Massimiliano Gallo è Vincenzo Malinconico, avvocato d'insuccesso: «Il mio antieroe è ancora umano»

Massimiliano Gallo è Vincenzo Malinconico, avvocato d'insuccesso: «Il mio antieroe è ancora umano»
di Francesca Bellino
Martedì 11 Ottobre 2022, 11:00
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L'avvocato Vincenzo Malinconico entra ed esce dal tribunale con la valigetta di pelle marrone che stringe forte al petto ogni volta che si sente in difficoltà. La usa come scudo per difendersi da quello che non capisce del mondo. Quando è in studio attacca post-it ovunque per ricordare gli impegni, ma poi dimentica di leggerli. È impacciato ma amabile, sbadato ma accogliente, un antieroe che diverte e suscita tenerezza: dalle pagine dei romanzi Einaudi di Diego De Silva sta per approdare sul piccolo schermo «Vincenzo Malinconico, avvocato d'insuccesso» in onda su Raiuno dal 20 ottobre con protagonista Massimiliano Gallo.

«Come scrittore non mi piace descrivere i luoghi, né i tipi fisici. Penso che impoverisca l'immaginazione. Dopo cinque romanzi quindi ancora non sapevo come era fatto Malinconico, l'ho scoperto quando Massimiliano ha accettato la parte.

Così quando ho scritto l'ultimo libro sono stato facilitato. Scrivevo e pensavo a lui», racconta lo scrittore napoletano che ha collaborato alla sceneggiatura della serie tv coprodotta da Rai Fiction e Viola Film e girata nel salernitano. 

Il ruolo del protagonista è stato assegnato a Massimiliano Gallo al primo incontro. Unico provino effettuato. E a detta di tutti, a partire dal regista Alessandro Angelini, l'attore partenopeo si è subito «malinconicizzato»: «Sono successe cose che accadono solo quando l'attore ingoia il personaggio», conferma De Silva: «Nelle prime puntate abbiamo tenuto la voce narrante, come nei romanzi, ma poi è venuta fuori la macchina attoriale e non ce n'è stato più bisogno. Gallo si è impadronito di Malinconico anche fisicamente e ha assunto movimenti e insicurezze che con il corpo raccontano la sua voce interiore, come abbracciare la valigetta da lavoro come se fosse la coperta di Linus. Quella è una sua invenzione. Ha saputo condensare la pluralità di registri che il personaggio contiene: l'essere depresso e felice, ritardato e intelligente, in lui tutto sta insieme».

Nel suo da fare quotidiano e con il solito filosofeggiare insicuro, Malinconico si muoverà in una ambientazione nuova per gli spettatori delle serie targate Rai. Dopo Napoli, Bari, Matera, in questa produzione tocca a Salerno esporre le sue bellezze - il lungomare, la villa Comunale, il centro storico e il tribunale vecchio (dove De Silva ha fatto pratica di avvocato) fino alla costiera amalfitana con Ravello, Vietri sul mare, Cetara, al borgo medievale di Cava dei Tirreni e al lago di Conza per un giro in canoa. 

«In questa epoca che ci impone di risultare per forza vincenti, un uomo che non ha ansia da prestazione e vive la condizione umana senza stress come Vincenzo Malinconico, fa bene al cuore», teorizza Gallo che con Malinconico festeggia una grande sfida vinta: «Sono un precario nella vita come lui. Sono orgoglioso della mia lunga gavetta di 35 anni. Dopo tanto teatro, negli ultimi dodici anni ho fatto 35 film e 15 serie tv. Sono arrivato al cinema con Marco Risi, poi ci sono stati Garrone, Ozpetek e Sorrentino, poi la fiction. Ogni volta che ho portato un valore aggiunto in un progetto ne sono stato felice e lo racconto ai giovani perché dimostra che un paese dove la meritocrazia non esiste, se lavori bene qualcosa arriva. Essere protagonista, per la prima volta, proprio di questa serie tv, oggi è una gioia» spiega, ricordando i ruoli da comprimario, sempre per Raiuno, del commissario Luigi Palma («I Bastardi di Pizzofalcone») e di Pietro De Ruggeri («Imma Tataranni») e pregustando il ritorno nei panni di Domenico Soriano nella versione per la tv di «Filumena Marturano» diretta da Massimiliano Amato.

«Malinconico è un personaggio glocal», continua l'attore, «potrebbe essere un avvocato spagnolo o di Marsiglia, o di qualsiasi altro Sud, di un mondo che vive ancora di umanità sgangherata ma piena di gente capace di ascoltare. Non è stato facile interpretarlo perché passa da un registro all'altro, ma ci ho messo me stesso, e me lo sono cucito addosso questo uomo semi-avvocato, semi-divorziato, semi-felice. Non è un personaggio respingente, non giudica sè stesso, né gli altri. Mi auguro che possa essere percepito come un personaggio positivo». 

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Anche se la sua vita è precaria in tutto, chi gli sta intorno lo cerca. La moglie (Teresa Saponangelo), affermata psicologa, ha un'altra storia ma lo vuole accanto; i figli adolescenti Alfredo e Alagia lo chiamano e gli raccontano la loro vita; l'ex suocera (Lina Sastri) ama parlare con lui, lo preferisce alla figlia; e va a trovarlo ancora un amico immaginario, Mister Fantasy (Carlo Massarini). Nel cast anche Michele Placido, Denise Capezza e Giacomo Rizzo. Nella prima puntata Malinconico viene chiamato d'ufficio a difendere Mimmo o Burzone, macellaio di camorra su cui pende l'accusa di fare a pezzi cadaveri scomodi e smaltirli con radicata nonchalance. Vorrebbe rifiutarse l'incarico, ma si ritrova in un'avventura a cavallo tra commedia e giallo, sfuggendo a ogni «fissa criminologica». 

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