Luna Rossa c’è. Conquista un punto prezioso e nella prima giornata della 36° America’s Cup a Auckland finisce con un ottimo pareggio con il Defender Emirates Team New Zealand.
C’era vento tra i 12 e i 14 nodi sul campo E del Golfo di Hauraki alle 16.15 di oggi, mercoledì 10 marzo, le 4 del mattino in Italia, condizioni che secondo le previsioni avrebbero dovuto favorire la barca neozelandese che non regatava da tre mesi e sulle cui prestazioni, specie in termini di velocità, si era molto favoleggiato.
A conclusione di due regate combattute e mai scontate, è emerso invece che i due AC 75 in gara hanno prestazioni sostanzialmente equivalenti. Che Luna Rossa mostra punti di forza nelle virate, dalle quali sembra uscire con maggiore velocità. Che il temuto miglioramento stratosferico dello scafo kiwi, paragonato a quello fatto da Luna Rossa dalle regate di Natale in poi, in effetti non sembra esserci. Che la partenza è determinante, come è emerso dalla prima, non perfetta, della Luna che, unita a una ricerca di penalità, non concessa dai giudici, subito dopo il via per sbrogliarsi da una posizione di svantaggio, ha scritto la sconfitta nella prima prova.
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In poche parole, la 36° America’s Cup promette di essere un gran combattimento, un bellissimo spettacolo di uomini e mezzi tecnologici di alto livello. Per la cronaca la vittoria di Luna Rossa Prada Pirelli nella seconda prova della giornata è la seconda di una barca italiana in Coppa America. La prima, e unica fino ad oggi, fu infatti quella conquistata per 3 secondi dal Moro di Venezia a San Diego il 10 maggio 1992 su America al Cubo. Per Luna Rossa, che nell’edizione del 2000 mai aveva vinto, i secondi di vantaggio sono stati 7.
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“Sarà un grande match, avvertiamo fin qui, dall’altra parte del mondo il sospiro di sollievo che arriva dai fan in Italia” scherzano i commentatori anglosassoni della regata. E’ così, anche perché, come ha sotto sottolineato il coach della Luna Philippe Presti, quella di oggi era comunque una giornata di assestamento. Un assestamento necessario, che si è notato nella prima prova in cui il Team italiano è sembrato meno incisivo del solito in partenza, vinta dai kiwis, tanto da far tentare a Jimmy Spithill la mossa, non riuscita, di cercare di infliggere una penalità che gli avrebbe fatto guadagnare 50 metri. “Siamo felici di essere competitivi- sintetizza soddisfatto Spithill a conclusione della seconda regata vittoriosa – non vedo l’ora di riprendere a correre venerdì”.
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La prima prova della giornata, quella che tutto il mondo attendeva per capire se per i kiwis sarebbe stata una passeggiata o se ci sarebbe stata lotta, inizia con una partenza vinta dai kiwis dalla quale emerge anche un preoccupante spunto di velocità maggiore per la barca di Peter Burling.
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Pausa canonica, cambio di fiocco e via della seconda regata con vento leggermente aumentato. Luna Rossa entra da sinistra nel box di partenza, si posiziona perfettamente negli ultimi secondi del count down e taglia in testa la linea. Inizia una prima bolina con Luna Rossa che controlla, virandole in sequenza sulla prua, Team New Zealand, che mostra però una grande capacità di resistenza nei rifiuti, riuscendo a tener alta la prua. Alla prima boa la Luna è in testa di 13 secondi, un margine che si riduce di un secondo alla fine della seconda poppa e diventa di 25 e 24 secondi nelle due boe successive.
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Suspence al giro di boa dell’ultima poppa con Luna Rossa che si separa e va a destra, mentre i kiwis accorciano le distanze tanto che all’ultima boa di bolina il distacco è solo di 12 secondi e diminuisce ancora nell’ultima poppa. Luna Rossa però resiste e taglia con un vantaggio di 7 secondi, conquistando un punto importante. Di per sé e psicologicamente. Emirates Team New Zealand è molto temibile, ma non è migliorata, come si temeva, più della Luna. Ci sarà lotta quindi, anche se durissima con la 36° America’s Cup che promette veramente di essere un grande match. Ora un giorno di riposo e appuntamento a venerdì, la notte tra giovedì e venerdì in Italia per la prossima puntata.
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