Ezio Greggio in aiuto dei profughi in Ucraina: «Mi ricordano mio padre nei lager»

Ezio Greggio aiuto profughi Ucraina
Ezio Greggio aiuto profughi Ucraina
Venerdì 18 Marzo 2022, 19:24 - Ultimo agg. 19:25
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Di fronte alla tragedia che si sta consumando in queste settimane in Ucraina, Ezio Greggio non è rimasto indifferente e ha deciso di contribuire fattivamente per portare in salvo alcuni dei migliaia di profughi che cercano di raggiungere l'Italia.

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Da quasi 30 anni al timone di un'associazione benefica che aiuta i bambini nati prematuri, lo storico conduttore di 'Striscia la Notizia' ha deciso di ampliare il proprio raggio d'azione e organizzare un bus con il compito di prelvare alcuni profughi al confine con la Polonia e portarli in salvo in Italia.

«Ho sentito che dovevo aiutarli – ha detto Ezio Greggio dalle colonne del Corriere della Sera – e per prima cosa mi sono mosso per organizzare un bus, già partito dall'Italia, e arrivato nella notte tra giovedì e venerdì in Polonia nel grande campo profughi.

Stanno caricando le famiglie che hanno parenti e amici che li possono ospitare nel nostro Paese. Per chi invece non ha nessuno, stiamo organizzando degli alloggi grazie all’aiuto della Comunità di Sant'Egidio e attraverso un mio amico colonnello a Lecco».

Il presentatore ha ammesso di essere rimasto molto colpito dagli eventi delle ultime settimane. Fatti che rievocano in lui le esperienze vissute dal padre, quando negli Anni 40 venne rinchiuso in uno campo di concentramento. «Ascoltando le storie che arrivano dall’Ucraina sono precipitato con la memoria nei racconti che mi faceva mio padre Nereo della Seconda Guerra Mondiale. Le sue sofferenze, tre anni di battaglie e i campi di concentramento. Ha trascorso tanto tempo in tre lager diversi. Avevo registrato tutto ciò nel cuore ed è riemerso. Ho sentito alcuni amici in Ucraina: sono disperati. Ho sentito amici in Russia e sono tutti contro Putin, tutti inca**ati. Quei poveri militari russi traditi che pensavano di andare a fare esercitazioni. Putin è un criminale. Donne, bambini ucraini massacrati, famiglie divise, anziani rimasti soli».

«Questa non è una guerra, questi sono criminali comuni – ha proseguito l'attore –. Ecco perché dico che chi può, deve fare la sua parte. Basta unirsi, mettere insieme un po' di soldi, pagare autobus che vadano a prendere i profughi, contattare la Prefettura per lo smistamento in Italia e si dà un contributo concreto».

«Andremo avanti finché non finisce la guerra. Poi, quando finirà, daremo i nostri contatti agli ucraini arrivati in Italia: se vorranno tornare al loro Paese, li riporteremo in Ucraina» ha assicurato Ezio Greggio che, ispirato dall'esempio del padre che «tornò a casa dalla Germania a piedi», vuole fare quanto è possibile per salvare queste famiglie.

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