«Voglia scusare il ritardo nella risposta, con la mia compagnia viaggiamo sempre, e specialmente ora facciamo un giro di un giorno o due per ogni Capoluogo di provincia». Una lettera, datata 24 febbraio 1956, a firma di Eduardo De Filippo, nascosta da decenni. Salta fuori durante un trasloco dall'archivio privato di un quarantenne napoletano, Giovanni Conforti.
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