Pupo a Domenica In: «Con il gioco d'azzardo ero pieno di debiti, volevo farla finita. Un tir mi salvò dal suicidio»

Pupo, ospite a “Domenica In” si racconta senza filtri

Pupo a Domenica In: «Ho iniziato con il gioco d'azzardo per mio padre. Ero pieno di debiti e volevo farla finita. Un tir mi salvò dal suicidio»
Pupo a Domenica In: «Ho iniziato con il gioco d'azzardo per mio padre. Ero pieno di debiti e volevo farla finita. Un tir mi salvò dal suicidio»
di Redazione web
Domenica 19 Marzo 2023, 15:15 - Ultimo agg. 15:35
3 Minuti di Lettura

Pupo, ospite a “Domenica In” senza filtri. Un'intervista forte quella del cantante rilasciata a Mara Venier in cui si parla di bilanci di vita. «Se dovessi fare un bilancio della mia esistenza, posso dire che è ultra-positivo, a prescindere da ciò che potessi prevedere».

Pupo a Domenica In, le dipendenze

Una vita in corsa con il piede sempre sull'acceleratore quella di Pupo. «Non pensavo di arrivare vivo a questa età.

Avevo fatto progetti diversi, quindi la gestione della mia carriera e delle mie risorse economiche era fatta in virtù di una aspettativa di vita fino a 53-54 anni». Una vita fatta di alti e bassi, dove i down sono stati scritti da forti dipendenze: il gioco d’azzardo, primo tra tutti: «Ebbene, io sono l’esempio che si può uscire da quel tunnel con fatica, con dolore, con tanto aiuto da parte delle persone che ti vogliono bene e ti stimano».

 

Il tentato suicidio

Il gioco d'azzardo per Pupo è stata una dipendenza presa dal padre Fiorello, che giocava anche lui. Ha iniziato a 14 anni il cantante: «Nella sua infinita dolcezza, mio papà era un uomo debole e per anni mia madre Irene è stata disperata perché il marito e il figlio erano finiti tra le grinfie di questo demone. Un giorno, tornando dal casinò di Venezia, pieno di debiti e di problemi, senza un futuro, vedendo tutto nero davanti a me, mi fermai sul viadotto che divide l’Emilia-Romagna dalla Toscana della vecchia Autostrada del Sole. Parcheggiai la mia Jaguar, scesi e pensai di farla finita».

 

Poi su quella strada passò un Tir che provocò uno spostamento d'aria, che fù la salvezza di Pupo. «Mi destò dal torpore e dall’oblio in cui ero caduto. Mi risvegliai e dissi: Ma cosa sto facendo?. Risalii in macchina, tornai a casa e nel settembre dello stesso anno mi chiamò Gianni Boncompagni per farmi condurre Domenica In con la Fenech proprio in questi studi e da lì ripartì la mia vita».

© RIPRODUZIONE RISERVATA