È morto Paolo Taggi, tra i più prolifici autori televisivi a partire dagli anni Ottanta. Dall'inizio di gennaio era ricoverato al Policlinico Gemelli a Roma dove si è spento ieri. Era nato a Novara il 28 maggio 1956 ed era un profondo conoscitore della televisione italiana, cui aveva dedicato la professione e lo studio da docente. Garbato, preparato, a Taggi si devono tanti programmi che sono storia della tv, come ideazione di format o adattamenti da format stranieri. Una cinquantina di trasmissioni e di generi diversi portano la sua firma. Da Lo confesso a Per un pugno di libri, da Il Grande Talk a Stranamore, Turisti per caso, Dove ti porta il cuore, La Talpa, Vuoi ballare con me?.
È stato direttore creativo di Endemol Italia e dell'area teorica della scuola autori Rai.
Tra gli ultimi lavori di Paolo Taggi, a quanto si apprende vittima di Covid-19, il bel documentario che aveva realizzato con la tv svizzera con la quale collaborava per gli 80 anni di Mina trasmesso a settembre da Rai5: Quando mi prende una canzone, un viaggio in Italia e nella Svizzera italiana, dove Mina risiede, per conoscere alcuni autori che Mina ha scoperto tra le migliaia di sconosciuti che ogni anno le mandano i loro pezzi da ascoltare. Massmediologo, autore tv - sua la Domenica in 1992-93 e la Buona domenica della stagione successiva - aveva cominciato a soli 19 anni nel 1975 fondando l'emittente di Novara Tbn. Tra le tante docenze: all'Università Cattolica di Milano e Brescia, all'Università dell'Aquila.
È stato membro del comitato scientifico del master di scrittura televisiva promosso dall'area studi culturali dell'Università La Sapienza di Roma e da Sat 2000 per l'anno accademico 2003/2004, ha tenuto corsi e seminari presso il Polidesign, l'Istituto Universitario di lingue moderne Iulm di Milano, l'Istituto Suor Orsola Benincasa di Napoli, la Fondazione Perseus, l'Università di Roma Tre, il Dams di Torino e il Cisa di Locarno.