Eleonora Giorgi si dà al reality: e ora mungo mucche nella campagna georgiana

Da sin. Elisabetta Canalis, Eleonora Giorgi, Costantino della Gherardesca, Paola Ferrari e Valeria Marini alla presentazione del programma di Rai2 " Le spose di Costantino", 19 dicembre 2017 a Milano
Da sin. Elisabetta Canalis, Eleonora Giorgi, Costantino della Gherardesca, Paola Ferrari e Valeria Marini alla presentazione del programma di Rai2 " Le spose di Costantino", 19 dicembre 2017 a Milano
di Ilaria Ravarino
Giovedì 25 Gennaio 2018, 16:46 - Ultimo agg. 16:49
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Si è sposata, ha divorziato, ha fatto figli. Era uno dei sogni erotici italiani nei Settanta, ha provato l’eroina prima dei trenta, ne è uscita, ha fatto cinema e tv, oggi giura che si chiuderà o in convento o in comune. A Eleonora Giorgi mancava solo un’esperienza, il reality. Almeno fino a stasera, quando la vedremo mungere mucche nella campagna georgiana per Le Spose di Costantino, in onda su Rai2 in prima serata.

Come si è trovata nei panni di una contadina georgiana?
Ero preparata. Quando vivevo con Massimo Ciavarro avevamo una fattoria: lui pensava al pollaio biologico, io alle oche e alle mucche.   Francamente ancora oggi preferisco mungere una mucca che sedermi a mangiare finger food con qualche snobbettone intellettuale. 

Le manca quella vita?
Sì, infatti da cinque mesi sono tornata a vivere a Campagnano. Non in fattoria ma in una piccola casetta all’interno di un comprensorio dove vive gente carina, normale.

Nel reality il figlio dei contadini, a 40 anni, è ancora in casa. I suoi figli? 
Il più grande se n’è andato di casa a 18, il più piccolo si è trasferito due anni fa. E m’è preso un colpo. Facevo la mamma dal 1980, una professione che ho mantenuto per 35 anni. Quello con i figli è l’unico divorzio che mi ha spezzato il cuore.

E i divorzi “veri”, da Rizzoli e Ciavarro?
Quelle sono state separazioni morbide. In particolare con Massimo. Oggi siamo come fratelli. Ma anche con Angelo, almeno prima che cambiasse. Da piccola sono stata straziata dalla separazione dei miei e ho fatto di tutto per evitare il trauma ai miei figli.

Si risposerebbe?
Rifarei tutto quello che ho fatto, e dopo i sessant’anni bisogna dire che il sesso diventa ancora più interessante. Ma oggi non avrei la pazienza di dedicarmi anima e corpo a un uomo. Recentemente ho avuto un ritorno di fiamma per un mio ex di quando avevo 18 anni, ma la cosa è andata tramontando. Colpa della distanza. 

Con un uomo non vivrebbe. Con una donna?
Ci ho pensato tanto. L’idea di vivere in una comune di donne non mi dispiacerebbe, in prospettiva. Stanze private, aree comuni, e così scacci il rischio che l’autonomia diventi solitudine.

Stava pensando al convento, ha detto in un’intervista.
Ma sì, vorrei assecondare quella spiritualità che non è mai riuscita a rientrare in una religione. Una parte di me cerca il raccoglimento, il distacco.

Lei è sempre stata irrequieta. Ai suoi figli ha parlato di droga?
Certo. Avendola sperimentata in maniera disperante, ne ho parlato fin da subito, con naturalezza. Gli ho dato delle graduatorie di pericolo, mettendo l’alcool allo stesso livello estremo di eroina e cocaina. Con le canne i giovani ridono, scherzano, mangiano e fanno l’amore, è una droga tutto sommato indolore. Basta che poi non salgano su un motorino.

È difficile oggi essere mamma di due maschi?
Sì. Oggi i maschi sono impreparati ai nuovi modelli femminili. Io stessa, che pure sono una ribelle, credo che questa voracità sessuale esibita dalle ragazze di oggi sia eccessiva. È frutto di una volontà di rivalsa dopo secoli di dominazione, e lo capisco. Ma i maschi non sanno come comportarsi, sono persi.

Persi. O molesti. 
C’è una percentuale di maschi dominati da un bisogno fuori controllo di sesso. Io da piccola ne ho incontrati, di pedofili che me lo facevano vedere sul bus. Ma nel mondo dello spettacolo, aldilà di una misoginia imperante, non ho mai avuto problemi di quel tipo. Le molestie più pesanti le ho ricevute dai politici. Molti anni fa, e parliamo di un uomo ai vertici.  

La bellezza dei vent’anni le manca?
No. Sono fierissima di tutte le mie rughe e di non aver mai ceduto al botox. Quelle donne tutte levigate che dicono di essere “naturalmente così” a sessant’anni umiliano le coetanee. A me quelle facce smaltate, con le braccia cadenti, mettono solo malinconia.
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