Nicoletta Mantovani in Campania: «Cercansi voci liriche nel nome di Pavarotti»

A Sparanise le audizioni per scegliere un gruppo di cantanti protagonisti di La traviata

Nicoletta Mantovani
Nicoletta Mantovani
di Donatella Longobardi
Martedì 30 Maggio 2023, 10:10
4 Minuti di Lettura

«Per Luciano la divulgazione era fondamentale, sognava di poter raggiungere sopratutto i giovani e inserirli nel mondo della lirica per dare a tutti occasione di farcela attraverso lo studio e la formazione, noi con la Fondazione Pavarotti proviamo proprio a realizzare questi sogni». Nicoletta Mantovani spiega così la mission con la quale tiene viva la memoria del grande tenore scomparso a Modena nel 2007, una mission che la porterà il 2 e 3 giugno a Sparanise, in provincia di Caserta, dove si terranno le audizioni indette per scegliere un gruppo di cantanti protagonisti di La traviata.

L'opera si svolgerà il 20 agosto nel suggestivo borgo medioevale di Vairano Patenora grazie all'associazione culturale Pomeriggio Musicale di cui è direttore artistico il tenore Walter Omaggio che cura anche una piccola stagione estiva.

Prima però, i giovani interpreti seguiranno una serie di lezioni e terranno le prove per arrivare preparati allo spettacolo con particolare approfondimento dei singoli ruoli, da Violetta e Alfredo fino a Germont padre, Flora, Gastone, Annina, Barone, Marchese... 

Già il 3 giugno i cantanti terranno un primo concerto al termine delle audizioni in modo da mettere in evidenza le loro doti e ottenere una segnalazione presso fondazioni liriche. In concomitanza con la preparazione del capolavoro verdiano è anche prevista la prima edizione del concorso Cuore d'Oro, in collaborazione con il Comune di Terra di Lavoro.

«Il nostro desiderio è quello di fare cultura per la gente, con la gente, tra la gente in sintonia con gli ideali di Pavarotti e la sua passione di scoprire giovani talenti», spiega Omaggio, da sempre molto legato alla memoria del grande tenore. Era molto giovane quando vinse il Pavarotti International a Philadelphia e Big Luciano, impegnato al San Carlo con Tosca, lo tenne al suo fianco nel ruolo di Spoletta.

Già allora, ricorda Mantovani, «il desiderio di Luciano era quello di coinvolgere i giovani e cercare nuovi talenti, l'ideale sarebbe realizzare una vera e propria accademia, ma chissà un giorno...». 

Nel frattempo la Fondazione Pavarotti si muove in tutto il mondo per selezionare, preparare, mettere in mostra e dare opportunità di farsi notare ai protagonisti della lirica di domani.

Un esempio? «A Natale abbiamo promosso un'iniziativa a Seul, in Corea. Una nostra ragazza è stata scelta per Madama Butterfly», spiega Mantovani che recentemente ha preso parte ad alcune audizioni a Taormina per la messa in scena del trittico pucciniano: «Noi ce la mettiamo tutta per aiutarli, magari non tutti prendono il volo, ma ce ne sono tanti già in carriera come Giuseppe Infantino scelto al concorso siciliano che promuoveva Marcello Giordani».

Nel corso degli anni dalla scomparsa di Big Luciano, tante le esperienze in giro per il mondo, ma poche in Campania con alcuni concerti a Sorrento. Ora, invece, il nuovo progetto sullo sfondo del borgo medioevale casertano.

«Eppure», dice Nicoletta, «Luciano amava moltissimo Napoli e la portava sempre nel cuore. Oltre che sulla scena perché nei suoi concerti non mancava mai di eseguire qualche canzone napoletana».

Tanti i ricordi sotto il Vesuvio dove negli ultimi anni di carriera il tenorissimo si esibì molto spesso, al San Carlo, diventato il suo unico teatro italiano. Tosca con la Kabaivanska, poi Elisir d'amore, Un ballo in maschera e una straordinaria Messa da Requiem di Verdi al palazzetto dello sport di Ponticelli: «Fu un'esperienza esaltante, c'era un silenzio irreale. Luciano diceva che Verdi parla all'anima e i napoletani quella sera aprirono le loro anime a Verdi. Eppure la maggioranza erano persone non abituate a quel genere di musica. Ma tutti, alla fine, erano commossi ed emozionati come lui stesso non aveva mai visto».

Un amore, quello di Pavarotti per Napoli, che ora la Mantovani trasmette alla loro figlia Alice, vent'anni e studi di cooperazione internazionale all'università: «Siamo state insieme al San Carlo per il concerto di Bono, ed è stato un emozionante tuffo nel passato tornare in quella sala che osannava Luciano... Poi con Alice siamo andate in giro in città, nella nostra casa c'è sempre il presepe preso a San Gregorio Armeno dove gli dedicarono una statuetta con il suo volto, lui ne era particolarmente fiero».

Prossima tappa in Campania, dunque, per Nicoletta Mantovani, il 2 e 3 giugno a Sparanise. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA