Il dramma di Sandra Milo a Verissimo: «Il mio Paese mi ha abbandonato. Federico Fellini? Ecco perché lo lasciai»

Il dramma di Sandra Milo a Verissimo: «Il mio Paese mi ha abbandonato. Federico Fellini? Ecco perché lo lasciai»
Il dramma di Sandra Milo a Verissimo: «Il mio Paese mi ha abbandonato. Federico Fellini? Ecco perché lo lasciai»
di Silvia Natella
Sabato 6 Aprile 2019, 20:41 - Ultimo agg. 8 Aprile, 11:00
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«Questa è l'ultima intervista che voglio dare», Sandra Milo esordisce così a Verissimo. E dopo, davanti a Silvia Toffanin, è un fiume in piena, una donna che vuole raccontare le difficoltà che sta vivendo e il desiderio di farla finita. L'attrice, un'icona del cinema italiano, si dice perseguitata dall'Agenzia delle Entrate e abbandonata dal suo Paese. Nel corso dell'intervista, però ammette di amare la vita, di ricordare con gioia la grande storia d'amore con Federico Fellini ed esprime la volontà di cambiare lavoro.

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«Voglio lasciare il cinema e la televisione che mi hanno dato tanto, ma sono vittima dell'Agenzia delle Entrate. Il Fisco che mi ha tolto tutto. Sono delle tasse eccessive. Lavoro e non guadagno niente. Non posso provvedere alle mie necessità. Non l'ho mai detto, ho sempre scherzato, ma oggi ho deciso di dirlo a te perché sei attenta e gentile (riferendosi a Silvia Toffanin)... Mi hanno chiesto tre milioni di euro, poi si sono accorti dell'errore e me ne hanno chiesti 800mila euro. Mi hanno confiscato tutto».


Poi la 86enne sciocca tutto il pubblico con il pensiero del suicidio: «Credo che la legge debba essere applicata caso per caso. Mi hanno aiutato moltissimo gli amici, per esempio Maurizio Costanzo. È chiaro che non possono fare sempre beneficenza per te. Prendo un sacco di premi da tutte le parti, ma che senso ha tutto questo. Io ho retto fino adesso perché non volevo che i miei figli conoscessero la situazione com'è realmente. Però sono tanti mesi e non ce la faccio più. Allora mi sono detta: "faccio un gesto estremo". Sai quanta gente per bene si è suicidata perché non riusciva a riprendersi. Vorrei togliermi la vita perché potrebbe essere una scossa, un incentivo per cambiare le leggi. Perché il mio Paese mi tratta così? Non sono una criminale. Voglio fare un altro lavoro, dove nessuno mi possa più perseguire. Sono sempre stata molto forte, ho lottato, però arriva un momento che hai bisogno che qualcuno dica che tutto si rimetterà a posto». 

Poi cerca di ritrovare il sorriso pensando all'amore che ha donato e ricevuto in tutta la sua vita. La memoria va soprattutto al regista Federico Fellini: «Anche quando desideri di morire la vita è bellissima perché hai ancora un desiderio. Quando è nato il mio nipotino, ho capito che io non sarei più morta.

Sarei vissuta nei miei figli e nel mio nipotino. Non importa se non ho avuto figli e non ho potuto sposare Federico Fellini. L'importante è l'aver vissuto una storia intensa che ancora adesso mi riempie la vita. Noi siamo stati insieme clandestinamente per 17 anni. All'inizio, io ero innamorata, lui era solo attratto. Poi si è innamorato anche lui. A un certo punto mi disse: 'Sei tu la donna della mia vita, è con te che voglio passare il resto dei miei giorni'. Io gli ho detto di no. Ho avuto paura che la quotidianità rovinasse tutto».

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