Sanremo 2021, gaffe di Amadeus con Giuliano Sangiorgi e Fiorello scherza: «Perdonalo»

Sanremo 2021: la gaffe di Amadeus con Giuliano Sangiorgi apre la terza puntata
Sanremo 2021: la gaffe di Amadeus con Giuliano Sangiorgi apre la terza puntata
Giovedì 4 Marzo 2021, 21:24 - Ultimo agg. 5 Marzo, 02:06
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È con una clamorosa gaffe che Amadeus inaugura la terza puntata del festival di Sanremo 2021. Il sipario immaginario dell'Ariston si apre con un tributo a Lucio Dalla ad opera dei Negramaro nell'interpretazione di "4 marzo 1943", ma finita l'emozionante esibizione della band, un momento di imbarazzo raffredda il palco sanremese, quando Amadeus invita Giuliano Sangiorgi a lasciare il palco dimenticando che la band avrebbe dovuto interpretare, non una, ma due canzoni.

Pagelle terza serata, I Negramaro e Dalla? Meraviglioso (9), Noemi fuori tempo (5)

Di fronte all'invito di Amadeus, il cantante dei Negramaro mostra un certo disagio nel tentare di far capire al conduttore di avere un altro brano da interpretare in scaletta.

Troppo tardi quando Amadeus, sorpreso dalle resistenze di Sangiorgi, si rende conto della clamorosa gaffe messa in scena. Poi fredde risate accennate, «perdonalo», interviene Fiorello prima di lasciare il palco alla seconda esibizione.

Un toccante monologo di Giuliano Sangiorgi sul ruolo della canzone d'autore tra citazioni dello stesso Lucio Dalla (Come è profondo il mare) e Fabrizio De Andrè (Anime salve) che anticipa l'esecuzione di «Meraviglioso», lo storico brano di Domenico Modugno riportato in vetta alle classifiche dai Negramaro con la loro celebre versione uscita del 2008.

«C'è un momento esatto in cui le parole, quelle da sole, non bastano a dire, per davvero, tutto quello che pensiamo e sentiamo. Che poi, tutto quello che pensiamo non ci starebbe memmeno in un oceano... Si sa, mica lo puoi bloccare, non lo puoi recintare! Il pensiero, come l'oceano, non lo puoi confinare... e chi pensa è muto come un pesce anzi è un pesce e come pesce non lo puoi bloccare, nemmeno quello… E allora in questo mare così grande, così maestoso e continuamente in tempesta, ma pur sempre troppo piccolo per contenere il pensiero tutto, c'è un posto che galleggia leggero, leggerissimo sulle nostre vite, un'isola felice, che riesce a farlo, e lì, pensieri e parole nuotano liberi, vanno giù in profondità, negli abissi più remoti a scandagliare con il loro radar fondali mai attraversati prima, per poi risalire, carichi di tanti altri colori e tante altre vite… tutte quelle vite che ci appartengono, che sogniamo, che fuggiamo e poi ancora via, nel mare aperto e poi giù, il deserto e poi ancora in alto, con un grande salto.... Atterriamo su quest'isola… E solo grazie a quest'isola, restiamo anime salve, in terra e in marecapaci di dire ogni giorno che grande questo tempo, che bella compagnia! E lo si fa cantando... Si chiama canzone questo posto ed è un posto meraviglioso, in cui perfino il tuo dolore, potrà guarire poi meraviglioso» queste le parole del monologo portato sul palco.

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