Francesco Cicchella torna ad esibirsi sul palco del Teatro Augusteo ed è subito standing ovation. Così, con la prima del suo nuovo spettacolo - Bis - il talentuoso showman tuttofare è riuscito a conquistare il pubblico napoletano presente in sala a suon di musica e comicità. Ad ispirarlo sono stati i personaggi storici che ormai fanno parte del suo repertorio di parodie musicali, come Michael Bublè, Ultimo, Achille Lauro e Massimo Ranieri. Ma oltre a mostrare i cavalli di battaglia, a cui il pubblico è affezionato, ci sono anche «tanti momenti assolutamente inediti, performance mai viste in tv, personaggi nuovi come la nuova parodia di Tony Servillo, ma anche una parodia video del programma televisivo Il cantante mascherato». Insomma «c'è tutto un mondo da andare a scoprire a teatro» ora che l'artista è tornato ad esibirsi sul palco. Una lunga pausa ha preceduto il debutto del nuovo spettacolo teatrale, e se da un lato non sono mancate le difficoltà sia dal punto di vista organizzativo che produttivo «perché è faticoso organizzare quando non si può pianificare a lungo termine», dall'altro tornare a teatro «è stato meraviglioso perché prima di questo debutto ho recuperato qualche data del mio vecchio spettacolo che era saltata a causa della pandemia. E quindi per chi come me vive della risata degli spettatori, ritrovare questo contatto con il pubblico è stato davvero magico». L'attore partenopeo, che firma anche la regia, è accompagnato dalla band diretta dal Maestro Paco Ruggiero, le ballerine, e la sua fedele spalla, Vincenzo De Honestis, al quale è legato da una storica amicizia nata tra i banchi di scuola. «Uno dei nostri professori conduceva un laboratorio teatrale presso un centro di ragazzi disabili, ed entrambi - riferendosi a Vincenzo - seguivamo questa attività un paio di volte a settimana». Così «abbiamo recitato insieme in occasione di queste rappresentazioni; eravamo due adolescenti, poi ci siamo ritrovati dopo il liceo e da lì abbiamo iniziato a lavorare insieme anche a livello professionale».
Francesco è sempre stato legato da una grande passione per il teatro, ma resta grato alla tv per la notorietà raggiunta: «La televisione ha rappresentato la mia nascita artistica. Adesso c'è un'inversione di tendenza perché prima gli artisti iniziavano con il teatro e poi arrivavano in tv, per me è stato l'esatto opposto.