Centro Teatro Spazio, la nuova stagione per la sala di Troisi

Centro Teatro Spazio, la nuova stagione per la sala di Troisi
di Antonio Cimmino
Mercoledì 25 Ottobre 2017, 18:20
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San Giorgio. Una nuova stagione teatrale per il Centro Teatro Spazio. Lì dove ha militato Massimo Troisi, proprio in via San Giorgio Vecchio, esordendo con recite tipiche della tradizione teatrale napoletana. La notizia più importante è che il Centro Teatro Spazio non solo esiste ancora, ma migliora grazie ad una serie di progetti importanti. Quest'anno la stagione teatrale avrà inizio con la  prima nazionale di «Macedonia e Valentina» (dal 27 ottobre 12 novembre), di Pasquale Ferro, per la regia di VincenzoBorrelli, direttore del Teatro, in cui si focalizza l’attenzione sulle storie di coraggio quotidiano delle donne. Appuntamento dunque a venerdì sera dalle 21. La storia è tratta da una vicenda realmente accaduta, nomi e luoghi sono un’idea dell’autore. In scena Cristina Ammendola, Nancy Fontanella, Marina Billwiller, Antonio Tatarella, Vincenzo Borrelli e Myriam Lattanzio, anche autrice delle musiche originali.

«Al centro Teatro Spazio è nato il più grande poeta e "comico" dell'età moderna - commenta il direttore Vincenzo Borrelli -. Il nostro è un lavoro di sperimentazione che prosegue da ormai 20 anni con continue nuove produzioni. Così come all'epoca era un luogo di ricerca, oggi al Centro continuiamo ad innovare accompagnati da un pubblico sempre più affezionato».

A seguire nell'arco della programmazione, tra i tanti spettacoli, «Il medico dei pazzi»  (dal 24 al 26 novembre), di Eduardo Scarpetta, per la regia di Salvatore Sannino; «Vita, miserie e quasi morte» di Mackie Messer (dal 15 al 30 dicembre), spettacolo nato da un’idea ispirata dall’Opera di tre soldi di Bertold Brecht, per la regia di Vincenzo Borrelli e Maurizio Tieri;  «Storie di donne» (13 e 14 gennaio) di Myriam Lattanzio e tanti altri ancora.
Gli spettacoli in programma proseguiranno fino a maggio: a concludere il cartellone «I demoni e gli dei» di Stefano Ariota e «1647» di Vincenzo Borrelli.
 
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