2021, un anno di trionfi: l'Italia domina lo sport

2021, un anno di trionfi: l'Italia domina lo sport
di Marco Ciriello
Venerdì 31 Dicembre 2021, 11:00 - Ultimo agg. 11:35
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A come atletica, era dalle Olimpiadi di Roma del 1960 che la regina degli sport non regalava all'Italia tante medaglie e prima ancora tante emozioni, la paura è l'irripetibilità, la vetta raggiunta dopo 61 anni, con un attico a Mosca 1980.

B come Berrettini, Matteo, dopo 61 anni supera Nicola Pietrangeli e arriva in finale a Wimbledon. Affronta salgarianamente Novak Djokovic, perde con onore.

C come ciclismo, su strada: Sonny Colbrelli ( Parigi-Roubaix), Filippo Ganna (che si conferma campione del mondo a cronometro per il secondo anno di fila), Elisa Longo Borghini (bronzo nella corsa in linea a Tokyo) ed Elisa Balsamo (campionessa del mondo su strada Elite).

D come Donnarumma, Gigio, para il rigore decisivo, scegliendo il lato giusto, poi sceglie la squadra sbagliata.

E come Egonu, Paola, trascina la Nazionale di volley alla vittoria dell'Europeo, non ha paura delle sue opinioni, disinvolta, impegnata, ironica, è come l'Italia dovrebbe essere. Donna sportiva dell'anno italiano.

F come Ferrari, nel senso di Vanessa che supera infortuni e sfortune, argento a Tokyo nella ginnastica artistica, corpo libero, dopo 93 anni dalla prima e unica volta, e prima era stata bronzo agli Europei. Per quella di Maranello ne riparliamo l'anno prossimo.

G come Goggia, Sofia, seconda coppa del mondo di discesa libera, aveva cominciato l'anno con un infortunio, grande forza di volontà.

H come hockey, abbiamo vinto anche nell'hockey (pista), bronzo agli Europei femminili.

I come Insigne, Lorenzo, gran gol al Belgio agli Europei, tra i protagonisti della vittoria, il suo tiro a giro diventa una categoria dello spirito prima che un modo di calciare.

J come Jacobs, Marcel, atleta maschile dell'anno, primo nei cento metri, primo a farlo, primo nella staffetta 4×100 m, vince il secondo oro olimpico assieme a Lorenzo Patta, Fausto Desalu e Filippo Tortu. Sarebbe bello rivederlo in pista, visto che ci sta portando moltissimi italiani, se parlasse meno di invidia e Inghilterra e più di Ius soli, sarebbe meglio. Menzione in J anche per Jorginho rigorista infallibile prima, poi no. Porta a casa Europeo e Champions League nello stesso anno.

K come karate, quindi Luigi Busà, medaglia d'oro a Tokyo, specialità kumite. Ma pure il bronzo di Viviana Bottaro. Bene anche ai mondiali con Mattia Busato bronzo nell'individuale e nel kata a squadre con Gianluca Gallo e Alessandro Iodice, argento per Angelo Crescenzo e Simone Marino, e oro nel kumite a squadre. Tra le donne un bronzo per Viviana Bottaro nel kata, e uno nella prova a squadre con Carola Casale, Terryana D'Onofrio e Michela Pezzetti, infine argento per Silvia Semeraro e un bronzo per la squadra di kumite.

L come Lamon, Francesco che con Simone Consonni, Jonathan Milan e Filippo Ganna nell'inseguimento a squadre maschile prendono l'oro olimpico e stabiliscono il record del mondo. Menzione speciale Elia Viviani, bronzo per Omnium maschile.

M come Mancini, Roberto, allenatore della Nazionale, campione Europeo, ma soprattutto quello che ha riportato il gioco, riscrivendone linguaggio, modulo e carattere. Ha pagato il dopo Europeo. Tutti quelli che erano saliti sul suo carro, per la gioia di Longanesi e Flaiano, ora son scesi e non per spingere.

N come nuoto, una vasca d'eccellenze, non a caso con un argento e un bronzo nelle staffette 4x100 stile libero(Alessandro Miressi, Thomas Ceccon, Lorenzo Zazzeri e Manuel Frigo e 4x100 misti(Thomas Ceccon, NicolòMartinenghi, FedericoBurdisso e Alessandro Miressi), ai quali vanno aggiunti Simona Quadarella (bronzo negli 800) e soprattutto Gregorio Paltrinieri (argento nello stile libero e bronzo nella maratona), con tre ori agli Europei e uno in vasca corta.

O come Olimpiadi, meravigliose, le più belle della nostra vita per ora ricordiamo: Massimo Stano e Antonella Palmisano entrambi medaglia d'oro nella 20 km marcia. Manfredi Rizza, argento nella canoa.

Abraham de Jesus Coneydo Ruano, argento nella lotta. Vito Dell'Aquila, oro nel taekwondo. Ruggero Tita e Caterina Banti, oro nella vela.

P come Pellegrini, Federica, che esce dalla vasca la regina del nuoto italiano, anche senza un Mastroianni a passarle l'accappatoio, ha il suo allenatore Giunta, Matteo, che poi la sposerà.

 

Q come Qatar, inteso come paese del mondiale invernale di calcio, l'inizio dello stravolgimento, a metà tra l'incommensurabile assurdità e la rivoluzione, con più probabilità per la prima.

R come Rossi, Valentino, è sceso dalla sua moto, per salire su una macchina, in pratica dice al mondo che il suo smettere è una prosecuzione della velocità con un altro mezzo.

S come Sinner, Jannik, tennista, vince il Citi Open, ma più che altro promette futuro. Di futuro, invece, e per fortuna, ne ha avuto poco la Superlega di calcio, che puntava alla creazione di un campionato europeo per club ricchi. Infine, Ambra Sabatini che vince l'oro nei 100 metri, paralimpici.

T come Tamberi, Gianmarco, vince la medaglia d'oro nel salto in alto, dividendola con il qatariota Mutaz Barshim, un momento raro di sport senza invidia, un esempio.

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U come unione, in questo anno l'Italia è stata squadra, si è stretta a coorte ed ha vinto. L'annata sportiva d'unione comincia a febbraio con la vittoria di Luna Rossa in Prada Cup vent'anni dopo l'ultima volta. La Coppa America andrà però alla Nuova Zelanda.

V come Vio, Bebe, schermitrice, medaglia d'oro nei XVI Giochi paralimpici Tokyo. Ha rischiato di non esserci, divenendo l'emblema dell'esserci.

X come incognita, fattore sorpresa 2022, una vittoria non avuta nel 2021, o comunque uno stupore sportivo, andrebbe bene anche un gesto di grande sportività a dispetto di una vittoria ingannevole. Dietro la curva del tempo c'aspettiamo un altro grande anno di sport.

Y come You nel senso di I want you, parlo a te ragazzo che ti stai allenando e che non sai cosa succederà, a te che non ti stai allenando perché lo sai, o a chi allena e non vince, vi vogliamo tutti, sempre, perché vincere è uno dei tanti modi di fare sport.

W come Wembley, l'inatteso, la vittoria Europea nello stadio dei padroni di casa, la nazionale inglese, a suggello l'abbraccio di Mancini a Luca Vialli, pensando a Boskov.

Z come Zanardi, Alex, che torna a casa dopo l'incidente nel giugno 2020. È il patriarca dello sport italiano, l'uomo che ha superato ogni limite, e che non smette.

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