Roberto Benigni: «Vorrei portare l'amore in tv, è tema politico»

Roberto Benigni: «Vorrei portare l'amore in tv, è tema politico»
Roberto Benigni: «Vorrei portare l'amore in tv, è tema politico»
Sabato 6 Ottobre 2018, 16:12 - Ultimo agg. 18:43
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«Dopo tre anni sabbatici vorrei tornare con un nuovo progetto televisivo sull'amore, l'anno prossimo o anche prima. Il titolo? Potrebbe essere 'La verità, vi prego, sull'amorè da Auden, per me il più grande poeta del '900». Dopo i Dieci comandamenti sulla Rai del 2014, Roberto Benigni ha svelato oggi i suoi prossimi progetti da una piazza insolita, Apiro, il piccolo borgo marchigiano che con la città di Jesi accoglie questo pomeriggio e domani il premio Oscar e un nutrito gruppo di dantisti da tutta Europa per un convegno internazionale di studi dedicato alle letture dell'Infermo portate in tutto il mondo dall'attore toscano. Un appuntamento promosso da Franco Musarra, esperto di Dante ed ex docente dell'Università di Lovanio in Belgio, a cui il premio Oscar aveva partecipato anche nel 2015. 

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«Partendo da quel verso e da Funeral blues di Auden - ha spiegato all'ANSA - vorrei fare una serata televisiva per un grande affresco sull'amore. Di questo sentimento ho parlato spesso, nei Dieci comandamenti, nelle trasmissioni sulla Costituzione e sulla Divina Commedia, nel mio cinema con La vita è bella. Ora vorrei viaggiare verso un oceano che non si può ingabbiare. L'amore è un discorso politico molto forte - ha detto ancora Benigni -, è un tema rivoluzionario: tutto quello di cui si discute oggi ha a che fare con l'amore, come la questione dei migranti e anche l'Europa che ritengo sia l'unico sogno che ci è rimasto. Il sogno dell'Europa unita è l'unico sogno che si può dare ad un bambino che nasce ora, non lo si può far morire. Nel mio nuovo progetto vorrei parlare di tutto questo». Un tema quindi che per l'attore toscano tocca pienamente l'attualità: «ci sono momenti in cui sembra che l'Italia torni indietro, ma in tutte le epoche si è detto che il momento che viviamo è quello culturalmente e moralmente più basso, lo hanno detto anche Leopardi e Socrate».

Ma «ora effettivamente l'Italia è cambiata molto, c'è una ondata di mancanza di solidarietà che non appartiene alle nostre radici, e si sta diffondendo l'idea che con questa manovra economica qualcuno voglia far uscire l'Italia dall'Europa. Per come è messa l'Italia in questo momento - ha osservato - più che uscire dall'Europa dovrebbe uscire dall'Italia». Ma Benigni crede che la matrice profonda degli italiani sia «quella che viene dall'Umanesimo, da Dante, dal Rinascimento, dal Risorgimento, da valori profondi che non abbiamo mai tradito. Sono convinto che l'Italia è davvero il paese della risurrezione, quando c'è la sensazione che stiamo cadendo, ecco che risaliamo.
Siamo risorti da momenti difficili, adesso non è un momento di morte, per cui c'è bisogno di risorgere. Ho fiducia nel popolo italiano e anche nella sua classe politica». E sempre in tema di attualità, l'attore toscano non si è sottratto alle battute: «è tanto tempo che non faccio più niente, che ho fatto domanda per il reddito di cittadinanza e mi è stata accordata! Poi mi avvicino alla quota cento per la legge Fornero; l'anno prossimo c'è la flat tax e sono a posto. Comunque non mi sono mai fermato in questi anni». Tra i progetti prossimi, oltre alla Tv, «vorrei fare una tournée teatrale anche per brevi tappe» perché lo spettacolo dal vivo «rende tutto più esplosivo e vitale». E c'è qualcosa in preparazione anche per il cinema, ma non prima del 2020, «forse diretto da me e diretto da persone che amo».

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