Kaufmann canta Napoli
alla Reggia di Caserta

Kaufmann canta Napoli alla Reggia di Caserta
di Donatella Longobardi
Giovedì 31 Maggio 2018, 09:54
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Che cosa ci fa Jonas Kaufmann in giro per Napoli? Insieme alla compagna Christiane e ai figli al termine di una breve crociera in barca nel Golfo con tappe nel Cilento e a Procida, il tenorissimo si è fermato in città per una rapida colazione con un gruppo di amici napoletani. Poi via a Vienna, dove domani terrà un attesissimo recital. Ma tornerà presto. Il 6 e 7 agosto terrà un concerto alla reggia di Caserta insieme con Maria Agresta. Giusto un anno fa le due superstar della lirica sono stati la coppia più bella del mondo in occasione dell'«Otello» diretto da Antonio Pappano a Londra, al Covent Garden e poi in «Pagliacci». Ora tornano a cantare insieme per la gioia dei fan pronti ad intraprendere il viaggio da tutto il mondo pur di esserci.
 
Insomma, è davvero un'«Estate da re» (e regine) della musica quella messa insieme dal direttore artistico della manifestazione, Antonio Marzullo che porta a casa il tenore più famoso e amato del mondo le cui esibizioni in Italia sono rarissime. Accanto al soprano di Vallo della Lucania, anche lei sempre più lanciata, una delle cantanti più ricercate dai più grandi teatri del mondo, in questi giorni impegnata tra una «Bohème» a Londra diretta da Nicola Luisotti e le ultime repliche del «Trovatore» alla Staatsoper di Berlino. «Per me sarà una gioia esserci, Caserta è un luogo magico ed è tanto vicino a casa», dice lei. «Quando Marzullo mi invitò dissi subito di sì, poi iniziò il corteggiamento a Kaufmann. E lui, sapendo che si trattava di cantare con me, ha immediatamente accettato di buon grado trovando due date libere sul suo fitto carnet. Sul palco insieme siamo stati una coppia molto affiatata, ci siamo rispettati e aiutati a vicenda, e questo è molto importante per un lavoro come il nostro. Sarà bello dunque tornare insieme in questi recital».Il loro concerto, replicato per due sere consecutive, sarà il clou della rassegna estiva che sarà presentato a metà di giugno. Tutto comunque dovrebbe essere già deciso. A partire dal programma del doppio recital che sarà accompagnato da una grande orchestra formata da professori del San Carlo e del Verdi di Salerno. In locandina arie d'opera cantate in coppia da Kaufmann e Agresta e da soli, con un «doveroso» omaggio finale a Napoli e alla canzone napoletana. D'altronde sia il tenore che il soprano non hanno mai nascosto la loro passione per questo repertorio. Lei, al termine dell'ultimo concerto al San Carlo, lo scorso dicembre per il Concerto di Natale diretto da Valcuha, dopo arie celebri di Puccini e Verdi, per sottolineare l'attaccamento alla sua terra decise di concedere come bis una canzone napoletana. «È una cosa che faccio spesso, specie dopo i recital, penso a Voce e notte che piaceva tanto alla mia mamma, queste canzoni sono stupende, fanno parte del nostro Dna musicale, dell'Italia, non solo di Napoli....», osserva non perdendo occasione per ribadire le sue radici cilentane: al ristorante del Metropolitan di New York mentre lei era Mimì sul palco hanno creato un menù con piatti della tradizione di casa Agresta con pasta fatta a mano e dolce col sapore dei limoni del Sud. Una passione, quella per il Sud Italia, il sole il mare e il suo cibo, cui anche Kaufmann non si sottrae. Del settembre 2016 il suo concerto al San Carlo organizzato da «Il Mattino» con la presentazione del suo album «Dolce vita». Da «Parlami d'amore Mariù» a «Volare», da «Mattinata» a «Con te partirò» e il tema del «Padrino», «Parla più piano», diciotto brani che rappresentano un viaggio nella melodia italiana da Leoncavallo a Rota, Zucchero e De Curtis, con un'attenzione speciale alla canzone napoletana: «Passione», «Core ngrato», «Fenesta ca lucive» e «Torna a Surriento».

Nel cartellone della rassegna anche una sere di rappresentazioni d'opera a San Leucio, al belvedere borbonico, e operine nell'Aperia della Reggia. Una location di grande suggestione, sita nella sommità settentrionale del parco tra la fontana e il giardino inglese, dove già lo scorso anno il San Carlo aveva organizzato un breve ciclo, un festival dell'opera buffa con tre titoli. I primi due settecenteschi, «La serva padrona», capolavoro di Pergolesi con la regia di Mariano Bauduin e «Il maestro di cappella» di Cimarosa, e il terzo novecentesco «Il segreto di Susanna» di Ermanno Wolf Ferrari con la regia di Francesco Saponaro.
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