Sanremo 2023, i cantanti in gara: il cocktail di Amadeus tra giovani, big e revival

Lo show di Amadeus: «Ho 22 superospiti in gara, ora aspettiamo soltanto i nomi dei sei ragazzi che li porteranno a 28»

Chiara Ferragni tra Gianni Morandi e Amadeus
Chiara Ferragni tra Gianni Morandi e Amadeus
di Federico Vacalebre
Lunedì 5 Dicembre 2022, 07:00
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Extralarge (salgono da tre a sei i concorrenti di Sanremo Giovani che il 16 dicembre saranno promossi tra i big), extralungo, giovanil-giovanilista, attento alla nostalgia canaglia e al gossip da terra dei cachi, forte della presenza di campioni del pop italiano come Ultimo, secondo nel 2019 dietro a Mahmood e ormai star riempistadi, Giorgia e Marco Mengoni, gli ultimi due già vincitori all'Ariston: la Todriani nel 1995 con «Come saprei» (ma vanta anche un secondo posto, nel 2001 con «Di sole e di azzurro» e un terzo, nel 96 con «Strano il mio destino») e Mengoni nel 2013 con «L'essenziale».

Amadeus gongola annunciando il suo quarto cast sanremese in diretta al Tg1 delle 13.30, orario perfetto per i commenti del pranzo della domenica. E per scatenare poi i post sui social, per imporsi in tendenza, per reclamare che d'ora in poi troveremo ogni giorno un motivo per parlare del Festival: a iniziare da oggi (Fiorello non poteva aprire «Viva Rai2!» senza di lui). Ok, la strategia è giusta, e forse anche l'elenco dei campioni, campioncini e aspiranti tali, che prosegue moderatamente nella direzione del rinnovamento inaugurato nel 2020, ma regalando alla platea più matura anche delle presenze capaci di sollecitare la curiosità dei meno musicofili.

Come si conceranno i debuttanti Cugini di Campagna? E Anna Oxa (già vincitrice nel 1989 con «Ti lascerò» e Fausto Leali, e nel 1999 con «Senza pietà», seconda nel 1978 con «Un'emozione da poco) viene per unire o per dividere? E Gianluca Grignani? Ha ritrovato la forma e l'ispirazione di un tempo? Jovanotti si porta sulla coscienza il riciclaggio non necessario di Paola e Chiara, J-Ax promette che la reunion degli Articolo 31 non sarà uno stanco rituale e guida la carica dei rapper o similtali: Lazza (diciassette settimane al primo posto della classifica dei dischi più venduti con «Sirio»), Madame, Mr. Rain... A dargli man forte, sul fronte dei suoni urban, indie o comediavolovogliamochiamarli, c'è innanzitutto Ariete, e poi Mara Sattei, l'ex vincitore tra i Giovani del 2020 Leo Gassmann, un altro figlio d'arte come Lda. E, ancora, Rosa Chemical, e Tananai, cui l'ultimo posto della scorsa edizione del Festival ha portato più che fortuna.

Alcuni di loro sono star della generazione Z sconosciuti al grande pubblico anziano della tv generalista: impareranno a conoscerli, vedrete, grazie a quel «melting pop» diabolico in cui tutto si tiene, il suono da cameretta di Ariete e quello camp da strapaese del gruppo di «Anima mia», da decenni in giro per piazze e spazi televisivi dedicati all'eterno rimpianto. Un cocktail in cui tutto si tiene, in cui abbonda la musica che ci gira intorno, in cui - sempre fermandosi alla lista - non pare di avvertire nuove tendenze, ma la conferma di quelle vigenti. L'idea di spingere sul connubio tra riapparizioni vintage e nuova generazione sembra il core business della kermesse della terra dei cachi, che non a caso vedrà Gianni Morandi e Chiara Ferragni affiancare, a diverso titolo, il signore di Sanremo, e quindi di Viale Mazzini, Amedeo Umberto Rita Sebastiani, da Ravenna.

Cercano, intanto, conferma delle belle cose mostrate proprio a Sanremo le coppie di Colapesce e Dimartino e dei Coma_Cose, cercano un rilancio e una dimensione meno ibrida i Modà (secondi nel 2011 con Emma e «Arriverà») e Levante, mentre Elodie annuncia il suo primo album pronta per portare a casa il titolo di reginetta sexy di questa edizione.

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In attesa di conoscere titoli e autori delle canzoni, soprattutto di ascoltarle, il Sanremo 2023 sembra cencellianamente ben messo, saggiamente strutturato, pur avendo lasciato fuori proposte che possono sembrare più interessanti di quelle promosse: tra i bocciati ci sono Clementino, Alan Sorrenti con i Calibro 35, i Fast Animals and the Slow Kids (a proposito, altro che effetto Maneskin: di rock non c'è traccia alcuna), The Kolors...

«Ho 26 anni, la mia storia devo ancora scriverla e sento che mettermi in gioco è un bel modo per farlo.

Ho una canzone e un disco in cui credo più di qualsiasi altra cosa al mondo e sentivo il bisogno di presentare questa canzone sullo stesso palco da cui sono partito. Sanremo, ci rivediamo a febbraio!», manda a dire via post Ultimo, che qualcuno dà già per grande favorito, in uno scontro frontale con Mengoni. I bookmaker sono al lavoro e li danno a pari merito, seguiti da Giorgia, da un altro ex aequo, quello tra Elodie e Madame. Nelle posizioni di retrovia i «ritornanti» Grignani, Oxa, Paola e Chiara, Cugini di Campagna...

Ma l'Amatissimo non ha dubbi: «Ho 22 superospiti in gara, ora aspettiamo soltanto i nomi dei sei ragazzi che li porteranno a 28». Come a dire che anche quest'anno nella terra dei cachi si tirerà l'alba. 

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