Mare Fuori 3, terza stagione della fiction in onda su Rai Play prima e su Rai 2 dopo, è ormai un cult. La serie, per chi ancora ne fosse all’oscuro, racconta le vicende di vari detenuti e di alcuni lavoranti dell’immaginario IPM – istituto penitenziario minorile – di Napoli, liberamente ispirato al carcere di Nisida. Il suo pubblico oggi è di quelli importanti: la Rai informa che nella sola giornata del 13 febbraio, cioè quando sono stati caricati i primi sei episodi della nuova stagione, è stato toccato il picco di 12 milioni di visualizzazioni.
Tra i personaggi che compaiono in questa terza stagione - seppur svelata già nella precedente, nel corso della puntata “Le forme dell’amore” - c’è Luna, una ragazza interpretata dall’attrice e modella napoletana transessuale Marika Gambardella - in arte Vanalya.Lure. La sua storia si intreccia con quella di Milos: i due hanno una relazione inizialmente segreta, svelata dal ragazzo - interpretato da Antonio d’Aquino - a Massimo (Carmine Recano).
La presenza di Luna nella fiction ha purtroppo attirato commenti discriminatori da una certa parte di pubblico - «Ho ricevuto messaggi da ragazzi e ragazze che offendevano il mio personaggio con epiteti che non ripeto», aveva detto d’Aquino qualche tempo fa in un’intervista a Thewom, riguardo le anticipazioni -, ma l’attrice è entusiasta di poter trasmettere un messaggio importante. «Il ruolo che interpreto mira proprio a superare i classici pregiudizi e stereotipi - racconta Gambardella - che qualcuno, ancora nel 2023, ha nei confronti di persone trans. Se sento una certa responsabilità? Direi che questo vale anche per altri attori e attrici che hanno interpretato i vari personaggi nella serie, dato che vengono toccate molte tematiche, tra cui questa che mi riguarda. Il messaggio che si vuole trasmettere con il mio ruolo nella serie è un messaggio di libertà, di essere sempre se stessi a prescindere da tutto, senza il timore di essere discriminati. È un discorso che va molto oltre e nella puntata si capisce bene il motivo».
«La mia carriera nella moda e nello spettacolo è iniziata un po’ per caso» continua l’attrice. «Qualche anno fa un mio amico fotografo, Francesco Lembo, mi ha notata durante una serata in discoteca. Da uno shooting è nata questa mia grande passione, che mi ha portata a lavorare per servizi fotografici - tra gli altri con Thom Rever e Carlo William Rossi - e brand importanti. Stesso discorso, più o meno, per Mare Fuori: fare l’attrice è sempre stato un mio sogno, sin da piccola. Ho iniziato quindi con qualche comparsa e, contatto dopo contatto, mi è capitato di essere stata notata da qualcuno della serie per fare una figurazione speciale. Così è “nata” Luna».
Come molte persone transessuali, anche Marika si è ritrovata a schivare pregiudizi e offese di ogni genere, «ma per fortuna nel mondo della moda e dello spettacolo ho trovato sulla mia strada figure estremamente professionali e aperte, che mi hanno sempre trattata nel migliore dei modi. Non ho mai avuto difficoltà con queste persone, la cui serietà e professionalità mi hanno aiutata molto a crescere».
E se in paesi come la Spagna si è arrivati a fare passi da gigante in questo ambito - ultima la “Ley trans”, che prevede la possibilità per tutte le persone, a partire dai 16 anni, di autodeterminare liberamente la propria identità di genere -, in Italia, specialmente riguardo le istituzioni, persiste un’arretratezza preoccupante. «Io però sono molto fiduciosa - ammette l’attrice -, mi auguro che un giorno il nostro paese possa raggiungere quei livelli di libertà. Abbiamo già fatto progressi importanti con le unioni civili e la terapia ormonale gratuita: spero che, pian piano, si arrivi a determinati obiettivi. Soprattutto umani e civili. Cosa direi ai genitori di un bambino che vuole affrontare la transizione? Di accettare, se gli vogliono bene davvero, le sue volontà, che poi in realtà scelte non sono: è una essenza interiore, la scoperta della propria identità di genere che prima o poi viene fuori. Ribadisco il messaggio che voglio mandare nel quotidiano: accettare le libertà altrui, in tutte le sfaccettature».