Leonardo, la serie-evento sulla vita ed i misteri del genio rinascimentale. Dal 23 marzo su Rai1

Leonardo, la serie-evento sulla vita ed i misteri del genio rinascimentale. Dal 23 marzo su Rai1
di Paolo Travisi
Sabato 20 Marzo 2021, 11:40
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La Gioconda, il disegno della macchina volante, L'Ultima cena e L'Uomo vitruviano. Una sintesi delle opere più celebri del genio di tutti i tempi, Leonardo Da Vinci. Un'importante co-produzione internazionale, guidata dalla Rai e dalla Lux Vide, insieme a brodacaster di livello mondiale, tra cui Sony Pictures Television, ha dedicato una serie a Leonardo Da Vinci, divenuta evento televisivo ancor prima della sua messa in onda. Girato ai tempi del Covid, con uno sforzo produttivo degno di un blockbuster hollywoodiano, Leonardo è la serie televisiva, (tratta dall'omonimo libro, raccontato da Messer Stefano Girali, edito da Rai Libri) in otto puntate per quattro prime serate che andrà in onda sulla rete ammiraglia della Rai, a partire dal prossimo 23 marzo

Il cast. Ed il cast, non poteva che essere di respiro internazionale, a cominciare proprio da Leonardo, interpretato dall'attore irlandese Aidan Turner, (Poldark e Lo Hobbit), affiancato dalla sempre più richiesta Matilda De Angelis, che veste i panni della musa ispiratrice Caterina Da Cremona, l'inglese Freddie Highmore (The Good Doctor, Bates Motel) e Giancarlo Giannini.

 

La trama. La serie si concentra sulla personalità complessa ed enigmatica di Leonardo, del quale esistono pochissimi scritti, motivo per cui, molti passaggi della sua vita restano ancora avvolti nel mistero. Di lui è noto che era il figlio illegittimo di un notaio, Piero Da Vinci, che non fu riconosciuto dal padre e venne abbandonato dalla madre ai nonni paterni, che lo crebbero in condizioni durissime. La serie ha inizio con Leonardo poco più che ventenne, mentre lavora come apprendista nella bottega di Andrea Del Verrocchio (Giancarlo Giannini) a Firenze, laddove incontra Caterina Da Cremona, che posa come modella. Ogni episodio si concentra su una delle opere di Leonardo, alcune radicate nella memoria collettiva, altre meno note al grande pubblico: non solo dipinti, ma anche invenzioni, macchine da guerra, grandi sculture in bronzo. 

«Vorrei poter dire che c’è molto di me in Leonardo, ma la verità e che per un attore c’è sempre uno scambio col personaggio.

Prima d'interpretarlo ho letto molto, al Museo del Louvre c’è stata una mostra retrospettiva prima delle riprese, ho avuto l'opportunità di poterla visitare da solo; c’è stato un dialogo con Leonardo, ho visto il dettaglio delle sue opere, la maestosità è stata un’esperienza epifanica. Poi ho letto biografie e fatto ricerche su internet, ma è stato un procedimento che è durato settimane, anche durante il set» ha raccontato Aidan Turner nella conferenza stampa in streaming.

Per Freddie Highmore, attore inglese molto popolare per la serie tv The good doctor, che in Leonardo interpreta l’investigatore Stefano Giraldi, «la cosa che mi è piaciuta di più del mio personaggio è che vuole scoprire se Leonardo abbia commesso omicidio. E' un uomo che intende conoscere la verità, ce l’ha a cuore, vuole capire - come il pubblico - chi sia l’uomo dietro a Leonardo». 

Dato che sono noti pochi elementi della vita di Leonardo, per costruire la serialità è stato molto importante il lavoro di scrittura sia della storia che dei vari personaggi. «Gran parte delle cose raccontate è vera, emerge dagli elementi biografici della sua vita, ma ve ne sono altri misteriosi, come l'amicizia con una donna, Caterina da Cremona, che esisteva in un ritratto, andato distrutto.  Il loro è stato un amore profondo durato tutta la vita, ma non di natura sessuale» spiega Steve Thompson, uno degli autori. «Ci siamo concentrati su alcune opere d’arte, non tutte famose, ma volevamo dire al pubblico perché fosse così geniale. Abbiamo cercato di cogliere l’essere umano, compresi i conflitti con la società in cui viveva e con se stesso, visto che era un figlio illegittimo cresciuto da un nonno. E’ un viaggio nella sua maturazione» ha aggiunto lo sceneggiattore, Frank Spotniz.

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Una vera appassionata del Leonardo artista è Matilda De Angelis, che interpreta Caterina Da Cremona, l'amica, la donna amata, la musa. «Sono sempre rimasta affascinata da Leonardo anche quando lo studiavo a scuola, ammiro le sue opere ed il mistero intorno a lui. Mi appassiona che la sua passione andasse oltre i limiti della ragione». 

E la storia tra Leonardo e Caterina è stata raccontata come un amore delicato e profondo. «Abbiamo studiato molte fonti e ci siamo convinti dell'omosessualità di Leonardo, e secondo noi l’obbligo di verità comprendeva anche questo aspetto della sua vita. Abbiamo reso così la storia con Caterina ancora più commovente, perché non basata sul sesso, ma sulla comprensione, sul rispetto dell’altro, una relazione molto profonda» ha sottolineato Spotniz.

«Abbiamo studiato moltissimo, ma chi scrive una storia deve inventare qualcosa tra un evento e l’altro ,in una vita con molti lati oscuri. Ma la storia d’amore è vera, perché abbiamo trovato molti contratti in cui Leonardo chiedeva Caterina come modella, quindi abbiamo immaginato che fosse una musa» ha aggiunto Luca Bernabei, amministratore delegato di Lux Vide.

Nella serie di respiro internazionale uno degli attori italiani più apprezzati nel mondo, Giancarlo Giannini, nei panni di Andrea Del Verrocchio, il primo maestro di Leonardo. «Leonardo è stato un genio, anche grazie a Verrocchi, un personaggio piccolino, che aveva una bottega e sapeva dipingere. Il mio personaggio è quello che in parte l’ha istruito, gli insegnato la luce».

​Notevole l'impegno produttivo per realizzare gli otto episodi della serie Leonardo: «ci abbiamo messo 3 anni per costruire il progetto, cinque mesi di riprese, abbiamo costruito prima il set di firenze, poi una città, Milano, per far girare tutto il cast in sicurezza - ha sottolineato Luca Bernabei - ma la storia di Leonardo, è quella di una rinascita, di fiducia nel genere umano in questo momento molto difficile per il genere umano. Leonardo, con la sua mania di perfezione ci dice, che il genio da solo non ce la fa, perché il mondo è imperfetto».

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