Masterchef Italia: l'addio di Ja Bi commuove, l'eliminazione di Eduard mette tutti d'accordo

Masterchef Italia: l'addio di Ja Bi commuove, l'eliminazione di Eduard mette tutti d'accordo
Masterchef Italia: l'addio di Ja Bi commuove, l'eliminazione di Eduard mette tutti d'accordo
di Ida Di Grazia
Venerdì 19 Febbraio 2021, 11:42 - Ultimo agg. 11:54
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Masterchef Italia: l'addio di Ja Bi commuove, l'eliminazione di Eduard mette tutti d'accordo. Al termine dell’appuntamento di giovedì prossimo, 25 febbraio, sempre su Sky e Now Tv, i giudici Barbieri, Cannavacciuolo e Locatelli proclameranno i nomi dei pretendenti al titolo di decimo MasterChef italiano che accedono alla sfida finale del 4 marzo prossimo: sono i 6 migliori aspiranti chef d’Italia, e non vedono l’ora di dimostrarlo. 

Nella puntata di ieri sera di Masterchef Italia, hanno dovuto togliere i rispettivi grembiuli Jia Bi ed Eduard, mentre rimangono in corsa Antonio, Azzurra, Federica, Francesco “Aquila”, Irene e Monir, che ormai intravedono sempre più da vicino la finalissima e la possibilità di presentare ai tre giudici Bruno Barbieri, Antonino Cannavacciuolo, Giorgio Locatelli il proprio menu ideale, nel corso dell’ultima sfida. In termini di ascolti, l’appuntamento di ieri col cooking show prodotto da Endemol Shine Italy per Sky, su Sky Uno/+1 e on demand, si mantiene sui livelli di sette giorni fa con 1.079.610 spettatori medi e il 3,91% di share, un dato in crescita del +26% rispetto agli omologhi episodi dello scorso anno.

In apertura di serata, una Mystery Box speciale ha accolto i concorrenti: nessun ingrediente ma tante modalità per le cotture - affumicare, gratinare, bagnomaria, friggere, glassare, infornare, marinare, piastrare, saltare e sottovuoto - fra cui gli aspiranti chef dovevano scegliere le 5 preferite da usare in un piatto perfetto. Tema della prova: la completezza, perché all’interno del piatto i giudici volevano vedere tutto il percorso passato, tutto quello che i cuochi amatoriali hanno imparato fin qui, ma anche gli obiettivi e i sogni che conservano nella mente per il loro futuro.

Per gli otto pretendenti al titolo, quindi, 45 minuti di tempo per creare il proprio “signature dish”, il piatto – creato con 5 cotture diverse - capace più di qualsiasi altro di descriverli. Alla fine della prova, i tre migliori che hanno portato la propria creazione all’assaggio dei giudici sono stati Antonio, con il suo “Sbagliando s’impara”, una triglia con crema di topinambur e caramello di bucce con garnish di rapanello marinato; Azzurra, con “Istinto”, lampuga glassata al melograno su base di rapa marinata con topinambur fritto e tartare di gambero affumicato; ed Eduard, con “Aquila esploratrice”, un petto d’anatra affumicato, glassato e finito in forno, accompagnato da salsa bernese e fichi caramellati, un “grande piatto” – come lo ha definito Chef Cannavacciuolo – che gli ha fatto conquistare la vittoria della prova.

È arrivato quindi il momento dell’Invention Test, la sempre temutissima prova di pasticceria per la quale i giudici hanno chiamato un ospite d’eccezione: Andrea Tortora, pastry chef con tre stelle Michelin. A lui il compito di svelare il tema della sfida: il panettone, il dolce classico del Natale, che gli aspiranti chef dovevano riutilizzare e valorizzare in un dolce o in un piatto salato, purché sorprendente e di alto livello. 

Il vincitore della Mystery, Eduard, ha potuto sfruttare un grosso vantaggio: a lui il compito, infatti, di assegnare ai suoi avversari la tecnica da utilizzare, tra l’azoto liquido (assegnato a Jia Bi, “Aquila” e Monir) e la caramellizzazione in padella (affidata ad Antonio, Federica, Azzurra e Irene, oltre che presa per se stesso). Le migliori esecuzioni sono state quelle di Irene e Monir, ma è stato il cuoco di origini marocchine e residente a Bevagna a prevalere; Jia Bi, invece, ha realizzato il piatto peggiore, ed è stata quindi eliminata dalla competizione: 53 anni, nata in Cina ma barese d’adozione, ha commosso tutti con un discorso di commiato estremamente dolce e un invito, ai giudici, per un viaggio nella sua terra natìa. «Sono orgogliosa di essere la prima concorrente di MasterChef Italia, è una bellissima esperienza – ha detto Jia Bi – Ho imparato tante cose qui. Ringrazio i giudici, siete persone gentili e colte: incontrarvi di persona è stato un onore per me, il vostro incoraggiamento, i vostri consigli e soprattutto le vostre critiche li porterò con me sia nella cucina che nella vita». E poi la promessa finale: «Se vorrete visitare la Cina, vorrei essere la vostra guida: non posso dire che vi piacerà, ma sicuramente vi divertirete». Per tutti, un solo modo per salutare Jia Bi: il suo urlo di incitamento, diventato tormentone di questa stagione, “jia you!”

A seguire, è stata la volta dell’appassionante Skill Test, il terzo della stagione. I cuochi amatoriali si sono sfidati in una prova tecnica incentrata su alcuni degli ingredienti più classici della cucina italiana, ovvero pasta, mozzarella e pomodoro, ma trasformati in maniera singolare e innovativa: i tre erano protagonisti di altrettanti step della sfida, dopo ogni livello i concorrenti migliori potevano salire in balconata e guadagnare così l’accesso al prossimo episodio, mentre gli altri avrebbero dovuto proseguire al gradino successivo.

Nel primo, guidato da Antonino Cannavacciuolo, regina del piatto doveva essere la mozzarella: nell’esempio portato dallo Chef, “L’ostrica e la sua perla”, dopo una cottura nel microonde diventava uno scrigno; ai concorrenti il compito di inventare – in 30 minuti (con un bonus di 5 minuti in più per il solo Monir vincitore dell’Invention, che poteva anche togliere 5 minuti a un suo avversario) – un nuovo piatto con la mozzarella bollente dopo questa cottura e un ripieno a piacere. A salvarsi, in questa prima prova, la deliziosa rivisitazione della pizza alla romana con mozzarella e melanzane di “Aquila”; il dessert capolavoro di Irene, che ha raccolto complimenti e applausi dei tre giudici; il fantastico e piacevolissimo piatto con mozzarella e gamberi di Azzurra. 

Nel secondo step, di Giorgio Locatelli, al centro di tutto c’era la pasta, che emulsionata dopo una “risottazione” di 17 minuti diventa modellabile e permette di creare forme sorprendenti (Locatelli l’ha presentata a mo’ di tacos, patatine, grissini o soufflè): a salvarsi sono stati Monir, che con la pasta modellabile ha creato una specie di cheesecake arricchita con frutti di bosco; e Antonio, che ha preparato delle crepes.

Eduard e Federica si sono sfidati nel terzo e ultimo step, gestito da Bruno Barbieri, che ha portato sul banco il “miso di pomodoro”: il miso, tradizionalmente, è pasta fermentata prodotta da un mix di fagioli di soia cotti, koji e sale, e in questo caso la soia è stata sostituita dal pomodoro. Il risultato è molto difficile da usare perché bisogna controllarne alla perfezione la salinità: alla fine, il piatto di Federica – con animelle e cialde di tarallo – lo integrava meglio rispetto a quello di Eduard, che ha creato una pietanza a base di frutti di mare, e quindi per il commesso 29enne nato a Santo Domingo e ora residente a Verona è arrivato il momento di togliere il grembiule. L'eliminazione di Eduard mette tutti d'accordo almeno sui social, soprattutto perché anche la scorsa settimana si era salvato a discapito di Max, uno dei concorrenti più simpatici di questa edizione.

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