La «Madama Butterfly» di Ozpetek strega il Teatro San Carlo di Napoli

La «Madama Butterfly» di Ozpetek strega il Teatro San Carlo di Napoli
di Donatella Longobardi
Mercoledì 17 Aprile 2019, 11:00 - Ultimo agg. 15:21
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Piace e fa discutere la «Madama Butterfly» firmata da Ferzan Ozpetek. In un San Carlo stracolmo, in un'atmosfera piena di glamour, vip e politici come una prima di stagione, il capolavoro di Puccini ha conquistato il cuore del pubblico. Applausi per il cast, per il direttore Gabriele Ferro e per la squadra chiamata dal regista per realizzare il nuovo allestimento: Alessandro Lai per i costumi, Sergio Tramonti per le scene, Pasquale Mari per le luci. E applausi calorosi per Ozpetek, sempre più convinto fan dell'opera lirica.

«Dopo Aida e Traviata questa Butterfly mi ha fatto sentire davvero in piena sintonia con il mondo del teatro musicale», dice: «La mia Cio-Cio San è determinata, sa perfettamente quello che vuole, non è un personaggio fragile. Tutt'altro. La vera vittima è proprio Pinkerton, sua preda, un burattino nelle sue mani che alla fine diventa vittima di se stesso. Anche per questo ho realizzato la realistica scena di sesso tra i due, si desiderano in maniera fremente».
 
«Non potevo mancare all'invito, io amo Ozpetek», spiega sorridendo Kasia Smutniak in teatro con il marito, il produttore Domenico Procacci. «Abbiamo girato recentemente insieme un documentario a Venezia per la Biennale, lavorare con lui è stato fantastico, mi intriga molto vedere come ha messo in scena l'opera di Puccini». Come per l'attrice anche il pubblico in sala non si scandalizza più di tanto di fronte alla scena di sesso esplicito tra Cio-Cio-San e Pinkerton nella loro prima notte di nozze, alla fine del primo atto. Il soprano russo Evgenia Muraveva resta a seno nudo abbracciata al marito americano (a torso nudo) interpretato con rigore dal tenore albanese, da anni cittadino italiano, Saimir Pirgu, beniamino del pubblico di casa.

«Credo che certe cose siano una novità interessante, un tocco che conferisce attualità all'opera lirica», nota Iolanda Santaniello ex cantante lirica e moglie del ministro per l'Ambiente Sergio Costa. «Questa è una prima con grandi artisti come dev'essere sempre una prima napoletana», sottolinea il ministro, che si è fatto ricamare sul reverse dello smoking una chiave di violino, «felice di essere al San Carlo per una serata come questa». La coppia, che si è conosciuta 34 anni fa proprio al San Carlo, ha assistito allo spettacolo nel palco reale. Insieme con loro il consigliere della Fondazione San Carlo Michele Lignola e naturalmente il sindaco de Magistris che ha fatto giungere un cesto di fiori al regista. «Stimo molto Ferzan», racconta il primo cittadino, «ora è anche napoletano ad honorem, sono certo che il suo lavoro lascerà il segno. Come ha lasciato il segno la sua Traviata».

Atteso anche il governatore De Luca, impegnato a Roma nel pomeriggio, al suo posto è arrivata però la compagna, Marilena Contisani. Per il sindaco e il presidente erano stati predisposti dal cerimoniale posti separati, uno alla destra l'altro alla sinistra del palco reale con il ministro al centro. Nel palco anche Federico Tiezzi a Napoli per le prove della Walkiria, in programma l'11 maggio con le scene di Giulio Paolini. «Amo molto Madama Butterfly, non potevo mancare l'occasione, il nudo? Per me quello di Pinkerton è un vero e proprio stupro, avrei fatto una scena anche più forte. Il mio Wagner? dopo tanti anni dalla prima edizione lo faremo un po' più freudiano». Soddisfatta, alla fine, la sovrintendente Rosanna Purchia: «Si, ho chiesto io a Ozpetek di fare quest'opera, ero certa che la sua sensibilità potesse colpire nel segno e così è stato. La sua Butterfly è fuori dai cliché, è riuscito a creare qualcosa di diverso dal solito, e non solo per la scena d'amore ardente. Qui è la donna che dirige il gioco, ma perché ama il suo bell'ufficiale americano».

In sala, invece, gli altri vip, dal patròn di Mediolanum Ennio Doris («Ho conosciuto Ozpetek in una beauty farm e siamo subito diventati amici, mi ha parlato di questa Butterfly con il mare tempestoso sullo sfondo che fa subito capire la tragedia») a Guendalina Ponti, Tilde Corsi, Philippe Foriel-Destezet, il mecenate francese che ha contribuito in maniera determinante al restauro del sipario storico del Mancinelli. Nei palchi di quinta fila e nel loggione un gruppo di studenti svizzeri in gita a Napoli. Tutti hanno applaudito con entusiasmo il cast capeggiato dalla Muraveva alla sua prima Butterfly, Saimir Pirgu come Pinkerton, Raffaella Lupinacci (Suzuki), Giovanni Meoni (Sharpless) Luca Casalin (Goro), Ildo Song (lo zio Bonzo), Niccolò Ceriani (il principe Yamadori), Rossella Locatelli (Kate Pinkerton), Enrico Di Geronimo (il commissario imperiale). Particolarmente applaudito il piccolo Lorenzo Mattia Moreschi, figlio del pianista del teatro, nei panni di Dolore, figlio di Butterfly e Pinkerton. E applausi anche per Luciano Romano, fotografo del teatro, qui in veste di filmaker della breve clip con Butterfly ripresa sulla spiaggia di Miseno proiettata alla fine del secondo atto.

Repliche fino a sabato 20, quasi tutte sold out. Per chi volesse, nuove repliche dello spettacolo sono previste dal 25 maggio all'1 giugno con un diverso cast ma sempre con Ferro sul podio. Nei panni di Cio-Cio-San si alterneranno Aleksandra Kurzak e Amarilli Nizza, in quelli di Pinkerton Piero Pretti e Luciano Ganc.
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