«Sanremo premi Peppino Di Capri», la mobilitazione del web

«Sanremo premi Peppino Di Capri», la mobilitazione del web
di Federico Vacalebre
Martedì 8 Gennaio 2019, 07:00 - Ultimo agg. 18:00
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Per partecipazioni, 15, a Sanremo Peppino Di Capri è il recordman, alla pari di Milva, Toto Cutugno e Al Bano. Come numero di vittorie (due, nel 1973 con «Un grande amore e niente più» e nel 76 con «Non lo faccio proprio più») si piazza alle spalle di Claudio Villa (4), Domenico Modugno (4) e Iva Zanicchi (3). I Beatles lo vollero come supporter del loro unico tour italiano nel 1965. Ha rimodernizzato la canzone napoletana («Malatia»), lanciato il twist, fatto ballare la gioventù italiana dei favolosi anni 60, lanciato hit come «Roberta» e «Champagne», ha conquistato il titolo di re del night, prima di diventare un senatore ed un evergreen della canzone italiana. Ha festeggiato nei mesi scorsi, tra il San Carlo e la sua isola, i suoi primi sessant'anni di carriera. Basterebbe questo per spiegare l'appello, partito in rete con un tweet del giornalista Franco Troncarelli, perché il prossimo Sanremo lo premi alla carriera, come successo, l'anno scorso, dopo una campagna di mobilitazione degli addetti ai lavori innescata da Cristiano Malgioglio, con Milva (ammalata, fece ritirare il riconoscimento dalla figlia Martina Corgnati).

Hanno aderito subito in tanti: Renzo Arbore, Maurizio Costanzo, Edoardo Bennato, Carlo Verdone, Lillo & Greg, Lorena Bianchetti, Michele Bovi, il direttore del «Corriere dello sport» Ivan Zazzaroni, il paroliere Alberto Salerno («Io vagabondo», «Terra promessa», «Lei verrà»), la collega (e sceneggiatrice e scrittrice) Carla Vistarini, Giorgio Verdelli, l'autore di «Unici» per Raidue.
 
«Conosco Peppino da sempre», ha dichiarato in proposito Arbore, «lo seguo dagli inizi della carriera quando apparve con tutta la sua verve e la sua voce a singhiozzo per cantare Malatia, lo accompagnavano i Rockers guidati dal chitarrista Mario Cenci. E lo ammiro anche perché è un gran signore, una persona alla mano che ha dato tanto alla musica e che merita senza dubbio un premio a Sanremo». Sulla signorilità di Peppino, oltre che sulla popolarità delle sue canzoni, si è soffermato anche Costanzo, mentre in rete - ora c'è anche una pagina Facebook - si moltiplicano le adesioni, soprattutto dei tanti «normalissimi» ascoltatori che ricordano quanti momenti della loro vita siano stati accompagnati dalle canzoni di Giuseppe Faiella (così all'anagrafe).

Come prenderà la proposta Baglioni? Domani, nella tradizionale conferenza stampa sanremese in cui viene presentato il cast dei presentatori, dei comici, degli ospiti, potremmo saperne di più. Di Capri, intanto, non ne sapeva nulla: «Non mi hanno chiamato, non me l'hanno detto e io non sono un gran frequentatore della rete, non me ne ero proprio accorto fino a questo momento», racconta, piacevolmente sorpreso dalla notizia. «A dir la verità ci ho pensato, una volta sola, l'anno scorso, quando diedero il premio alla carriera a Milva. Vuoi vedere che è venuto anche il momento mio?, dissi tra me e me, ma me ne dimenticai subito. Che dire? Ringrazio i promotori e gli amici come Renzo ed Edoardo che si sono spesi in mio favore e ancora credono in me, ma... non so se lo merito, spero di sì. E, soprattutto, non so se me lo daranno questo riconoscimento. Conosco poco Baglioni, anche se c'è stima reciproca. Una volta mi invitò a Lampedusa, ma poi il suo festival, 'O scià, saltò. Un duetto insieme l'abbiamo fatto, però, tanti ma tanti anni fa, eravamo entrambi ospiti di una festa romana di Donatella Pecci Blunt. Io ero al tavolo di Moravia che non mi aveva riconosciuto, ci fecero cantare insieme Reginella, che era anche la canzone napoletana preferita di Claudio. Fu un successo, piacque pure al grande scrittore».

Ed ecco servita - si licet - la proposta spettacolare per la premiazione: «Reginella» (Bovio-Lama) nella versione di Di Capri e in quella sequel di Baglioni del 1995 (l'album «Io sono qui»). E poi, l'Ariston è già pronto, standing ovation.

Da oggi, intanto, saranno disponibili on line (sanremo2019.aristonsanremo.com) gli abbonamenti per le cinque serate dal 5 al 9 febbraio: 1.290 euro in platea, 672 euro in galleria.
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