Dieci anni fa si spegneva Aldo Giuffrè, il Comune gli intitolerà una strada

Aldo Giuffrè con sua moglie Elena
Aldo Giuffrè con sua moglie Elena
di Antonio Folle
Venerdì 26 Giugno 2020, 15:20 - Ultimo agg. 18:11
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Sono passati dieci anni dal 26 giugno 2010, quando in un letto dell'ospedale San Filippo Neri di Roma si spegneva Aldo Giuffrè. Attore, scrittore, doppiatore, regista e drammaturgo, Aldo Giuffrè ha lottato tutta la vita per portare nel mondo la Napoli colta. Nato il 10 aprile 1924 nel cuore della Napoli antica, a via del Sole 4, grazie al suo splendido timbro di voce fu assunto giovanissimo come speaker radiofonico. Fu proprio Giuffrè, passato nel frattempo alla sede romana della Rai, ad annunciare la fine della seconda guerra mondiale. Era il 25 aprile 1945.

Tornato a Napoli fu assunto nella compagnia teatrale di Eduardo de Filippo, col quale avrebbe esordito nel 1947 nella celeberrima "Napoli Milionaria". Negli stessi anni esordì anche al cinema, recitando nel film drammatico Assunta Spina. Una carriera lunga sessant'anni costellata di successi e soddisfazioni - famosi i suoi ruoli da caratterista al fianco di Totò - sempre con la sua Napoli nel cuore. Sua moglie Elena, che ancora oggi si batte per tener vivo il ricordo del grande attore partenopeo, ricorda con emozione l'amore di Aldo per la città che gli ha dato i natali.
 


Un amore non incondizionato. Infatti Aldo Giuffrè, incarnando il vero spirito napoletano, non amava gli stereotipi ma, allo stesso tempo, non mancava di essere estremamente severo con la sua città. «Soffriva molto per le mille contraddizioni di Napoli - spiega Elena Giuffrè - amava visceralmente la sua città, ma quando era il caso non le risparmiava critiche anche severe. Credeva che il miglior modo di amare Napoli e i napoletani sia quello di dire sempre le cose come stanno, e di non nascondersi dietro l'ipocrisia di chi dice di amare la città solo a chiacchiere. Nelle nostre librerie - prosegue - almeno il 90% dei libri presenti sono libri che parlano di Napoli, testimonianza di quanto Aldo amasse tenere sempre con se un pezzo della sua Napoli. Anche nei romanzi che ha scritto c'è sempre la sua città in sottofondo, e per un uomo che si sentiva anzitutto napoletano non potrebbe essere altrimenti».

Famoso il sodalizio artistico con suo fratello Carlo, sodalizio che li avrebbe visti impegnati per decenni in teatro e in televisione. Tanti gli aneddoti sul felice sodalizio artistico tra i fratelli Giuffrè: «Ricordo che una volta Carlo entrò in scena dimenticandosi di indossare una parrucca - racconta ancora Elena Giuffè - e Aldo tentava disperatamente di fargli capire che l'aveva dimenticata portandosi il dito alla tempia. Carlo interpretò male il gesto, pensando che Aldo volesse dagli del pazzo, e da questo equivoco nacque poi un divertentissimo sketch che inchiodò per ore gli spettatori alle poltrone».
 
 

Uomo dal fortissimo temperamento, specie nella parte giovanile della sua carriera amava prendere in giro i suoi colleghi dietro le quinte. Celeberrimo l'episodio che vide coinvolti due mostri sacri come Eduardo e Tina Pica. «Aldo sapeva imitare benissimo le voci - il ricordo di Elena Giuffrè - e ogni volta che passava davanti al camerino di Eduardo lo salutava imitando la voce di Tina Pica. Quando poi la vera Tina Pica arrivava e salutava veniva puntualmente rimproverata da Eduardo che gli chiedeva di smetterla di salutarlo ogni volta che passava davanti al suo camerino».

Una operazione alle corde vocali alla fine degli anni '70 lo privò per sempre della sua voce armoniosa. Una menomazione che, però, non gli impedì di continuare a recitare. Pochi anni dopo, infatti, fu insignito del David di Donatello per la sua partecipazione al film Mi Manda Picone. Uno degli aspetti poco noti della vita di Aldo Giuffrè è il suo amore per la musica. Vincenzo Giuffrè, papà di Aldo, Lidia, Carlo e Dora, fu un celebre musicista, ricordato ancora oggi nel conservatorio di San Pietro a Majella, tempio della musica napoletana.

A distanza di dieci anni dalla scomparsa, dopo un lunghissimo iter burocratico e dopo una lotta ardua portata avanti con coraggio da Elena Giuffrè, il Comune di Napoli ha finalmente deciso di avviare la pratica per intitolare una strada ad Aldo.
Non è ancora chiaro quale strada del centro storico sarà effettivamente intitolata alla memoria del grande artista napoletano, ma il sogno della signora Giuffrè è di vedergli intitolare quella via del Sole 4 dove 96 anni fa Aldo vide la luce.  

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