X Factor, Ludovico Tersigni: «Non solo Skam, ora vorrei essere un esempio»

Tersigni: «Ho perso papà a 16 anni, ho iniziato a drogarmi ma ora conduco X Factor»
Tersigni: «Ho perso papà a 16 anni, ho iniziato a drogarmi ma ora conduco X Factor»
di Mattia Marzi
Mercoledì 15 Settembre 2021, 11:00
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Non è presente sui social. Quando non lavora, legge libri: «L'ultimo? La leggenda del santo bevitore di Philip Roth. Ora, invece, sono alle prese con i filosofi Mircea Eliade e Emil Cioran», dice. Non ascolta pop o trap, ma Verdena, Marlene Kuntz e Tool. In tv guarda per lo più documentari. Ludovico Tersigni non è proprio ciò che ci si aspetta da un conduttore di un talent come X Factor e forse Sky l'ha scelto anche per questo, per il dopo Cattelan. Classe 1995, romano, arriva in tv dopo serie di successo come Skam Italia e Summertime. È un esempio di come le passioni, nel suo caso la musica e la recitazione, possono essere ancore di salvezza: «Quando a 16 anni ho perso papà mi sono ritrovato con un grande vuoto dentro. E l'ho riempito in modo sbagliato», confessa. 

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Cioè?
«Canne.

Mi sfondavo. Ogni tanto ne fumo ancora qualcuna, ma prima esageravo. È stata una fase complessa. Con mamma ho cambiato tante case e andavo anche male a scuola. Mio papà era un faro: senza di lui mi sentivo perso».

La musica come è entrata nella sua vita?
«Dopo la sbandata ho capito che dovevo sfogarmi in modo diverso, trasformare il malessere in qualcosa di costruttivo. Glielo dovevo, a mio padre: sentivo che sarebbe stato orgoglioso di me se avessi trovato una passione tutta mia, anziché perdere tempo dietro quella roba. Ho cominciato a strimpellare la chitarra: la sua, musicista per hobby».

Oggi ha anche una band, non è vero?
«Sì, gli Hotel Bajaran. Suoniamo insieme da due anni. Spaziamo dalla techno al progressive. Abbiamo pubblicato un disco su BandCamp. Però niente concerti: il fatto è che il batterista si è trasferito a Berlino. Un bel casino».

E poi fino a dicembre sarà impegnato con X Factor: come sta esorcizzando l'ansia da prestazione?
Faccio sport, quando posso. Mi alleno in una palestra al Casilino, non troppo distante da dove vivo, al Pigneto. Per i live, però, mi trasferirò a Milano».

Pro e contro di una vita senza social?
«Leggo e mi faccio una cultura. Contro? Non ne vedo».

Ha già visto le puntate dei provini?
«Solo la prima. Posso migliorare. Punto sull'autenticità. Con Emma, Manuel Agnelli, Mika e Hell Raton mi sento a casa».

Cosa guarda in tv?
«I programmi di Alberto Angela. L'altra sera su Rai1 ho trovato bellissimo il docufilm sull'alpinista Walter Bonatti: pratico anche io arrampicata».

A partire dalla seconda puntata con la replica in chiaro su Tv8 con X Factor farà concorrenza a suo zio Diego Zoro Bianchi e al suo Propaganda Live: lo ha sentito?
«Ci siamo fatti gli auguri a vicenda. Per me è un compagno di giochi, un fratello maggiore».

E con suo predecessore Alessandro Cattelan, invece, ha avuto modo di parlare?
«No. Non mi ha ancora chiamato».

Forse avrebbe dovuto farlo lei.
«Ha ragione. Avevo paura di disturbarlo. Lo farò».

In compenso l'ha cercata Fiorello.
«Gli hanno detto che l'ho citato in conferenza tra i miei miti e si è fatto dare il mio numero. Ai tempi di Viva Radio2 mi faceva morire la sua imitazione di Costanzo: me l'ha fatta al telefono».

E lei, un programma in radio?
«Non mi dispiacerebbe: lì conta solo la voce. Essere considerato un belloccio non è un passaporto per la felicità. Ora vorrei dimostrare che oltre agli occhi azzurri e ai personaggi di Skam e Summertime c'è dell'altro». 

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