Dopo 208 giorni, l'ippodromo di Agnano domani venerdì riapre anche per gli spettatori. Ammessi, secondo le linee guida del Mipaaf, solo mille persone. E per meglio controllare l'afflusso, diversamente dal solito, l'ingresso sarà a pagamento: 5 euro comprensivi di una bevanda in modalità asporto. I posti saranno assegnati con il biglietto d'ingresso: 600 tra tribuna A e B, 400 nel parterre. In totale sicurezza visto che l'ippodromo ha un agibilità per sedicimila persone.
Sarà comunque un'apertura dimezzata in quanto si potrà godere del verde del parco, si potranno ammirare i cavalli ma non si potrà scommettere. La direttiva di riapertura del Mipaaf (che sovraintende all'ippica dal lato sportivo e dell'allevamento) aveva lasciato aperta la possibilità di scommettere negli impianti. Ma una nota esplicativa dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (che in Italia sovraintende a tutte le scommesse, dal lotto all'ippica) ha di fatto negato l'autorizzazione. L'Agenzia ha sottolineato che le disposizioni governative che bloccano l'attività di sale giochi, sale scommesse, sale bingo e casinò sono tuttora vigenti e che quindi “è inibita anche la raccolta delle scommesse all'interno degli ippodromi”.
“La decisione dell'Agenzia delle Dogane - tuona Pier Luigi D'Angelo, presidente di Ippodromi Partenopei (foto) - è imbarazzante in quanto relega il Mipaaf a un ruolo secondario vanificando l'impegno dello stesso sottosgretario Battistoni che ha permesso la riapertura. Come si fa a consentire che si può giocare al Lotto e con i Gratta e Vinci in tabaccheria e vietare di puntare su un cavallo all'aperto in un ippodromo?”. Secondo D'Angelo: “L'Agenzia da un ventennio tratta la scommessa ippica come un rifiuto tossico. Con una totale assoluta indifferenza per la storia, il mondo e la tradizione che rappresenta”. La polemica del presidente di Agnano è condivisa e rilanciata da altri gestori che paventano un pericolo: il divieto dei Monopoli negli ippodromi aperti non può che favorire la rinascita del gioco illegale.