Emilio Fede scende in politica: «Tra la gente contro la casta, sì a prostituzione e droghe leggere»

Emilio Fede scende in politica: «Tra la gente contro la casta, sì a prostituzione e droghe leggere»
Emilio Fede scende in politica: «Tra la gente contro la casta, sì a prostituzione e droghe leggere»
Giovedì 31 Maggio 2018, 12:21 - Ultimo agg. 16:16
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Emilio Fede è pronto a debuttare in politica: «Alle prossime elezioni ci sarò anch'io, con il mio movimento 'Uno di voi'. Sarò tra la gente, contro la casta. Voglio legalizzare la prostituzione, riportando le case chiuse, e le droghe leggere, in Svizzera lo fanno da tempo e non è uno scandalo, anzi, contribuisce a migliorare l'ordine pubblico, che da noi è deficitario».



L'ex direttore del Tg4, ai microfoni di Radio Cusano Campus, ha illustrato altri punti-chiave del suo programma politico: «Sono contro l'invasione degli stranieri e degli extracomunitari, ne ho le p***e piene. Nei prossimi giorni organizzerò una pizza e una birra con i tassisti di Napoli, sarò rappresentante del popolo». Fede ha poi lanciato attestati di stima ai diversi leader politici: «Mi sento vicino al centro-destra, ma apprezzo molto anche Renzi, per me è bravissimo. Salvini ha dimostrato di poter essere un ottimo premier, si è comportato nel modo migliore, è molto più maturo di Di Maio, che è ancora troppo giovane. Come si fa a non voler bene a Di Maio? È un bravo ragazzo, sempre sorridente e simpatico, è il nipote che avrei voluto. Gli avrei potuto insegnare un sacco di cose, è ancora troppo giovane ma vedrete che in futuro farà grandi cose».

Quando gli viene chiesto delle proprie vicende giudiziarie, Emilio Fede si toglie qualche sassolino dalla scarpa: «Sono stato assolto dall'accusa di bancarotta fraudolenta, ma nessuno lo ha detto. Solo due giorni dopo è uscita una brevissima nota di agenzia e non se ne è parlato: questo non è giornalisticamente corretto, l'informazione deve essere più responsabile. Sono sempre stato garantista, io con una notizia del genere ci avrei aperto il tg. Mi avevano accusato, in modo assurdo, di aver utilizzato Lele Mora per rubare soldi a Berlusconi».
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