America's Cup: Ineos Team UK vince
su Luna Rossa nel primo Round Robin

Luna Rossa © COR 36 | Studio Borlenghi
Luna Rossa © COR 36 | Studio Borlenghi
di Francesca Lodigiani
Venerdì 15 Gennaio 2021, 10:01 - Ultimo agg. 16 Gennaio, 11:12
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Luna Rossa Prada Pirelli perde per 28 secondi la prima prova della Prada Cup a Auckland in Nuova Zelanda contro un INEOS Team UK  rigenerato, trasformato, fortissimo, rispetto alle regate  disputate prima di Natale.

Un en plein  per  Sir Ben Ainslie e il suo tattico Giles Scott, cinque ori e un argento olimpici in due, tra Laser e Finn, che nella prova inaugurale della giornata avevano già  portato a casa una vittoria contro American Magic con 1 minuto e 20 secondi di distacco. Una vittoria dal sapore speciale quasi 170 anni dopo la sconfitta subita dai britannici dalla goletta America nella  famosa regata intorno all’isola di Wight dell’estate del 1851, inizio della lunga saga dell’America’s Cup. Tanto da far  ipotizzare che quanto mostrato dagli inglesi nelle Prada America’s Cup World Series di dicembre fosse  una sceneggiata, un’azione di “sandbagging”, come  si dice nel mondo dell’ America’s Cup per descrivere  l’azione di chi, per non svelare le proprie  carte, agli avversari li confonde andando, se parlassimo di auto,  “col freno a mano tirato”.

C’erano 10/12 nodi  di vento a Auckland alle tre del pomeriggio del 15 gennaio, le tre del mattino in Italia, un vento medio,  che rinforzava  nel corso della giornata fino a 16, caratterizzato da oscillazioni di direzione e intensità che favorivano, per la maggior pressione, il lato destro dell’angusto campo di regata a rettangolo delimitato da confini virtuali invalicabili.

 Sir Ben riusciva in entrambe le partenze a prevalere e a difendere il lato che nei conciliaboli pre-partenza con i metereologi aveva deciso di presidiare  Fine della storia  subito, nella regata contro Dean Barker e Terry Hutchinson, timoniere e tattico del team a stelle e strisce. Diverso il discorso  nella regata contro  Luna Rossa  dei timonieri Checco Bruni e Jimmy Spithill,  sfavoriti in partenza da un salto di vento, che hanno condotto però un’ottima prova  sia come tattica , che come manovre e performance, non mollando mai e mantenendo il fiato sul collo dell’avversario in attesa di un suo possibile errore,  che  non è arrivato.

La strada, va sottolineato,  è lunga , molto lunga e  le condizioni di vento che accompagneranno i tre challenger lungo la Prada Cup cambieranno di giorno in giorno. Certo, se la imbarazzante performance degli inglesi a dicembre, con le sue 6 sconfitte su 6,  non era tattica, in queste tre settimane  i tecnici, i progettisti, gli ottimizzatori di Mercedes  e i velisti  di Ineos Team UK hanno lavorato tanto e bene. Una conferma che viene da Sir Ben che alla domanda su cosa sia stato modificato, elenca dai foil, all’albero, alle vele, ai sistemi di controllo.  Di fatto quasi tutto tranne lo scafo. Una rivoluzione efficace, alla quale va aggiunto, sul piano psicologico,  l’arrivo a Auckland di Jim Ratcliffe, patron della sfida che mette a disposizione senza limiti ciò che è necessario.

“ Si è andata un po’ meglio” ha affermato con tipico british understatement Sir Ben Ainslie finite le prove, con uno guizzo soddisfatto negli occhi. Un guizzo che aveva notato già durante gli  allenamenti dei giorni scorsi Shirley Robertson, inglese, due ori olimpici femminili  a Sydney 2000 e Atene 2004  che oggi é commentatrice per il canale ufficiale dell’America’s Cup su You Tube ( www.americascup.com ) e  ben conosce Sir Ben essendo stata  compagna di squadra olimpica,

Che non andasse sottovalutato Ainslie,  l’uomo del “come back” di Oracle a San Francisco contro i kiwis ,in coppia all’epoca con l'attuale co-timoniere della Luna  Jimmy Spithill da 1 a 8 a 9 a 8, lo andava dicendo  in tempi non sospetti   Luca Devoti, argento olimpico a Sydney nel 2000 in Finn  per il quale Sir Ben è vecchia, temibile conoscenza.

Domani però, sabato 16 gennaio 2021,  è un altro giorno.  Sono in programma nella notte italiana, a partire dalle 3, l’ultima prova del primo Round Robin che vede Luna Rossa Prada Pirelli affrontare American Magic, e la  prima prova del secondo Round Robin con Ineos Team UK che corre contro American Magic.

 E’ previsto vento leggero, le condizioni della Luna, il cui team  tornato a terra , ha condotto gli usuali debriefing e analisi , anche per  porre rimedio a un paio di defaillance tecniche menzionate nel dopo regata  da Spithill.

La Prada Cup prevede 4 Round Robin in programma fino a domenica  17 gennaio e poi da venerdì 22 a domenica 24 febbraio,  la prossima settimana.

Il team con più punti passerà direttamente in finale. Il secondo e il terzo disputeranno al meglio di 7 prove le semifinali dal  29 gennaio al 2 febbraio.  2021. Il vincitore incontrerà quindi il primo classificato  dei Round Robin nella Prada Cup dal 13 al 22 febbraio al meglio di 13 prove. Il challenger che raggiungerà per primo 7 vittorie affronterà poi Emirates Team New Zealand nella 36° America’s Cup a partire dal 6 marzo, al meglio di 13 prove.

Perché, ormai è un ritornello: per vincere l’America’s Cup bisogna prima conquistare la Prada Cup. E per vincere la Prada Cup e l’America’s Cup, tutte le barche coinvolte continueranno a lavorare al proprio sviluppo tecnico e umano, reso in questa edizione più necessario che mai, visto il poco tempo avuto a causa del Covid, per allenarsi e testare in acqua questi sofisticati, tecnologici,  oggetti volanti. 

 
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