Gf Vip, Signorini stronca i concorrenti: «Non hanno autoironia né autocritica». Ecco cos'ha detto

Se nelle scorse edizioni c’è stata una pioggia di sanzioni, quest'anno no

(Per gentile concessione dell'ufficio stampa Mediaset)
(Per gentile concessione dell'ufficio stampa Mediaset)
Sabato 12 Marzo 2022, 14:52
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Rivelazioni da Alfonso Signorini. Ad un passo dalla finale del Grande Fratello Vip, dopo sei mesi di conduzione ininterrotta e quasi 50 prime serate da protagonista su Canale Cinque, il conduttore ha rilasciato un’intervista fiume al Corriere della Sera dove ha parlato ampiamente del reality show targato Mediaset, a 360 gradi. «La stupidità è una cosa, il preconcetto è un’altra» ha subito sottolineato, riferendosi a quelle uscite di alcuni concorrenti che sono state etichettate razziste e omofobe. Dunque, quando gli è stato domandato se pensa che alcuni inquilini siano più stupidi che razzisti, non ha avuto alcun problema a rispondere affermativamente: «Certo che sì. A un certo punto la situazione era sfuggita di mano e mi sono sentito in dovere di parlare a tutti e dargli un consiglio: uscite piuttosto che dare il peggio di voi come state facendo, vi fate del male da soli».

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Katia Ricciarelli è stata al centro della bufera mediatica. La soprano fa parte di quel folto gruppo di inquilini che non ha brillato per garbo e buone maniere. Su di lei, Signorini commenta: «Katia Ricciarelli dimostra che l’archetipo della nonnina di Cappuccetto Rosso non esiste: si associa l’idea della persona più che matura alla quintessenza della bontà e dell’accoglienza, ma lei è tutto fuorché buona e accogliente. Mi piace portare in scena queste contraddizioni».

Ma se nelle scorse edizioni c’è stata una pioggia di sanzioni, con squalifiche in tempi record e nomination d’ufficio, quest'anno la musica è cambiata. C’è stato una sorta di liberi tutti, con il risultato che la Casa è diventata una polveriera a tratti ingestibile. Sulla questione, Signorini ha rivelato che il modus operandi del passato ha persino causato frizioni nel suo gruppo di lavoro: «Nelle edizioni precedenti eravamo più rigorosi e inflessibili, e ci sono stati attriti e contrasti nel gruppo di lavoro. A me ad esempio la squalifica di Fausto Leali per la N-word era sembrata esagerata e fuori luogo.

Fin dall’inizio ho messo sul tavolo che volevo un’edizione che fosse più spregiudicata come è nella natura del programma».

In effetti, che al GF Vip 4 e 5 ci sia stato troppo rigore è evidente. Dall’altra parte è evidente che quest’anno ce ne sia stato troppo poco. «Quest’anno alcune espressioni sono state decisamente fuori luogo e le abbiamo condannate sempre con fermezza, ma sappiamo distinguere cosa è veramente ingiurioso da quanto invece è provocatorio, frutto di un’esasperazione o stupidità. Poi i social trasformano tutto in un caso nazionale, ma se ragionassimo solo con il politicamente corretto non dovremmo nemmeno andare in onda 24 ore su 24».

Una delle tante polemiche ha investito lo stesso Signorini, finito sul banco degli imputati per delle frasi relative alla contrarietà all’aborto. Polemica che si è fatta ancor più infuocato in quanto il giornalista, nel corso del suo monologo, usò il «noi», con il risultato che qualcuno ha pensato che volesse associare il suo ragionamento a Mediaset. «Stavo parlando della cagna di Giucas Casella all’interno del GF – ha ricordato -. Una battuta è stata estrapolata ed è diventata un caso. Anche il contesto deve essere valutato. Il noi è stato un errore se io avessi voluto coinvolgere Endemol o Mediaset, ma parlavo per me, non mi permetterei mai di esprimere opinioni a nome loro. Uso spesso il plurale maiestatis, non posso? Ammetto che sarebbe stato un errore se fosse stato un discorso serio in un contesto serio».

Il direttore di Chi ha poi rivolto parole pungenti nei confronti degli inquilini, sostenendo che nessuno ha in sé la dote preziosa dell’autoironia. Il che li rende ‘pesanti’, inclini alla retorica e poco disponibili a vivere con più leggerezza. «Chi accetta di partecipare a questo tipo di programmi – ha spiegato– è accomunato da un ricorrente sentire: si prendono tutti tremendamente sul serio, non hanno il minimo senso dell’autoironia e dell’autocritica, ogni discorso gronda di retorica. Io invece penso che la leggerezza sia il segreto della vita».

E, infine, le ultime parole, sono per Sonia Bruganelli e Adriana Volpe. Pare proprio che non si amino: «E continueranno a non amarsi, è chiaro che a me faceva gioco ed era quello che speravo ardentemente accadesse».

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