Il Piccolo Teatro di Milano si apre al mondo: al via il Festival Presente Indicativo

The Future
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di Marina Cappa
Martedì 5 Aprile 2022, 14:22 - Ultimo agg. 14:42
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Milano chiama Europa (e non solo). Dopo due anni di scene blindate, tournée saltate e sale spesso chiuse, il Piccolo Teatro lancia un messaggio di riapertura al grande mondo. Da oggi si possono acquistare i biglietti per partecipare – dal 4 al 31 maggio – a “Presente indicativo. Per Giorgio Strehler (paesaggi teatrali)”. È questo il nome del festival internazionale del teatro che chiuderà le celebrazioni per i 100 anni di Strehler e che porterà a Milano il meglio della scena europea e mondiale.

Fondato dai giovanissimi Giorgio Strehler, Paolo Grassi e Nina Vinchi, il Piccolo Teatro – che il 14 maggio compirà 75 anni – ha avuto dalla nascita una vocazione di impegno civile e sguardo internazionale.

E oggi, dice il direttore Claudio Longhi, si trova a «vivere un momento di passaggio analogo a quello di allora: solo che nel 1947 la guerra era appena finita, mentre nel 2022 è da poco scoppiata». Adesso come allora, l’impegno è «radicarsi nel presente, per un teatro popolare, aperto, politicamente posizionato; un teatro d’arte per tutti che rifletta sul senso dell’umano».

In concreto: il festival è composta da 25 spettacoli, fra cui 17 prime nazionali. Lo attraversano diverse linee tematiche. La prima – una riflessione sul tempo e sull’Europa vista “da fuori” – inaugura il 4 maggio “Presente indicativo” con la produzione argentina The Future. Commenta l’autrice coreografa Costanza Macras: «Dobbiamo tornare al politico e al sociale, come faceva Strehler, senza pensare al botteghino».

Sempre dal Sud America, da Rio de Janeiro, arriva Christiane Jatahy. Testimone dell’area che Longhi definisce «dialettica dei contrari», fra politica ed esistenzialismo, la regista brasiliana Leone d’oro alla carriera alla Biennale di Venezia propone la prima parte della sua Trilogia dell’Orrore Entre chien et loup e, con un omaggio a Dogville di Lars von Trier, ragiona su Bolsonaro, su «come il fascismo si insinua nella nostre teste».

Fra gli italiani in festival, il ritorno di Davide Enia con L’abisso sui tragici viaggi migratori nel Mediterraneo, ma anche Mimmo Cuticchio e Virgilio Sieni con Nudità, che testimonia un altro fil rouge: il legame fra arti, prosa, danza, marionette. Grecia, Portogallo, Svezia, Francia Polonia, Irlanda: c’è tanta Europa in “Presente indicativo”. Ma c’è anche un po’ d’Africa. E la giovanissima iraniana Parnia Shams che chiude il festival il 30 e 31 maggio mettendo in scena con Is i problemi di una classe scolastica femminile, simbolo dell’emarginazione delle donne nel Paese.

Nel palinsesto di maggio, oltre agli spettacoli ci saranno convegni (“Mente teatrale: autorialità, creazione e oltre”) e incontri. Fra questi, un focus sullo spettacolo ucraino con video, letture di un diario di guerra, testimonianze. E poi, il 14 maggio, la proiezione dell’Arlecchino servitore di due padroni di Strehler. Ma anche per tutta la durata di “Presente indicativo” al cinema Anteo, in collaborazione con la Rai, altri fimati di famose rappresentazioni strehleriane, dalla Tempesta a Re Lear. Per chi voglia saperne di più o prenotare: www.piccoloteatro.org

A rafforzare la vocazione internazionale, il Piccolo Teatro inoltre è diventato il nuovo partner italiano della Ecole des maîtres. Si tratta di un corso di 38 giorni (pensato da Franco Quadri e arrivato alla trentesima edizione) internazionale di perfezionamento teatrale. Lo conduce ogni anno un diverso “maestro”, che lavora con attori under 35 che abbiano almeno un paio d’anni di esperienza: un modo per scambiare punti di vista, creatività, formazione. Quest’anno il maestro è l’argentino Claudio Tolcachir, che ha intitolato il suo corso “La creazione accidentale”. I posti riservati agli italiani sono 4 e per candidarsi (https://forms.gle/DHVCiPxphvAYXGio7) c’è tempo fino al 6 maggio.

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