Tanti i personaggi napoletani lanciati da Maurizio Costanzo, non solo nel suo show su Canale 5, ma ancor prima a “Bontà loro” dove, ad esempio, ospitò Luciano De Crescenzo, poi presenza fissa dei suoi talk show. Era il 1977quando il giornalista intuì il grande talento dell'allora semi-sconosciuto ingegnere e ne promosse la sua opera prima Così parlò Bellavista, invitandolo nel suo programma .
De Crescenzo potè quindi scegliere di dedicarsi solo alla carriera di autore, abbandonando definitivamente la precedente professione di ingegnere all'IBM.
Storica un'intervista a Mario Merola nel 1979, per “Acquario”, bissata tempo dopo anxhe in “Bontà loro”.
Particolare attenzione l'anchorman mise alla nuova generazione comica degli anni Novanta, regalando passerelle a Tony Tammaro, Alan De Luca, Federico Salvatore, Giobbe Covatta, anche lui poi spesso presente nelle serate da teatro Parioli, con le sue parabole ed iperboli: «Che quote avevano i bookmarker per Golia contro Davide? Gesù era bravo a fare le moltiplicazioni, ma le somme? I Corinti hanno mai risposto alle lettere di San Paolo?». Un altro talento sui cui Costanzo scommise fu Peppe Lanzetta, che oggi commenta: "Con Maurizio se ne va la parte più creativa della mia vita".
Sempre negli anni Novanta Costanzo fu uno dei primi a scommettere sul fenomeno neomelodico, ospitando da Gigi D'Alessio a Ida Rendano, da Franco Ricciardi a Stefania Lay, ed accendendo i riflettori su una scena fino a quel punto trattata con snobismo.
Storica una puntata del “Maurizio Costanzo show” dal teatro Politeama di Napoli per una raccolta fondi per un centro per tossicodipendenti: «Fu una manifestazione straordinaria», ricordava lui, «c'era un ministro in carica tra gli ospiti, ho capito dalla modestia degli applausi dei napoletani che stava finendo: è finito.
Nel 1995 venne nominato direttore artistico del Festival Città Spettacolo di Benevento, carica a cui rinunciò nel 1999. Ha diretto anche il Premio Troisi. L'estate scorsa aveva firmato la direzione artistica del “Palazzo Reale summer fest”, concedendo al nostro giornale quella che rimane una delle sue ultimi interviste: tra i tanti eventi in programma c'era anche un rendez vous con il suo amico Aurelio De Laurentis, saltato in extremis: «L'ho conosciuto 41 anni fa col padre, eravamo entrambi giovani, ci ritrovammo insieme a parlare di Napoli, della città, non del Napoli. Dopo 40 anni siamo ancora qui a parlare di Napoli», ricordava, fiero della serata in onore di De Crescenzo organizzata per l'occasione: «L'ho battezzato e gli ho portato fortuna. Ora gli dedico un ricordo voluto dalla figlia Paola con alcuni suoi amici come Marisa Laurito, Benedetto Casillo, Domenico De Masi».
Tra le sue esperienze napoletane anche la collaborazione con Canale 21 negli anni bui dopo lo scandalo P2.