Sanremo, le pagelle. Anna Oxa e Olly 4. Mengoni e Ultimo 8. Coma_Cose 7: quando l’amore vince l’orgoglio. Elodie 7: intrigante

Sono le prime 14 canzoni in gara su 28

Sanremo, le pagelle. Anna Oxa e Olly 4. Mengoni e Ultimo 8. Coma_Cose 7: quando l amore vince l orgoglio. Elodie 7: intrigante
Sanremo, le pagelle. Anna Oxa e Olly 4. Mengoni e Ultimo 8. Coma_Cose 7: quando l’amore vince l’orgoglio. Elodie 7: intrigante
di Totò Rizzo, Rita Vecchio
Martedì 7 Febbraio 2023, 21:19 - Ultimo agg. 8 Febbraio, 10:14
6 Minuti di Lettura

Sanremo, ecco le pagelle delle canzoni dei Big presentate durante la prima serata del Festival di Sanremo: sono le prime 14 canzoni in gara su 28. Tra power ballad, canzoni dalla struttura classica, blues, dance anni '90, cassa dritta, pop tra melodia e accenni rap, parte il quarto mandato di Amadeus. A presentarle con lui, Gianni Morandi e Chiara Ferragni

Un Sanremo che è ritratto dei tempi, specchio dell'attualità sociale e discografica. Partendo da un cast trasversale, i temi delle canzoni non possono che essere aderenti all’attualità, conseguenti al post pandemia. C'è la crisi esistenziale, la riflessione sulla condizione umana, l'amore finito, la depressione, la fluidità, la diversità, l'accettazione. C'è tutto quello che il direttore artistico ci ha abituati in questi anni: portare Sanremo al passo con quanto circorda la scatola televisiva. Accontentando gusti musicali ed età anagrafica. Unione generazionale, sia. Anche per questa edizione. 

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Le pagelle

ANNA OXA “Sali (Canto dell’anima)” 4

Una preghiera contro l’ipocrisia, un canto di libertà, un po’ world, un po’ pop, un po’ etno, perfino chitarre rock.

Acuti e gorgheggi alla maniera della Oxa, scalate su registri alti, angoli parlati, motivo tradizionale e controvento a un tempo, un grido che invoca una nuova spiritualità e che martella. Fuori quota.

gIANMARIA  “Mostro”  5

Batte, forte, come dice una pubblicità. Non lascia tracce profonde se non quelle che fanno breccia sicura nel cuore dei centennials e del loop radiofonico. Lui canta a squarciagola, fa ammenda, le chiede “Ma che ti sembro un mostro?” mentre la base ritmica stantuffa sullo sfondo. Il gradimento dei fans appare scontato.

MR RAIN  “Supereroi”  6
Metti l’infanzia, la paura, la voglia di vincerla, un coretto di voci bianche, due piccoli angeli (con ali) che si tengono per mano ed è fatta. Cuore bambino forever. Lui è credibile in questa canzone scritta e cantata per piacere agli animi puri. Costruzione musicale astutissima.

MARCO MENGONI “Due vite” 8 
Power ballad ritmica e dinamica (cambi di tonalità e orchestrazione) ma con un ritornello di ariosa costruzione melodica che entra in testa con un crescendo da virtuosismo intenso e passionale. Mengoni controlla l’enfasi pur dispiegando la voce. Di sicuro impatto.

ARIETE “Mare di guai” 5
Tessitura di Calcutta e Dardust, per Ariete ma è troppo emozionata, e stona. In un “mare di guai”, lei sembra promettere, invoca, prega, invita. Brano interessante, ritornello accattivante, buon testo. E pur se da rifinire, interpretazione schietta.

ULTIMO “Alba” 8
Il più introspettivo (e lirico al tempo stesso) della nuova generazione di cantautori arriva con un pezzo di impronta teatrale, riflessivo, imponente. Ballad, che parla di limiti e lividi, di vita, di speranza. Quella che fa cantare in coro i suoi fans quando riempiono gli stadi.

COMA_COSE “L’addio” 7
Se l’amore vince l’orgoglio, l’addio non è per sempre. Fausto e Francesca sono due autori/interpreti con una ben definita linea poetica e melodica nel panorama vago del pop rap italiano. Bella canzone su una storia autobiografica. Sconsigliata dagli avvocati divorzisti perché molto riconciliante.

ELODIE “Due” 7
Il pezzo è ben costruito ed Elodie padroneggia perfettamente la voce. E più la canzone diventa una questione acrobatica, più lei sembra divertirsi come in questo originale ed intrigante incastro di pop, funky, soul e altro. Brava.

LEO GASSMANN “Terzo cuore” 5
C’è il refrain orecchiabile, c’è il testo, c’è una buona linea strumentale. Ruffiana, sì. Si può ancora dire festivaliera? Nel senso degli anni ‘90/2000 tanto da dare quasi una vertigine vintage. Bella voce, ad ugola spiegata.

CUGINI DI CAMPAGNA “Lettera 22” 7
Parte vintage, anni ’70, vira in arrangiamenti elettronici e moderni. Chapeau per il quartetto che si rimette in gioco con una concezione pop (quella de La Rappresentante di Lista) lontana dalle sue hit storiche. Due mondi che si incontrano.

GIANLUCA GRIGNANI “Quando ti manca il fiato” 7
Una ballad blues dedicata al padre, pugno allo stomaco per un dialogo immaginario, talmente toccante che a risentirne è l’esecuzione. Un brano che non fa sconti sul piano musicale ed emotivo, straziata per un verso, dolorosamente gridata per l’altro.

OLLY “Polvere” 4
Cassa dritta che evolve in un tempo sempre più veloce, falsetto malandrino e autotune a manetta, con l’amore protagonista. Dove si balla? si chiedeva l’anno scorso Dargen. Ci vediamo in discoteca, risponde lui quest’anno, open bar.

COLLA ZIO “Non mi va” 4
Trascinano, provocano in un accattivante ma scontato mix rap/armonizzazione vocale, festoso e ironico. Loro padroneggiano il brano (che non è assolutamente facile). Pubblico di riferimento: boh. Ma poi è proprio necessario?

MARA SATTEI “Duemilaminuti” 6
Firma Damiano dei Måneskin che si avverte sottotraccia, nella strofa una vena rock che sfocia in un ritornello slow un po’ banalotto. Ci pensa Sattei a dare grinta a questa ballad cucita per farsi ascoltare e che potrebbe funzionare.

 
 

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La scaletta

In questa prima serata del Festival voterà solo la stampa. Alla fine della puntata verrà ufficializzata la prima classifica provvisoria. Ecco la scaletta con l'ordine di uscita dei cantanti

Anna Oxa - "Sali (Canto dell'anima)"
Gianmaria - "Mostro"
Mr. Rain - "Supereroi"
Marco Mengoni - "Due vite"
Ariete - "Mare di guai"
Ultimo - "Alba"
Coma_Cose - "L'addio"
Elodie - "Due"
Leo Gassmann - "Terzo cuore"
I Cugini di Campagna - "Lettera 22"
Gianluca Grignani - "Quando ti manca il fiato"
Olly - "Polvere"
Colla Zio - "Non mi va"
Mara Sattei - "Duemilaminuti"

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