Il commissario Ricciardi, la tata Nunzia Schiano: «Nell'ultima puntata lui piangerà»

Il commissario Ricciardi, la tata Nunzia Schiano: «Nell'ultima puntata lui piangerà»
di Giuliana Covella
Domenica 28 Febbraio 2021, 12:38 - Ultimo agg. 2 Marzo, 17:55
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«Il vantaggio è stato di avere di base una grande scrittura, quella di Maurizio de Giovanni». Nunzia Schiano, 61 anni, nata a Portici, è quel che si dice un’attrice di razza. Riduttivo infatti sarebbe ricordarla solo come la madre di Alessandro Siani in “Benvenuti al Sud” e “Benvenuti al Nord”, ruolo che in entrambi i film l’ha resa nota al pubblico cinematografico.

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Oggi la Schiano è colei che ha intenerito i cuori di milioni di telespettatori (che nella penultima puntata, quella del 22 febbraio, hanno sfiorato i 6 milioni e il 24% di share), interpretando il ruolo di tata Rosa nella serie di Rai 1 “Il commissario Ricciardi”. Un personaggio che le calza a pennello, data l’umanità e le emozioni che è riuscita a trasmettere attraverso lo schermo. «Mi ha aiutata sicuramente l’essere stata un’assidua lettrice dei libri di de Giovanni - tiene a precisare - e conoscendo bene il personaggio di tata Rosa me ne sono subito “innamorata” per la parte. Poi mi piace aggiungere sempre il lato umano, perché in fondo è questo il nostro compito: costruire e rimandare al pubblico le nostre emozioni, positive o negative che siano». Facile dunque prepararsi al provino con il regista della fiction Alessandro D’Alatri, con cui l’attrice aveva già lavorato: «con lui ho fatto “Sul mare”, un film del 2010 tratto da un bellissimo romanzo di Anna Pavignano (“In bilico sul Mare”) e girato a Ventotene, dove interpretavo la madre del protagonista.

Fu un provino unico nel suo genere, perché il regista intervistava il personaggio. Una modalità insolita per me, con la quale ci siamo divertiti tantissimo».

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Ma a conquistare ancora di più il pubblico televisivo è stata la “sua” tata Rosa, la donna che si è presa cura di Ricciardi sin da quando da bambino rimane orfano: «io ho girato essenzialmente a Taranto vecchia e la cosa divertente è che si andava a piedi sul set, per cui incontravo tante persone curiose. In particolare ricordo con affetto un ristoratore del posto, Angelo, che mi ha coccolata ogni giorno con i suoi piatti. Con Lino Guanciale invece è nata subito un’empatia e proprio come il commissario e la sua governante si è creato un legame quasi come tra madre e figlio. Oltre ad essere un ragazzo eccezionale, educato e preparato Lino ha un passato da giocatore di rugby e anche su questo ci siamo ritrovati, perché è uno dei miei sport preferiti».

E proprio il tenebroso e riservato commissario nell’ultima puntata terrà col fiato sospeso i fan, perché in questi giorni sono comparse sul web foto di scena dove si vede Ricciardi in lacrime: «Ovviamente non possiamo spoilerare il finale - ammette Nunzia - diciamo che si può piangere anche per amore, non solo per lutti». Intanto il prossimo 10 marzo vedremo la Schiano su Rai 1 in “La bambina che non voleva cantare” - film prodotto da Raifiction diretto da Costanza Quatriglio con Carolina Crescentini sulla storia di Nada - nelle vesti della nonna della cantautrice: «una nuova avventura in cui la particolarità è che è ambientata in Toscana, pertanto ho dovuto imparare il dialetto livornese». Mentre per il teatro l’attrice si dice «in attesa di tempi migliori, ma mi auguro che con la riapertura si metta ordine e si riqualifichi un settore, dove durante questa pandemia sono emerse tante criticità».

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