Joe Di Tonno, Graziano Galatone e Vittorio Matteucci a Oggi è un altro giorno: «Nel musical un messaggio attuale»

Joe Di Tonno, Graziano Galatone e Vittorio Matteucci a "Oggi è un altro giorno"
Joe Di Tonno, Graziano Galatone e Vittorio Matteucci a "Oggi è un altro giorno"
Giovedì 24 Febbraio 2022, 16:56 - Ultimo agg. 18:42
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Joe Di Tonno, Graziano Galatone e Vittorio Matteucci, protagonisti del musical “Il gobbo di Notre Dame” ospiti a “Oggi è un altro giorno” di Serena Bortone su RaiUno. Il musical, scritto da Riccardo Cocciante, è un successo planetario con oltre 5mila repliche in 13 paesi nel mondo.

Joe Di Tonno, Graziano Galatone e Vittorio Matteucci a “Oggi è un altro giorno” su RaiUno

 

Joe Di Tonno, Graziano Galatone e Vittorio Matteucci a “Oggi è un altro giorno”

Joe Di Tonno, Graziano Galatone Vittorio Matteucci, protagonisti del musical “Il gobbo di Notre Dame” ospiti a “Oggi è un altro giorno”.

Il musical è un successo planetario: «Siamo stati in 13 paesi in tutto il mondo – hanno spiegato – è stato tradotto in 9 lingue, 5mila e passa repliche e si celebrano i vent’anni italiani dello spettacolo in versione italiana. Facciamo parte del cast originario da sempre»

Il messaggio del musical è molto attuale: «Esmeralda arriva a sconvolgere la vita dei personaggi. Esmeralda è anche lei una “diversa” nello spettacolo. E’ una storia di emarginazione perché tratta di persone che rivendicano giustamente un posto nel mondo, come ad esempio Quasimodo che rivendica la sua disabilità. Poi è densa di tematiche ancora attuali, come il contrasto e la commistione tra potere ecclesiastico e potere politico»

Joe di Tonno veste i panni di Quasimodo e il suo modo di approcciare al personaggio col tempo è cambiato: «Venti anni fa cercavo di renderlo bene esteriormente sul palcoscenico, ad essere credibile nelle movenze e la gestualità. Col passare del tempo ho invece puntato sul messaggio e l’interiorità. Il non aver paura della diversità, di chi vive in una condizione di estrema emarginazione.  Mi dispiace che la diversità ancora oggi sia vista con astio, c'è una necessità di omologazione che mi rattrista».

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