Svegliarsi all'alba, zappare la terra e spalare letame: ragazzi nella fattoria senza telefonino e pc

La Fattoria, reality sulla piattaforma pay Discovery+
La Fattoria, reality sulla piattaforma pay Discovery+
di Michelangelo Cecchetto
Giovedì 11 Novembre 2021, 07:00
3 Minuti di Lettura

Svegliarsi all'alba, accudire gli animali, spalare letame, zappare la terra, fare tutti quei lavori necessari in una fattoria. Lavori lontani anni luce dalla vita dei giovani del terzo millennio. Attività che vengono raccontate dai nonni oppure viste in televisione o al cinema. Lavori che invece stanno affrontando direttamente 12 adolescenti, dai 14 ai 17 anni, che si stanno mettendo alla prova vivendo in campagna, senza telefoni cellulari, tablet, computer e molte altre comodità che sono degli standard nella quotidianità. É il nuovissimo programma Wild Teens-Contadini in erba, che ha debuttato mercoledì scorso sulla piattaforma pay Discovery+. Oggi la seconda di sei puntate mentre il prossimo anno sarà visibile in chiaro nel canale Nove. Un mese lontani da casa, al lavoro in una fattoria di Cascine Orsine, in provincia di Pavia.

Tra i protagonisti ecco i padovani Biagio Mattia Panzardi, di 16 anni, e Nicole Caputo, di 14 anni, mentre da Cittadella c'è Elisabetta Omizzolo, di 16 anni.

Biagio ha la battuta sempre pronta, la sua passione, nonostante la giovane età, sono le banche, la Borsa, le criptovalute, di cui segue costantemente gli andamenti. Nicole si definisce alternativa in tutto. Se c'è qualcosa che piace ai coetanei a lei piace quasi sicuramente l'opposto. Su Youtube si diletta a realizzare tutorial su come trasformarsi in fate e sirene, ma ambisce ad essere una lamer, ovvero, una hacker. Elisabetta frequenta il secondo anno del liceo delle scienze umane Florence Nightingale a Castelfranco Veneto. Le piace ascoltare musica e leggere i dark romance, ma anche dare ascolto alle persone e se in difficoltà, cercare di aiutarle. «La mia fobia più grande sono le coccinelle e le galline e qui sono nel posto giusto - rivela simpaticamente Elisabetta, raggiunta in una delle poche pause durante la giornata - sono figlia unica, la mamma si chiama Chiara e il papà Alessandro. Ho partecipato al reality perché mia mamma mi ha spinta a fare questa esperienza per vedermi meno attaccata al telefonino ed ai social. Inizialmente ero contraria, ma poi ho pensato che sarebbe stata un'esperienza unica. Ho affrontato i casting e sono felice di essere stata scelta tra tanti». 

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Giovane ma anche determinata Elisabetta: «Mi faccio spesso domande di senso esistenziale tipo: che scopo abbiamo noi nella vita? Sono spigliata, difficilmente mi faccio mettere i piedi in testa, amo le discussioni costruttive ed i confronti positivi. Aspiro a non essere una tra le tante». Insomma questa del reality è proprio l'esperienza giusta. «L'esperienza in cascina in questi primi giorni è faticosissima perché mi scontro con una realtà diversa da quella a cui normalmente sono abituata: non avevo mai fatto nessuno di questi lavori, ecco forse solo all'alba mi sono svegliata qualche volta. Fortunatamente mi trovo con un bel gruppo, coeso, che si aiuta reciprocamente. A volte si accumula davvero tanto stress perché i lavori sono faticosi ed io, noi, abituati a non fare niente, sentiamo il peso di tutto questo». E sulla difficoltà maggiore per tutti, quella della disconnessione dalla rete, dice: «É stata dura all'inizio ma si hanno talmente tante cose da fare che passati i primi giorni quasi non ci si accorge della mancanza».

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