Highsnob & Hu, il rapper irpino e la cantautrice a Sanremo: «Outsider da una vita»

Highsnob & Hu, il rapper irpino e la cantautrice a Sanremo: «Outsider da una vita»
di Federico Vacalebre
Martedì 18 Gennaio 2022, 10:02
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Quando Amadeus ha annunciato la presenza di Highsnob & Hu tra i 25 big del suo terzo Sanremo la reazione è stata unanime: Hi... chi? Hu... chi? E al primo ascolto del loro pezzo, «Abbi cura di te», nelle pagelle dei critici, compreso chi scrive, sono fioccati i voti più bassi del mucchio selvaggio festivaliero targato 2022. Ma loro, all'anagrafe rispettivamente Michele Matera, trentaseienne di Avellino cresciuto a La Spezia, e Federica Ferracuti, ventisettenne di Fermo intravista l'anno scorso a Sanremo Giovani, non se ne danno cruccio più di tanto. Lui: «Siamo consapevoli di essere degli outsider, io lo sono da una vita, quando sono arrivato a Milano nessuno dava retta a un trentenne che voleva mettersi a fare il rap. Eppure... Mio nonno, di Vallata, sarebbe stato orgoglioso di me». Lei: «Outsider è bello, o quantomeno non ci spaventa. Neanche mia madre pensava fosse possibile qualcosa del genere per gente come noi che arriva dalla provincia».

E la canzone, sospesa tra hip hop e pop senza graffiare? «È nata prima del Festival, ho cercato Fede quando l'ho vista in tv, mi piaceva, volevo fare qualcosa con lei», spiega l'irpino, che il successo l'ha già visto da vicino. «Non ci siamo messi insieme per il Festival, ma per fare musica.

Quando Michele mi ha fatto ascoltare il pezzo ci sono entrata con naturalezza, prima ancora che versi e musica condividiamo l'anima», gli fa eco la sua compagna d'avventura. Il titolo farebbe pensare al Battiato di «La cura», ma, assicurano entrambi, non lo avevano in mente nella fase creativa: «Io quando ho un'idea la fermo su delle lavagnette che tappezzano casa», spiega il rapper, «e quella frase, Abbi cura di te, l'avevo messa giù da qualche anno. Il grande cantautore siciliano non c'entra nulla, o forse in modo inconscio, di sicuro è un mio punto di riferimento».

Nel testo spuntano un paio di citazioni tra mondo sadomaso e biblico: «Io provo piacere nel sentir dolore come lo shibari», canta lui facendo riferimento ad una pratica sessuale che (si) procura piacere legando una persona. E, poi: «Io perdo la testa come Oloferne». «Il brano parla non tanto della fine di una storia, ma della consapevolezza che ne deriva, con l'augurio di bene universale. Certo, è un amore tossico, ha sprigionato il suo veleno oltre al suo profumo. Però quei termini vengono dalla mia passione per le rime, per le punchline, le battute finali di un verso che nell'universo hip hop sono importantissime. Ecco il riferimento allo shibari, come anche a Oloferne. Giuditta non c'è, magari qualche ragazzino non sa chi sono i due e va in rete a cercarselo, com'è successo tante volte a me», racconta Highsnob, che nella sua prima vita ne ha combinate di cotte e di crude: stupefacenti, dipendenze, carcere (nel 2007 finì a San Vittore per una rissa). «Con questo mondo ho chiuso, o quasi, ma, sia chiaro, anche quello mi è servito e, probabilmente, ora mi servirà ancora di più: dopo un Sanremo puoi montarti la testa, credere di essere arrivato o di stare per arrivare in cima al mondo, ma invece serve avere i piedi ben saldi per terra. E io ora so che la vita spericolata non è bella, che è lesivo inseguire gli eccessi in stile sesso, droga e rock and roll».

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Con «23 coltellate» era arrivato a 20 milioni su Spotify, con «Harley Quinn» a 17, poi Matera era scomparso dal radar dei suoni giovanili: «Mi sono sottoposto a un intervento chirurgico legato ad alcuni disturbi del comportamento alimentare causati dal bipolarismo, motivo di molti miei problemi. Il mio primo disco, del 2018, si intitolava non a caso Bipopular. In Italia i disturbi mentali sono ancora un tabù. Io sono stato in cura, l'anno scorso mi sono sottoposto anche a una terapia cognitivo-comportamentale per rimuovere i meccanismi che la mia psiche aveva creato nel tempo per evitare di affrontare problemi come l'azzardopatia, la depressione, i disturbi alimentari. Ero arrivato a pensare al suicidio, mi hanno salvato i miei genitori, il loro affetto. Così, se dico abbi cura di te, so davvero quello che sto dicendo».
Ora Highsnob & Hu sono pronti a spiegare dal palco dell'Ariston chi sono. Poi strade separate, ognuno con il suo disco da mettere in piedi.
 

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