Capri e la Costiera amalfitana in un documentario franco-tedesco per raccontare amori, vizi e Dolce Vita

Il docufilm visibile sui canali dei due Paesi

La troupe di Mito Amalfitano
La troupe di Mito Amalfitano
di Mariano Della Corte
Sabato 3 Giugno 2023, 11:33 - Ultimo agg. 11:34
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Capri e la Costiera Amalfitana rappresentano sempre un sogno tangibile per i turisti di ogni dove che riesce tuttora ad esercitare un fascino esotico, in particolar modo per i viaggiatori d’Oltralpe franco-tedeschi. Nel film documentario “Mito Amalfitano – Amore, Vizi, Dolce Vita” con la regia di Sonja von Behrens e le riprese di Moritz Frisch, girato dalla casa di produzione tedesca Autentic lo scorso Giugno e visibile nelle ultime settimane attraverso i canali franco tedesco Arte in collaborazione con la ZDF, tutto ciò lo si percepisce bene. La “divina costiera” nel secolo scorso è diventata un sofisticato luogo d'incontro per star, artisti, magnati, personaggi dello spettacolo e le città di Amalfi, Ravello e Positano un palcoscenico da sogno.  Di fronte al mare, l'isola di Capri fa cenno come un Eldorado di desideri proibiti e amore per la vita.

Negli anni '50, lo scrittore americano John Steinbeck scoprì la pittoresca cittadina di Positano. Nell'estate del 1962, la First Lady degli Stati Uniti, Jackie Kennedy, trascorse le vacanze estive in Costiera Amalfitana e nei suoi plurimi soggiorni a Capri fu protagonista di gossip amorosi, antesignana di tendenze, madrina di uno stile “moda-mare” che tuttora tiene banco.

Il paesaggio mozzafiato e i giardini dei palazzi nobiliari diventano set cinematografici. Ingrid Bergman si innamora di Roberto Rossellini, per il quale lascia Hollywood. La leggenda del cinema Humphrey Bogart soggiorna a Ravello e a Capri per mesi durante le riprese e, per la gioia della popolazione, cavalca sempre un asino fino alla famosa Villa Cimbrone con la sua terrazza unica.

 

Il barone Jacques d'Adelswärd-Fersen, di cui quest’anno ricorre il centenario dalla scomparsa, che aveva fatto edificare sotto i resti romani di Tiberio a Capri, a inizio novecento, la famosa Villa Lysis, a mo’ di un tempio greco-romano con influenze di stile liberty,  era fuggito da Parigi e viveva apertamente la sua omosessualità nella sua dimora eccentrica e rese celebre l’isola in questo immaginario di eccessi e tendenze fuori dall’ordinario. Anche il magnate dell'acciaio Friedrich Alfred Krupp, il più grande esportatore mondiale di acciaio e armi, amava l'isola isolata fino a quando le voci sul suo stile di vita non arrivarono a Berlino.

La famosa Grotta Azzurra diventa una calamita per i turisti e la Piazzetta di Capri si trasforma in una passerella per ospiti alla moda. A ricostruire queste storie sul luogo vi è la giornalista e storica dell’arte tedesca Stefanie Sonnentag, caprese d’adozione, che si è occupata delle ricerche sul luogo e di raccogliere le voci del territorio testimoni di questi passaggi, tra questi: Francesca Settanni, titolare della boutique "la Parisienne", luogo in cui sono nati i famosissimi “Capri pants” in Piazzetta e Costanzo Canfora, erede di una delle più antiche botteghe di calzolai dell’isola, da cui hanno fatto tappa Sophia Loren, Jackie Kennedy, Clark Gable e tante altre star che hanno lanciato la moda degli imitatissimi sandali capresi.

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