Sanremo, l'azzurro Ermal verso la Meta
​e Avitabile-Carosone svegliano l'Ariston

Sanremo, l'azzurro Ermal verso la Meta e Avitabile-Carosone svegliano l'Ariston
di Federico Vacalebre
Sabato 6 Marzo 2021, 09:10 - Ultimo agg. 10:44
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Sanremo


La terra dei cachi stasera elegge la canzone regina n. 70+1. Con un po' di indolenza, di distrazione, di distacco, come inevitabile al tempo della pandemia. Cantanti e discografici, proprio come il pubblico da casa, hanno affrontato la gara senza la solita tigna. Anche gli ascolti della terza serata, quella delle cover, hanno confermato una flessione forse inevitabile, sicuramente prevedibile: Raiuno ha portato a casa un ascolto medio di 7.653.000 telespettatori con il 44,3% di share, rispetto ai 9.836.000 telespettatori con il 54,5% dell'anno scorso. Raiuno, e il direttore Coletta lo ribadisce, è comunque soddisfatto, forse davvero in queste condizioni non si poteva fare di più. Sanremo non è un antivirus, insomma.


Scelto Gaudiano, non certo il migliore degli otto ragazzi in gara, stasera, pardon stanotte, si finirà oltre le due, Sanremo dovrà trovarsi un big vincitore adatto a questa strana edizione: non tutti i verdetti sono uguali, si sa, e finora soprattutto quelli emessi dalla giuria demoscopica sono stati più che discutibili.

La classifica generale venuta fuori dalla manche di ieri è, però, frutto anche del giudizio della sala stampa e del televoto, oltre che delle scelte degli orchestrali nella serata delle cover.

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Ermal Meta («Un milione di cose da dirti») potrebbe bissare il successo di tre anni fa in coppia con Fabrizio Moro, forte anche del supporto dei suoi fan, i «lupi»: è lui il favorito della vigilia, anche se cerca di evitare il discorso, magari dicendo che preferirebbe «rinunciare alla vittoria se il Napoli vincesse lo scudetto». Ma si tratta di un periodo ipotetico del terzo tipo, quindi meglio che il cantautore si concentri sulla gara, consapevole di doversela vedere, tra l'altro con la rivelazione Willie Peyote («Mai dire mai (la locura)», seconda, una delle migliori canzoni della nidiata), Arisa (terza), Annalisa («Dieci», quarta). I bookmaker credono ancora nella coppia Michielin-Fedez, meno chance hanno Irama, Noemi, Malika Ayane, i Maneskin. Colapesce-Dimartino portano a casa il primo posto di manche.

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Gli Amarello, intanto, hanno messo il turbo, hanno trovato il ritmo giusto con Ibra, hanno indossato le parrucche per evocare il finto femminismo di Sabrina Salerno e Jo Squillo che, scollate e in minigonna, nel 1991 sculettarono «Donne donne, oltre le gambe c'è di più». Fiore, di nero vestito con tanto di corona di spine in testa, si è anche misurato con Achille Lauro sulle note di «Rolls Royce», dopo che l'ex ragazzo dello scandalo, in un abito lungo bianco di piume, si è scambiato un nuovo bacio con il ritrovato Boss Doms sulle note di una «Fratelli d'Italia» brutalizzata con una chitarra distorta come fece Hendrix a Woodstock con l'inno americano. Mahmood è tornato sul luogo del delitto per un medley dei suoi successi che non poteva non contenere quella «Soldi, soldi, soldi» con cui nel 2019 conquistò il gradino più alto del podio dei Campioni essendo partito dalla gara juniores. Barbara Palombelli ha parlato di donne e ha intrecciato in un non memorabile monologo la sua storia con quella del Festival.

L'omaggio a Carosone («Caravan petrol» con Avitabile, i Bottari e i due padroni di casa) è andato in onda a notte tarda. E, finalmente, ha fatto ballare l'unico pubblico possibile: gli orchestrali.

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