Gf Vip, Marco Bellavia: «Spero che la mia storia sia d'esempio. A Mediaset ho litigato con tutti»

Marco Bellavia a Chi: «Spero che la mia storia sia d'esempio»
Marco Bellavia a Chi: «Spero che la mia storia sia d'esempio»
Martedì 11 Ottobre 2022, 16:45
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Marco Bellavia si racconta a Chi. Sul prossimo numero della rivista settimanale di Alfonso Signorini, l'ex concorrente ha rilasciato un'intervista riassumendo i motivi per cui ha abbandonato la casa del Grande Fratello Vip. Ha posato in esclusiva con il figlio Filippo di 15 anni e ai microfoni della rivista ha confessato: «Mio figlio è stato il mio punto di riferimento in questo mio percorso di vita che è come un puzzle che ha il suo volto».

L'intervista rilasciata a Chi

Il caso di Marco Bellavia ha tenuto banco in tutte le pagine di gossip nelle ultime due settimane. L'ex concorrente si era confidato con gli altri inquilini, confessando di soffrire di alcuni disturbi legati all'ansia e alla depressione, ma le sue richieste di aiuto non sono state comprese all'interno della casa più spiata d'Italia.

A proposito dei suoi disturbi, Bellavia ha detto: «Il mio punto debole nel lavoro è stata la sensibilità e io mi sono difeso sorridendo e cercando di mantenere un distacco, mi paravo dietro a questo muro per nascondere le mie debolezze.

Ma poi, quando mi sentivo penalizzato o messo da parte, reagivo in modo aggressivo. A Mediaset, ai tempi, ho litigato con tutti, persino con i dirigenti: giocavamo a calcio insieme e a volte ci si scontrava durante le partite».

Alla domanda sul perchè il disagio psichico sia ancora oggi considerato un tabù, Marco Bellavia ha esordito: «Non c’è paura a dire “sto male”, è che la gente non ascolta perché stanno male tutti. Dopo il Covid, la guerra, il pericolo atomico, come si fa a restare sereni? Siamo terrorizzati, quante sono le persone equilibrate? Come diceva Signorini in tv citando Carl Jung: “Mostratemi un individuo sano di mente e lo curerò per voi”», poi ha chiosato: «La gente ti isola quando non puoi esserle d’aiuto».

E poi ha concluso così: «Spero che la mia storia sia d'esempio. La gente mi ferma parlando dei propri dolori. Se ti dicessi che sono entrato nella Casa sperando che potesse venire fuori questo problema ci crederesti? Ma non ho deciso di stare male: ho provato disagio e ho vissuto davvero quello che avrei voluto solo raccontare rispetto al mio passato».

 

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