia: «Poteva essere presa come espediente scenico per fare il giovane o fare il provocatorio senza un senso. Anche se per me un senso lo aveva e lo ha tuttora».

Per Francesco quest’ultimo lavoro non significa voltare pagina o allontanarsi dal passato, bensì è l’occasione di trasmettere la sua essenza: «Viceversa mi ha dato la possibilità di mostrarmi fino in fondo: sono una persona che parte non dalla necessità di voler arrivare al successo a tutti i costi, ma per me la priorità è analizzarmi, capirmi, crescere e imparare sempre di più, una priorità che cerco di trasformare in musica».
E mentre dà appuntamento all’Arena di Verona, dove suonerà il prossimo 8 ottobre, Francesco lascia un consiglio a Diodato che, forte della sua vittoria all’Ariston, parteciperà alla prossima edizione dell’Eurovision Song Contest in programma a maggio in Olanda: «Cerca di godertela il più possibile! È un’opportunità di valore per portare la tua musica, da italiano, su un palcoscenico europeo».

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