Lello Arena e Luciano Melchionna live con Spartafelix: «Restiamo in contatto anche se siamo online»

Lello Arena e Luciano Melchionna live con Spartafelix: «Restiamo in contatto anche se siamo online»
di Luciano Giannini
Mercoledì 31 Marzo 2021, 09:30
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Lello Arena: «Lo streaming è terrificante, no, proprio no. Tutti dal vivo». Anche oggi? «Certo! I teatri son chiusi? Va bene lo stesso. Luciano Melchionna e io non apparteniamo alla schiera degli artisti che si lamentano, bensì a quella degli inventivi, che rispondono al Covid gettandosi nella mischia, ma a modo nostro». E dalla fantasia della coppia, che ci ha offerto spettacoli come «Parenti serpenti» e «Miseria e nobiltà», nasce ora un format nuovo. Si chiama «Spartafelix» e debutterà domenica alle 15 sul web. Tranne il lunedì, tradizionale giorno di riposo per i teatri, tornerà ogni giorno dalle 15 alle 17 e dalle 22 a mezzanotte.

«Sarà la nostra sorpresa di Pasqua», commenta Lello, presentando «un tentativo di superare le difficoltà del momento, a cominciare dalla lontananza tra le persone.

Dunque, funziona così: il visitatore, chiamato «viandante», va sul sito spartafelixland.eu, paga la somma simbolica di un euro ed entra a far parte della comunità. Acquista, così, il diritto di partecipare a una «krypta», dove lo attende un attore, che definiamo «spartiate». Costui ha già pronto la propria performance. Nello streaming lo spettatore non può interagire con chi è sulla scena; qui, invece, le «krypte» creano piccole famiglie di «viandanti», che possono fare richieste, domande; partecipare, insomma, al quarto d'ora che hanno comprato. L'attore, ovviamente, stimolerà e gestirà, improvvisando come un jazzista, i momenti di dialogo col pubblico.

Di «krypte» ce ne sono già 25 e aumenteranno in futuro, ospitando, a volte, personaggi celebri. Tra i 25, ci sono Giorgia Trasselli, la tata di «Casa Vianello»; Maria Bolignano, interprete di tanti personaggi comici televisivi; e uno dei più popolari «morti di Gomorra», Luciano Giugliano (Mickey Levante). Spartafelix non dimentica la musica: ci saranno le «krypte» di Sabba, di Emanuela Gabrieli e della violinista H.E.R., al secolo Erma Castriota. Da citare, la partecipazione di Anfisa Letyago, sexy dj siberiana cresciuta a Napoli.

Quanto ad Arena, si è riservato lo spazio «Dicitencello a Lello». Di che cosa si tratta? «Non mi sta bene una società che esclude chi ha qualcosa di strano e bizzarro da raccontare, e ha paura di farlo per non essere... che so... creduto pazzo, o semplicemente, sentirsi escluso. Io sono pronto ad accoglierlo, ad ascoltare, e a rispondere con qualche commento, nel mio stile divertito e divertente. Faccio un esempio: se sei convinto che hai visto apparire la Madonna nell'armadio, o che il nano da giardino stamattina si è messo a ballare il samba, non puoi dirlo in giro, ma a me sì. Mi premurerò di raccogliere le storie e farne un'antologia».

Tra le krypte ci sarà anche «Dignità autonome di prostituzione», originale format teatrale che ha dato lustro a Melchionna e ha girato per 14 anni all'Italia e all'estero. Sarà guidata da «Anya, prostituta slovacca», al secolo l'attrice Betta Cianchini. Lello: «Anche Luciano, mettendo a frutto l'esperienza di Dignità autonome..., avrà una propria krypta, che gli servirà per fare provini ai nuovi attori-spartiati, pronti via via a cimentarsi con il nostro progetto». Melchionna: «Il teatro non può fare a meno del pubblico in presenza; perciò, abbiamo tentato di rendere il più possibile interattivo lo scambio tra attori e spettatori, creando una miscela emotiva unica e irripetibile. Soltanto su Spartafelixland si potrà vivere un'esperienza che rompa gli schemi e le regole dell'intrattenimento, ampliandone i confini».

Lello pone l'accento non soltanto sui «viandanti», ma anche sugli «spartiati»: «Abbiamo un gruppo di artisti eccellenti, afflitti e abbandonati per la chiusura delle sale. Spartafelix è un modo concreto per aiutarli in questo periodo. E ci auguriamo che, dopo il ritorno alla normalità, divenga una forma originale e stravagante di fare spettacolo, garantendo lavoro a chi non l'ha, in un luogo dove ci si fa compagnia e si condividono arte, sentimenti, umanità».

Resta un quesito: perché quel nome, Sparta? E Lello: «Parlandone, ci siamo resi conto, Luciano e io, che se fossimo nati a Sparta, ben presto saremmo stati gettati giù da quella loro celebre rupe, come soggetti visivamente difettosi. Invece, siamo stati risparmiati da un destino benevolo. Perciò, vogliamo esprimere la nostra gratitudine mettendo a frutto quel che sappiamo fare, con il vantaggio ulteriore di rallegrare, se possibile, la vita degli altri, i tanti viandanti di questo mondo».

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