Pio e Amedeo, il monologo a Felicissima Sera fa discutere: «Vi chiamano neg*i? Voi ridetegli in faccia»

Pio e Amedeo, il monologo a Felicissima Sera fa discutere: «Vi chiamano neg*i? Voi ridetegli in faccia»
Pio e Amedeo, il monologo a Felicissima Sera fa discutere: «Vi chiamano neg*i? Voi ridetegli in faccia»
Sabato 1 Maggio 2021, 15:58
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Il monologo di Pio e Amedeo nell'ultima puntata di Felicissima Sera ha aperto il dibattito sui social. Il loro intento era proprio stimolare la riflessione sul politicamente corretto e su tutte le parole proibite. Il siparietto ha scatenato la polemica finendo in tendenza su Twitter: «Non dobbiamo vergognarci di dire la parola neg*o perché conta la cattiveria nella parola, conta l'intenzione. Se l'intenzione è cattiva, allora è da condannare. Il politically correct ha rutt'o cazz».

I comici hanno dato vita a una gag con Pio che spingeva il compagno a tacere: «Non ti andare a inserire in questo discorso, ci tolgono il programma».

E Amedeo che insisteva: «Ci vogliono far credere che la civiltà sta nelle parole, ma è tutto qua nella testa. Fino quando non ci cureremo dall’ignoranza di quelli che dicono con fare dispregiativo, che è quello il problema, ci resta un unica soluzione: l'autoironia». 

Il monologo chiama in causa tutti gli stereotipi, dalla N-word ai tormentoni sugli ebrei («Sono tirchi») fino al termine che si usa per denigrare gli omosessuali. «Nemmeno ricchione si può dire più, ma è sempre l'intenzione il problema. Così noi dobbiamo combattere l'ignorante e lo stolto. Se vi chiamano ricchioni, voi ridetegli in faccia perché la cattiveria non risiede nella lingua e nel mondo ma nel cervello: è l'intenzione. L'ignorante si ciba del vostro risentimento... Vi chiamano neg*i? Voi ridetegli in faccia e disarmateli». 

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«Amedeo ma hai capito che noi qua stiamo in Italia? Tu ti devi fare i cazzi tuoi. Hai detto delle parole e dei concetti che possono essere fraintesi. Perché l'hai fatto? Non ti devi mai esporre e lo sai perché? Perché siamo in Italia. La gente ci vede in un determinato modo, non dire una cosa che possa essere fraintesa. Fatti i cazzi tuoi. Ti ricordi tutti i sacrifici che abbiamo fatto? Domani qualcuno ci critica e noi siamo spariti nel vuoto. Pensa a Gerry Scotti. Tu hai mai sentito dire qualcosa fuori posto a Gerry Scotti? E allora tu ti devi fare i cazzi tuoi. Perciò chiedi scusa», conclude Pio. 

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