Màkari, Claudio Gioè torna su Rai 1: «La mia Sicilia mi ha abbracciato»

Màkari, Claudio Gioè torna su Rai 1: «La mia Sicilia mi ha abbracciato»
di Titta Fiore
Martedì 25 Gennaio 2022, 11:00
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Sull'onda del sorprendente successo della prima stagione torna a grande richiesta «Màkari», la serie di Raiuno sul giornalista investigatore siciliano Saverio Lamanna inventato dalla penna di Gaetano Savatteri per l'editore Sellerio. Sole, mare, panorami stupendi e delitti misteriosi: gli ingredienti sono più o meno quelli di Montalbano, ma con una dose di commedia in più. «Se il grande Camilleri non avesse aperto la porta a un racconto lontano dagli stereotipi di una Sicilia in bianco e nero tragicamente dominata da tematiche violente, specchio della sua storia negli ultimi cinquant'anni, non avremmo avuto Lamanna», dice Savatteri: «Con i suoi libri ci ha portato per primo in un'isola fatta anche di luce e di sorrisi».

Tutti, l'autore, il regista Michele Soavi, gli attori Claudio Gioè (Lamanna), Domenico Centamore (il suo mitico aiutante in bermuda e infradito Piccionello), Ester Pantano (Suleima), la new entry Andrea Bosca (il fascinoso capo della ragazza) e i produttori Claudio Degli Esposti di Palomar e Anna Ammirati di Rai Fiction, indicano nella leggerezza dei toni la carta vincente della serie.

Soavi: «Affrontiamo con un sorriso temi etici lasciando sullo sfondo la mafia. A volte Cosa Nostra viene usata come copertura per interessi personali miserabili, messi in atto da personaggi meschini. Raccontare le miserie dell'animo umano è uno dei pregi delle nostre storie». 

Un anno fa avevamo lasciato Saverio orgogliosamente nullafacente nella sua casa di Màkari. Scrittore da bassa classifica, si diletta a risolvere casi polizieschi con piglio picaresco e ama, riamato, Suleima, che però si è trasferita per lavoro a Milano. Lontano dagli occhi, lontano dal cuore? La gelosia per Teodoro, il capo della sua fidanzata, divora Saverio. In più, il suo editore si prepara a dargli il benservito. E anche quando Suleima tornerà in pianta stabile a Màkari per seguire un progetto solidale per i bambini del posto, le cose non andranno meglio. Lamanna si rende conto che la ragazza non è più la studentessa che ha incontrato l'estate precedente, è cresciuta, ha una carriera avviata e rivendica la sua autonomia. Quanto le assomiglia il suo personaggio, Gioè? «Per età, per cultura, per origini è quello che sento più simile a me. Anch'io ho lasciato Palermo per studiare e lavorare, trent'anni fa e, come lui, sono tornato a viverci. Sono grato a Savatteri per aver tratteggiato un carattere così aderente a certi aspetti della realtà. Noi siciliani ci portiamo dentro la tragedia greca e nascondiamo le nostre fragilità. Questo ruolo mi ha lasciato una forte impronta etica. E anche un barlume di speranza per credere nel futuro. È come se la mia terra, durante le riprese, mi avesse abbracciato». 

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Nei panni di Piccionello, l'amico sagace dal cuore d'oro, Centamore sta come un re. «Con le sue magliette sgargianti, le infradito e i pantaloni corti il mio personaggio è la luce e la gioia della Sicilia» commenta. «Non ho paura di restare intrappolato nel ruolo, anzi me lo voglio tenere ben stretto». Suleima è il personaggio più dinamico, vive con entusiasmo le trasformazioni dell'età adulta e il povero Saverio dovrà lottare per non perderla e, soprattutto, per non ricadere nei suoi soliti errori. Tre nuovi episodi, da lunedì 7 febbraio, subito dopo Sanremo. Tre nuove indagini che metteranno alla prova il fiuto dello «sbirro di penna» Lamanna. «Ho cercato di miscelare più generi, dal giallo si passa al sentimentale, dal melò al dramma con punte di grottesco» spiega il regista. «Il nostro protagonista è come un naufrago sballottato dalle onde degli avvenimenti che lo scuotono e gli fanno prendere coscienza di quanto fosse inutile il suo vissuto precedente di colletto bianco». Ci sarà una terza serie? Per ora non se ne parla, ma mai dire mai. 

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