Junior Cally, Salvini: «Donne violentate e usate come oggetti? A casa tua»

Salvini contro Junior Cally: «Donne stuprate e usate come oggetti? Lo fai a casa tua». E con Buffagni è polemica social
Salvini contro Junior Cally: «Donne stuprate e usate come oggetti? Lo fai a casa tua». E con Buffagni è polemica social
Lunedì 20 Gennaio 2020, 13:59 - Ultimo agg. 20:05
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Matteo Salvini e Stefano Buffagni, botta e risposta al veleno tra il leader leghista e il viceministro M5S allo Sviluppo Economico: quest’ultimo ha commentato un tweet di ieri del leader della Lega in cui si parlava delle donne, e in cui lo stesso Salvini si è lasciato andare in effetti ad un piccolo lapsus. «Col nostro governo abbiamo approvato la lecce #codicerosso - scriveva Salvini - La donna che denuncia deve essere convocata entro tre giorni dal magistrato». «A proposito - il tweet successivo - mi vergogno di quel cantante che paragona donne come troie, violentate, sequestrate, stuprate e usate come oggetti. Lo fai a casa tua, non in diretta sulla Rai e a nome della musica italiana».

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Il riferimento era a Junior Cally, la cui canzone che parteciperà al Festival di Sanremo ha creato polemica, con il presidente Rai Foa che ne ha chiesto addirittura l’esclusione. Scrivendo «lo fai a casa tua» però, Salvini si  è attirato le critiche e gli sfottò di decine di utenti. Tra cui lo stesso Buffagni: «Quindi insultare, sequestrare, violentare, stuprare, usare le donne come oggetti, per te va bene ma basta farlo con discrezione dentro casa? Vergogna, le donne vanno rispettate e amate sempre!».

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Junior Cally, parla il governatore Giovanni Toti

«Come Regione Liguria, partner istituzionale del Festival di Sanremo, esprimiamo condanna per le parole di Junior Cally e riteniamo che si debbano prendere al più presto dei provvedimenti. L'odio verso le donne non ha nulla a che vedere con la libertà di espressione artistica». Così il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti stamani via fb chiede «un passo indietro» alla partecipazione del rapper romano al Festival di Sanremo. «Regione Liguria è da sempre in prima linea per combattere la violenza di genere e chiedere rispetto per le donne. - evidenzia Toti - Lo chiediamo nelle scuole, suoi luoghi di lavoro, nella politica e anche su un palco così importante come quello del teatro Ariston, dal quale si parla a milioni di italiani. Una linea che mal si concilia con i testi di Junior Cally contro le donne».

Il presidente della commissione di Vigilanza sulla Rai. «Il Festival di Sanremo costituisce indubbiamente l'evento Rai più importante della stagione televisiva, sia in termini di ascolti che di risonanza mediatica. Non è pertanto accettabile che nel corso di tale evento vengano diffusi messaggi lesivi dei diritti e della dignità della persona, o inquadrabili nel fenomeno dell'hate speech». È un passaggio della lettera che il presidente della commissione di Vigilanza sulla Rai, Alberto Barachini, ha scritto al presidente e all'amministratore delegato della tv pubblica, Marcello Foa e Fabrizio Salini, «a seguito delle numerose segnalazioni ricevute di violazione» dei principi del contratto di servizio. «Il servizio pubblico radiotelevisivo - scrive Barachini nella lettera ai vertici Rai - è tenuto in ogni occasione a veicolare la cultura del rispetto dei diritti e della dignità della persona, della legalità e del contrasto ad ogni forma di violenza. In particolare, il Contratto di servizio 2018-2022 pone tra gli obiettivi dell'offerta radiotelevisiva quello di 'superare gli stereotipi di genere, al fine di promuovere la parità e di rispettare l'immagine e la dignità della donna anche secondo il principio di non discriminazione'». «Il Festival di Sanremo - afferma ancora il presidente della Vigilanza - costituisce indubbiamente l'evento Rai più importante della stagione televisiva, sia in termini di ascolti che di risonanza mediatica. Non è pertanto accettabile che nel corso di tale evento vengano diffusi messaggi lesivi dei diritti e della dignità della persona, o inquadrabili nel fenomeno dell'hate speech. A seguito delle numerose segnalazioni ricevute di violazione dei suddetti principi, sarà mia cura vigilare con la massima attenzione, riservandomi di sottoporre alla commissione un'apposita iniziativa in merito». 

Il commento di Mariastella Gelmini. «La presenza di Junior Cally sul palco del Festival di Sanremo sarebbe un oltraggio alle donne e a quanti sono impegnati, quotidianamente, contro ogni forma di violenza e di discriminazione. Un linguaggio violento, sessista, offensivo, che non merita una vetrina prestigiosa come il Teatro Ariston. E considerato il pubblico a cui il rapper si rivolge - giovani e giovanissimi - non è tollerabile che si possa fare di lui un'icona, un modello, un esempio di successo». Lo scrive sul suo blog Mariastella Gelmini, capogruppo di Fi alla Camera. «I nostri ragazzi - prosegue - sono già sufficientemente bombardati da messaggi devianti e pericolosi. Nell'era della convergenza tra televisione e web, dove tutto è a portata di click e qualsiasi contenuto, giusto o sbagliato che sia, diventa virale in soli pochi secondi, non possiamo accettare di dar spazio e di far entrare nelle case degli italiani personaggi come Junior Cally. La Rai e Amadeus prendano immediati provvedimenti. Incitare all'odio e alla violenza nelle proprie canzoni non è talento, né libertà artistica, è solo ottusa e strumentale idiozia».

Le parole di Michele Anzaldi. «Si chiede di sapere quale sia stato il procedimento aziendale seguito per arrivare alla scelta del rapper Junior Cally tra i cantanti in gara a Sanremo 2020, chi abbia deciso di coinvolgerlo, chi abbia dato il via libera finale per la sua inclusione nel concorso musicale e quale ruolo abbia avuto l'ex direttore di Rai1 Teresa De Santis». È quanto chiede il deputato di Italia Viva e segretario della commissione di Vigilanza Rai, Michele Anzaldi, in un'interrogazione alla Rai, pubblicata sulla pagina Facebook del parlamentare. «Premesso che - si legge ancora nell'interrogazione - tra i cantanti che prenderanno parte all'edizione 2020 del Festival di Sanremo c'è anche il rapper Junior Cally, noto per le sue canzoni in passato contenenti frasi sessiste, violente, offensive nei confronti delle donne. Una scelta che appare in contrasto con la tradizione musicale del Festival e anche con il profilo di una rete per famiglie quale è Raiuno». «L'annuncio della presenza di Junior Cally al festival è stato dato il 31 dicembre scorso, quando a dirigere Rai1 era Teresa De Santis, successivamente sostituita - continua l'interrogazione - Proprio De Santis, come direttore di rete, ha scelto Amadeus come conduttore e direttore artistico della presente edizione del festival, decidendo di non rinnovare il contratto a Claudio Baglioni, conduttore e direttore artistico delle ultime edizioni. De Santis ha, quindi, seguito tutte le fasi preparatorie dell'evento».
 

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