Valeria Marini paga per un corto mai girato e accusa: «Sono stata truffata»

Valeria Marini, la truffa per un film mai girato: la showgirl perde 16mila euro
Valeria Marini, la truffa per un film mai girato: la showgirl perde 16mila euro
di Erika Chilell
Lunedì 31 Ottobre 2022, 22:31 - Ultimo agg. 2 Novembre, 10:55
4 Minuti di Lettura

Giuseppe Milazzo, già a processo con l’accusa di aver truffato per 335mila euro la madre della soubrette Valeria Marini, è di nuovo indagato dalla Procura di Roma per truffa, questa volta direttamente ai danni della showgirl e di un’altra persona. Avrebbe proposto la realizzazione di un cortometraggio come co-produttrice e attrice alla Marini che, a suo nome, ha richiesto un finanziamento di 16mila euro ad un istituto di credito per la realizzazione del corto e, in seguito, avanzato la proposta di partecipare al progetto come co-protagonista ad un’altra donna, l’attrice teatrale Aurora Messina, chiedendole 20mila euro come investimento iniziale.

Il corto, però, non è stato mai distribuito e il denaro anticipato non è stato restituito.

Il pm di piazzale Clodio, al termine delle indagini, ha avanzato richiesta di archiviazione, ma, ieri, l’avvocato Bartolo Giordano difensore della soubrette - che era presente in aula - e il legale della Messina hanno chiesto ulteriori approfondimenti d’indagine opponendosi alla richiesta del pubblico ministero.

Malgioglio contro Valeria Marini, scontro dopo l'esibizione a Tale e Quale Show: «Lei si crede Shakira ma non lo è»

I FATTI

I fatti risalgono al 2015 anno in cui il broker e produttore cinematografico 48enne, responsabile di una casa cinematografica indipendente, avrebbe proposto alla showgirl di partecipare ad un cortometraggio come co-produttrice e attrice prospettando un grande successo. Milazzo, ad insaputa di Valeria Marini, avrebbe proposto la partecipazione al corto come co-protagonista anche all’attrice teatrale Aurora Messina, chiedendole 20mila euro come quota da versare al momento del contratto e promettendole la restituzione del denaro e un guadagno di altri 20mila euro al termine del progetto. Durante la realizzazione del corto, però, Valeria Marini ha iniziato a chiedere spiegazioni a Milazzo, poiché la sceneggiatura si discostava da quella presentata al momento dell’approvazione del progetto da parte dell’istituto bancario.

Così, la soubrette ha chiesto al 48enne di rigirarle per renderle più attinenti alla sceneggiatura iniziale, ma il produttore ha iniziato a non rispondere al telefono. Qualche settimana dopo, Aurora Messina, alla quale erano stati restituiti solo 2mila euro, ha contattato la Marini, che non sapeva della sua partecipazione al progetto, informandola e manifestando preoccupazione per il silenzio del 48enne. Le due, così, hanno presentato denuncia alle forze dell’ordine.

Il pm che ha svolto le indagini ha richiesto l’archiviazione sostenendo che la mancata distribuzione del corto non è un elemento della truffa, ma un impedimento contrattuale e che, al massimo, ci sarebbero profili da approfondire in sede civile. Tuttavia, i legali delle parti offese hanno presentato un’opposizione alla richiesta, chiedendo un’attività investigativa più attenta e meticolosa. La decisione, ora, è nelle mani del gip.

 

IL PRECEDENTE

I trascorsi di Giuseppe Milazzo con la famiglia Marini non riguardano solo il corto. Il broker, infatti, a dicembre del 2021 è stato rinviato a giudizio con l’accusa di truffa aggravata ai danni della mamma della soubrette, Gianna Orrù, 81 anni. A gennaio del 2018 le avrebbe proposto un piano di investimento in criptovalute, sostenendo di operare nel campo del trading online. La signora, Orrù valutando positivamente la proposta, avrebbe effettuato una serie di bonifici per 335mila euro. L’investimento, però, non ha dato i suoi frutti e quando la signora ha chiesto indietro il denaro Milazzo si sarebbe reso irreperibile.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA