Il 31 gennaio l'assemblea della Fidal
Napoli in campo con Del Naia e Cantales

La sede della Fidal Nazionale
La sede della Fidal Nazionale
di Gianluca Agata
Domenica 27 Dicembre 2020, 16:52 - Ultimo agg. 18:04
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Una poltrona per due. Che poi questa poltrona non è. Si tratta del campo di atletica dove hanno passato la vita, nonostante li divida l'età: i 66 anni di Sandro Del Naia, attuale presidente dell'atletica regionale campana che nel 2020 ha festeggiato i 50 anni di tessera Fidal con 12 di presidenza regionale, ed i 34 di Carlo Cantales, il più giovane candidato al consiglio Nazionale della Fidal che nonostante cò viene già da 12 anni di incarichi federali tra provinciale e regionale. Del Naia e Cantales sono i due napoletani candidati al Consiglio Nazionale che sceglierà il presidente del dopo Giomi nell'assemblea del 31 gennaio alla Fiera di Roma. Del Naia è nel gruppo di Vincenzo Parrinello presidente, Cantales in quello di Stefano Mei. Due visioni dell'atletica simili e diverse allo stesso tempo ma che mettono al centro l'amore della disciplina.

C'è una Campania che cresce nei risultati che orgogliosamente rivendica Del Naia: «Negli ultimi quattro anni sono arrivati in regione tanti campionati italiani. Il lavoro fatto ad Agropoli è importantissimo, a testimonianza di un fermento di iniziative, attività, società, atleti, tecnici e lo si deve implementare anche attraverso la cura degli impianti esistenti e di quelli nuovi. Penso ad Ariano Irpino, Agropoli, Avellino, lo Stadio Virgiliano, il Collana, lo Stadio Albricci. Luoghi che hanno bisogno della nostra attenzione continua». Altro dato sensibile il mondo running:«Il movimento corse su strada è cresciuto enormemente in qualità e quantità, vedi mezza di Napoli, Reggia Reggia, La mezza di Agropoli, Telese etc. Va guidato, ne vanno interpretate le potenzialità e va affrontato il discorso RunCard che attualmente ha un costo che la mette in concorrenza con il tesseramento Fidal». E ancora l'utilizzo  del software Sigma per la gestione delle gare e non ultimo «l'orgoglio per il fatto che grazie al lavoro svolto siamo riusciti non solo ad organizzare un grande evento come le Universiadi, ma anche a proporre Napoli come sede del Golden Gala che solo la Pandemia non ha reso più possibile con la nostra volontà di tornare all'assalto nel 2021». Senza dimenticare la scuola, "completamente abbandonata",  e i tecnici: «che vanno valorizzati anche economicamente». Sull'immediato l'interpretazione della circolare Gabrielli che mette sullo stesso piano le manifestazioni di massa (concerti e garesu strada).«Come è possibile - si chiede Del Naia - considerare allo stesso modo chi fa "assembramento" solo alla partenza e chi ascolta un concerto per oltre due ore allo stesso posto?»

La candidatura di Carlo Cantales nasce è frutto di un percorso di questi anni, dalla sconfitta di Stefano Mei contro chi sarebbe stato poi  presidente: Alfio Giomi. «E' dal giorno successivo che ci siamo messi a tavolino.

La riunione via web diventata il quotidiano del periodo pandemia per noi era già un modus vivendi considerate le tante occasioni di incontro che abbiamo avuto in questi anni. Il 40% dei voti ottenuti ci ha spinto a portare avanti le nostre idee per una atletica più al passo con i tempi.  Viviamo una Federazione autoreferenziale. Io porto il mio entusiasmo e la voglia di rimettere gli atleti al centro. Per me non ha importanza l'età. Può essere il più giovane, ma anche il master: nessuno si preoccupa di quelle che sono le sue esigenze». Undici scudetti in dieci anni come Atletica Enterprise, Cantales guarda al mondo dei runner. «E' una parte  enorme dei tessrati: oltre il 50%. Un mondo che pochi hanno inquadrato, che vive con risorse proprie e che dà grande visibilità all'atletica attraverso le corse su strada, molto attenzionate dai media attivando partership e interesse». Il progetto Runcard da rivedere:«Fa concorrenza alle società. Avendo un costo minore in molti preferiscono affiliarsi attraverso di essa e non attraverso le società. E' un mondo che sta vivendo una deregolamentazione sulla quale bisogna discutere ed intervenire». Ma è la visione di insieme quella da costruire: «Non si percepisce una visione unica. E' come se ci cullassimo dell'essere la regina degli sport e per questo tutti devono entrare negli stadi. Ma in reltà va fatto un discorso differente portando l'atletica fuori: 100 metri, salto con l'asta, lungo. Tutto può essere organizzato in strada. Bisogna essere contemporanei, attrattivi, social. Anche in Campania non c'è mai stata questa visione unica e di prospettiva. Le Universiadi potevano essere una idea di progettazione di lungo periodo ed invece ci si è concentrati solo sull'evento. Il Golden Gala è sembrato quasi sia capitato per caso. Dal sud arriva tanta energia. Non bisogna disperderla considerandoci magari solo quelli cui fare assistenza». Il sogno è anche quello di un circuito di meeting del sud perché  "i gruppi sportivi militari ed i meeting più importanti sono tutti al centro nord, mentre è necessario investire e creare attrattiva al sud, sia per i ragazzi che crescono, sia per il potenziale che questo vasto territorio può esprimere"

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