Partita del cuore, Aurora dei The Jackal cacciata dal tavolo della Nazionale Cantanti: «Vai via, sei donna». E' bufera

La comica dei The Jackal allontanata dal ritiro delle squadre del cuore in malo modo da uno degli organizzatori: "Sei una donna non puoi stare qui". E' bufera

Partita del cuore, Aurora dei The Jackal cacciata dal tavolo della Nazionale Cantanti: «Vai via, sei donna». E' bufera
Partita del cuore, Aurora dei The Jackal cacciata dal tavolo della Nazionale Cantanti: «Vai via, sei donna». E' bufera
di Ida Di grazia
Martedì 25 Maggio 2021, 01:48 - Ultimo agg. 26 Maggio, 15:11
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Partita del cuore, Aurora dei The Jackal cacciata dal tavolo della Nazionale Cantanti: «Vai via, sei donna». E' bufera. La denuncia dell'attrice sui social insieme al collega Ciro Priello, contro il direttore generale Gianluca Pecchini durante la cena ufficiale dell’evento benefico al J Hotel.

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Alla vigilia della partita del cuore - che si svolgerà martedì 25 maggio tra la Nazionale Cantanti e i Campioni per la Ricerca, all’Allianz Stadium di Torino, e che per la prima volta verrà trasmessa da Mediaset - uno scandalo rischia di gettare un'ombra sull'evento benefico.

Lunedì sera durante la cena inaugurale il direttore generale della Nazionale Cantanti, Gianluca Pecchini, avrebbe cacciato via dal tavolo Aurora Leone, attrice e volto comico dei The Jackal convocata insieme a Ciro Priello (vincitore di LOL)  a scendere in campo con la maglia dei ricercatori.

«Ti devi alzare - le ha detto Pecchini . perché le donne non possono stare al tavolo delle squadre», Aurora e Ciro convinti di aver sbagliato tavolo si spostano, ma il dg della Nazionale cantanti precisa: «Ciro può stare, tu no, non puoi stare seduta qui, sono le nostre regole. Non mi fare spiegare perché».

La denucia dell'accaduto arriva dai The Jackal via social con Aurora e Ciro che raccontano scioccati l'accaduto e dicono di aver provato a spiegare che l'attrice era stata regolarmente convocata e che aveva dato anche le misure per la divisa: «Ma tu il completino te lo puoi mettere pure in tribuna - avrebbe risposto Pecchini secondo la ricostruzione -  che c'entra. Le donne non giocano. Queste sono le nostre regole e se non le volete rispettare dovete uscire da qua».

Aurora, con la voce rotta spiega di aver avuto difficoltà a reagire, mentre Priello si sarebbe infervorato per difendere la sua amica, come conseguenza sono stati cacciati dall'hotel dove si teneva la cena: «Andro dei Negramaro, Eros Ramazzotti e altri cantanti che erano con noi, sono venuti a chiederci scusa. Quello che è successo ha dell’incredibile. Questo è un evento di beneficenza, non la Champions League. Per questo io e Ciro non parteciperemo alla Partita del Cuore. Ci sentiamo estranei da un contesto che dovrebbe avere tutt’altro scopo. Continuiamo a sostenere il progetto, perché donare per la ricerca contro il cancro resta una cosa importante, ma non ci sentiamo di partecipare alla partita. Avrei voluto giocare anche in quanto donna – spiega si follower  Aurora –, mi spiace parlare in questi toni ma quello che mi è successo non mi era mai capitato. Mi sono sentita in imbarazzo e volete sapere la cosa più divertente? La mascherina che ci hanno dato è contro la violenza sulle donne».

Sui social si è scatenata una vera e propria bufera mandando in tendenza nei trend topis sia "Aurora Leone" che l'hashtag #partitadecuore. L'account ufficiale dei The jackal infine ha pubblicato il seguente tweet: «Quanto accaduto stasera ad Aurora è gravissimo e imperdonabile. Non lasciamo però che questo spiacevole evento distolga l’attenzione dall’importanza di donare per la ricerca contro il cancro tramite un sms al 45527 o sul sito https://dona-adesso».

L'account ufficiale della Nazionale cantanti ha pubblicato una storia che in un primio momento sembrava smentire il racconto di Aurora Leone e Ciro Priello: «Alessandra Amoroso, Madame, Jessica Notaro (...) Rita Levi Montalcini, sono solo alcuni dei nomi delle tantissime donne che dal 1985 (anno in cui abbiamo giocato a San Siro, per la prima volta, contro una compagine femmiile), hanno partecipato e sostenuto i nostri progetti - si legge - La Nazionale Italiana cantanti non ha mai fatto discriminazioni di sesso, fama (...). La Nazionale cantanti non è mai scesa a compromessi: non possiamo accettare arroganza, minacce, maleducazione e violenza verbale dai nostri ospiti». Un post che, però, è stato poi cancellato

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