Libero Grassi, la storia su Canale 5. Il protagonista Tirabassi: «Non avrei il suo coraggio»

Libero Grassi, la storia su Canale 5. Il protagonista Tirabassi: «Non avrei il suo coraggio»
Sabato 13 Gennaio 2018, 17:44 - Ultimo agg. 15 Gennaio, 19:10
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Nei sopralluoghi per girare a Palermo, c'è stato anche qualcuno che ha quasi insultato lo staff per la scelta di un film su Libero Grassi attaccando la figura dell'imprenditore ucciso nell'agosto del 1991 per essersi ribellato alla mafia. Lo racconta il regista Graziano Diana che ha presentato, con la produzione Taoduefilm, il cast e il direttore di Canale 5, A testa alta-Libero Grassi in onda il 14 gennaio sulla rete Mediaset.

«Una coppia ci ha aspettato fuori da Modello e poi ce ne ha dette di tutti i colori - ha detto riferendosi ad un quartiere del capoluogo siciliano - ma è l'unico fastidio che abbiamo avuto». Libero Grassi è il primo libero sognatore (così si chiama la serie) di 4 storie di cui sono protagonisti persone che sono morte per il loro impegno o adempiendo al loro dovere. Come Emanuela Loi, la poliziotta 24/enne dilaniata dall'esplosione per l'attentato al giudice Paolo Borsellino il 19 luglio del 1992. O Mario Francese, il giornalista del Giornale di Sicilia per cui scriveva articoli sull'attività dei Corleonesi, ucciso nel gennaio 1979 e, infine Renata Fonte, incorruttibile assessore di un comune nel Salento, ammazzata nel 1984. Nel ruolo di Libero Grassi, l'attore Giorgio Tirabassi, che non si cala per la prima volta nei panni di un eroe.

 
«Quando interpretai Borsellino ero terrorizzato, poi leggendo una sua frase sulla paura mi ci son buttato - ha raccontato - In questo lavoro su Grassi sono stato molto più sereno, penso sia stato una persona di una lucidità incredibile, un eroe con un grande coraggio che io non avrei mai avuto al suo posto, io il pizzo lo avrei pagato subito, addirittura in anticipo, ma io faccio l'attore». A testa alta è stato girato nei luoghi dove l'imprenditore viveva e frequentava. Per le riprese in casa è stata utilizzata la vera abitazione dei Grassi, messa a disposizione dalla moglie Pina (morta un paio di anni fa e alla quale il film è dedicato) e riallestita nell'arredamento di allora dai figli Alice e Davide, che stanno portando avanti l'attività imprenditoriale del padre.

Pina è interpretata dall'attrice Michela Cescon, mentre Diane Fleri è Alice (
«Ci siamo sentite spessissimo in questi mesi - ha detto - appena mi ha ha visto ha detto che mi somigliava molto alla mia età»). Nel film emerge un Libero Grassi deciso anche se spaventato e preoccupato quando teme di restare isolato dopo le sue denunce.
Ma che crede anche nel valore della comunicazione e per questo accetta di andare alla trasmissione di Michele Santoro
Samarcanda, la cui puntata viene riproposta nella fiction con l'unica differenza che c'è Tirabassi al posto dell'imprenditore. «Questo progetto si inserisce nel nostro lungo curriculum di impegno civile, da sempre vogliamo raccontare storie esemplari - ha detto il produttore Pietro Valsecchi - Il nostro obiettivo è portare questi film anche nelle scuole».

«Mandare sullo schermo storie come queste è un compito che dobbiamo avere come editori - ha aggiunto il direttore di Canale 5 Giancarlo Scheri - Un compito che per noi ha un particolare significato perché abbiamo un pubblico più giovane, al quale raccontare storie che non devono essere dimenticate».
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