Enrico Ruggeri: «Per anni mi hanno impedito di mettere piede in Rai, ora sono pronto a tornare»

Il cantante: "Non sono uno che ha frequentato i salotti della sinistra. Questo è vero. Però negli anni 80 andavo tranquillamente a suonare ai Festival dell’Unità"

Enrico Ruggeri: «Per anni mi hanno impedito di mettere piede in Rai, ora sono pronto a tornare»
di Luca Uccello
Giovedì 8 Giugno 2023, 10:01 - Ultimo agg. 9 Giugno, 13:30
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Enrico Ruggeri continua ad «andare avanti per la mia strada». L'ha sempre fatto e continua a farlo anche oggi che ha 66 anni. E questo forse è il segreto del suo successo.«Da quanto ho iniziato questo mestiere - racconta in un'intervista al quotidiano Libero - ho capito due cose: che non avrei fatto gli stadi ma anche che non sarei scomparso, cioè sarei durato a lungo».

La musica per lui è tutto, la vita.

Non sa definire il suo genere ma sa benissimo che oggi «viviamo in anni nei quali la metà dei pezzi che escono sono collaborazioni. Però credo che di tutte queste il 5% dei trii, dei duetti o featuring come si dice oggi, siano sinceri. L’altro 95% è solo studiato a tavolino dai manager. Nel nostro caso con Morandi e Tozzi giocavamo a pallone insieme. C’era già un bel rapporto. Poi arrivò questa canzone e la vittoria a Sanremo...». Un Festival al quale non direbbe mai di no.

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Il ritorno in Rai

Intanto spera presto di poter tornare in televisione. Ma non solo a cantare. Si sentono molte voci e una di queste dice che Enrico Ruggeri rientrerà nella grande partita dei palinsesti Rai? 

«Le sento anche io e mi fa piacere sentirle. Spero non siano solo voci. Purtroppo non so molto di più. È evidente che essendo venuta a mancare quella parte che per anni mi aveva ostracizzato e impedito fisicamente di mettere piede in Rai, può darsi che succeda qualcosa diciamo...».

 

E a Libero, Ruggeri non si tira indietro dalla polemica politica e non nasconde di essersi sentito penalizzato per quell'etichetta di cantante di destra.

«Non sono uno che ha frequentato i salotti della sinistra. Questo è vero. Però negli anni 80 andavo tranquillamente a suonare ai Festival dell’Unità che aveva una connotazione di massa più che politica. Con tutto il rispetto, le persone di sinistra allora andavano con piacere a cuocere le salsicce gratis per Berlinguer. Quello era il partito della gente. Quello di oggi no. Ci sarà un motivo se a Milano la sinistra vince nella ztl e nei quartieri dimenticati vince la destra...».

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