Mare Fuori, Marika Gambardella è Luna: «Con il mio personaggio abbatto gli stereotipi»

«Ho ricevuto messaggi da ragazzi e ragazze che offendevano il mio personaggio con epiteti che non ripeto»

Marika Gambardella sul set di Mare Fuori
Marika Gambardella sul set di Mare Fuori
di Ferdinando Gagliotti
Mercoledì 22 Febbraio 2023, 17:57 - Ultimo agg. 23 Febbraio, 07:27
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Mare Fuori 3, terza stagione della fiction in onda su Rai Play prima e su Rai 2 dopo, è ormai un cult. La serie, per chi ancora ne fosse all’oscuro, racconta le vicende di vari detenuti e di alcuni lavoranti dell’immaginario IPM – istituto penitenziario minorile – di Napoli, liberamente ispirato al carcere di Nisida. Il suo pubblico oggi è di quelli importanti: la Rai informa che nella sola giornata del 13 febbraio, cioè quando sono stati caricati i primi sei episodi della nuova stagione, è stato toccato il picco di 12 milioni di visualizzazioni.

Tra i personaggi che compaiono in questa terza stagione - seppur svelata già nella precedente, nel corso della puntata “Le forme dell’amore” - c’è Luna, una ragazza interpretata dall’attrice e modella napoletana transessuale Marika Gambardella - in arte Vanalya.Lure. La sua storia si intreccia con quella di Milos: i due hanno una relazione inizialmente segreta, svelata dal ragazzo - interpretato da Antonio d’Aquino - a Massimo (Carmine Recano). 

La presenza di Luna nella fiction ha purtroppo attirato commenti discriminatori da una certa parte di pubblico - «Ho ricevuto messaggi da ragazzi e ragazze che offendevano il mio personaggio con epiteti che non ripeto», aveva detto d’Aquino qualche tempo fa in un’intervista a Thewom, riguardo le anticipazioni -, ma l’attrice è entusiasta di poter trasmettere un messaggio importante. «Il ruolo che interpreto mira proprio a superare i classici pregiudizi e stereotipi - racconta Gambardella - che qualcuno, ancora nel 2023, ha nei confronti di persone trans. Se sento una certa responsabilità? Direi che questo vale anche per altri attori e attrici che hanno interpretato i vari personaggi nella serie, dato che vengono toccate molte tematiche, tra cui questa che mi riguarda. Il messaggio che si vuole trasmettere con il mio ruolo nella serie è un messaggio di libertà, di essere sempre se stessi a prescindere da tutto, senza il timore di essere discriminati. È un discorso che va molto oltre e nella puntata si capisce bene il motivo». 

«La mia carriera nella moda e nello spettacolo è iniziata un po’ per caso» continua l’attrice. «Qualche anno fa un mio amico fotografo, Francesco Lembo, mi ha notata durante una serata in discoteca. Da uno shooting è nata questa mia grande passione, che mi ha portata a lavorare per servizi fotografici - tra gli altri con Thom Rever e Carlo William Rossi - e brand importanti. Stesso discorso, più o meno, per Mare Fuori: fare l’attrice è sempre stato un mio sogno, sin da piccola. Ho iniziato quindi con qualche comparsa e, contatto dopo contatto, mi è capitato di essere stata notata da qualcuno della serie per fare una figurazione speciale. Così è “nata” Luna».

Per il momento, la ragazza recita soltanto in una puntata: «Non posso fare spoiler - ride lei -, ma spero di poter apparire ancora nella serie». Inevitabile una battuta su una delle figure protagoniste, la chiacchieratissima Rosa Ricci (Maria Esposito): «Non ho avuto ancora occasione di conoscerla di persona, spero di poterlo fare in futuro». 

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Come molte persone transessuali, anche Marika si è ritrovata a schivare pregiudizi e offese di ogni genere, «ma per fortuna nel mondo della moda e dello spettacolo ho trovato sulla mia strada figure estremamente professionali e aperte, che mi hanno sempre trattata nel migliore dei modi. Non ho mai avuto difficoltà con queste persone, la cui serietà e professionalità mi hanno aiutata molto a crescere».

E se in paesi come la Spagna si è arrivati a fare passi da gigante in questo ambito - ultima la “Ley trans”, che prevede la possibilità per tutte le persone, a partire dai 16 anni, di autodeterminare liberamente la propria identità di genere -, in Italia, specialmente riguardo le istituzioni, persiste un’arretratezza preoccupante. «Io però sono molto fiduciosa - ammette l’attrice -, mi auguro che un giorno il nostro paese possa raggiungere quei livelli di libertà. Abbiamo già fatto progressi importanti con le unioni civili e la terapia ormonale gratuita: spero che, pian piano, si arrivi a determinati obiettivi. Soprattutto umani e civili. Cosa direi ai genitori di un bambino che vuole affrontare la transizione? Di accettare, se gli vogliono bene davvero, le sue volontà, che poi in realtà scelte non sono: è una essenza interiore, la scoperta della propria identità di genere che prima o poi viene fuori. Ribadisco il messaggio che voglio mandare nel quotidiano: accettare le libertà altrui, in tutte le sfaccettature».

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