Coronavirus, Cattaneo (Circolo Savoia):
«Ripartire con un pizzico di follia»

Fabrizio Cattaneo
Fabrizio Cattaneo
di Diego Scarpitti
Domenica 26 Aprile 2020, 17:11
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Record nel canottaggio, primati nella vela. Tanto da ricevere la Stella d’oro nel 1969 e il Collare d’oro al merito sportivo nel 2002, massima onorificenza conferita dal Coni, riservata alle società sportive centenarie. Tanti gli atleti biancoblu del Reale Yacht Club Canottieri Savoia che hanno portato e conducono tuttora Napoli sulla vetta del mondo: Matteo Castaldo, bronzo olimpico a Rio 2016, che proverà a migliorarsi in Giappone, Alfonso Scalzone e Giuseppe Di Mare, l’inossidabile coppia artefice di titoli conquistati in rapida sequenza nel giro di un biennio a livello italiano ed internazionale (europei, mondiali giovanili, mondiali universitari), non ultimo Alessandro Brancato già qualificato alle Paralimpiadi di Tokyo.

In Banchina Santa Lucia vele ammainate e remi in deposito, causa pandemia da Covid-19. In attesa che lo sport ritorni ai suoi ritmi abituali, il presidente Fabrizio Cattaneo della Volta, in carica dall’aprile del 2019, ha fatto il punto della situazione, dialogando in videochat con gli altri presidenti dei circoli napoletani, alla presenza dell’assessore allo sport del Comune di Napoli, Ciro Borriello.

«Incontro molto positivo, propositivo e concreto. Confronto favorevole e abbiamo tutti un’identità di vedute». Dibattute diverse questioni. «In primis ci preoccupa la condizione del personale, patrimonio fondamentale, che lavora per noi. Metterlo in cassa integrazione è stato un grosso sacrificio, che abbiamo temperato, anticipando gli stipendi e preferito procedere in tale direzione», spiega l’avvocato Cattaneo.

Fase 2.  Attività sportive centrali nella riflessione. «Siamo in grande ansia ma dobbiamo aspettare le direttive nazionali. Sembrerebbe che il calendario preveda una ripartenza iniziale legata ai campioni di interesse nazionale e agli atleti partecipanti alle competizioni internazionali, successivamente sarà il turno per quelli interessati alle rassegne nazionali e regionali, infine l’attività di scuola».
 
Non mancano dubbi e incertezze. «Nutro grandi perplessità sull’attività di scuola vela: abbiamo numeri obbligati. Sarà difficile rispettare il distanziamento per i ragazzi sulle barche e quindi rilanciare l’avviamento allo sport, che rappresenta la nostra ragione di esistere».

Specificità. «Il 90% dello sport italiano si origina nei club, nei circoli, nelle associazioni, negli oratori salesiani: tutto è affidato all’iniziativa privata, non basta davvero l’educazione fisica nelle scuole. Vedo dura la ripresa senza norme chiare», osserva il presidente del RYCC Savoia.

Si sommano plurime criticità. «Difficoltà legate alla club house, dove abbiamo attività di sede, che ha le sue dimensioni. Il circolo è proprietario dell’immobile, dotato di locali spaziosi: sarebbe, però, complicato prevedere orari differenziati in ogni caso. Situazione di non di facile soluzione», avverte Cattaneo.

Rebus Coronavirus e paralisi. «Personale, attività sportiva, club house, ristorazione: tutto fermo. Non si può cominciare nell’immediato. Dal 3 maggio in poi seguiranno riunioni con soci, consiglieri e sindacato del personale su come procedere. Conto di riaprire il Circolo Savoia il 18 maggio. A quella data riaprirò le attività sportive principali, poi la sede, esclusi ristorante e bar, in mancanza di istruzioni precise derivanti dalle autorità preposte: non rischio né che si ammali un socio né un dipendente né di andare incontro a sanzioni, se non ci sono idee chiare in merito», precisa il presidente biancoblu.

Ripartenza. «Seguirò il suggerimento del presidente della Federazione italiana vela, Francesco Ettorre, di aprire in ultimo le scuole. Prevedo la riapertura sicuramente verso la metà di giugno. Mi permetterei di indicare all’assessore Borriello di riprendere l’attività della scuola vela ad estate inoltrata». Road map tratteggiata.

In programma il 60esimo anniversario delle Olimpiadi di Roma nella prima settimana di luglio. «Necessario rinvio. Le Vele d’Epoca è una manifestazione importante, che ha bisogno di una lunga preparazione, deputato all’evento Fabio Curcio, che ci lavora per diversi mesi. Va programmato con una certa cura e organizzato con la partecipazione di tutti gli enti preposti. Inoltre i cantieri sono chiusi, con gli armatori che non hanno potuto fare il rimessaggio delle barche. Rischieremmo di non avere la materia prima, ovvero le splendide signore del mare, che solcano le acque del Golfo».

Speranza di ripresa. «Il diporto potrebbe partire prima. Mi auguro da giugno, rispettando il distanziamento a bordo, la pulizia, i servizi marittimi di disinfezione all’arrivo in banchina, la circolazione in banchine autorizzate».

Si approssimano giorni cruciali con la fine del lockdown. Serve voltare pagina e provare a rituffarsi nella normalità anche se non sarà semplice. La lezione viene dalla fatica e dalla resistenza, dai sacrifici e dalla resilienza tipici del canottaggio. Carica di significato la vicenda umana e sportiva dell’atleta paralimpico Alessandro Brancato. «Alessandro è un uomo-campione e campione dello sport. La sua grinta è notevole, non quella di lacrime e sangue ma del sorriso contagioso, della bonomia e dell’entusiasmo. Sorride, studia, partecipa alla vita sociale, amico di tutti, con un ottimo rapporto con gli allenatori, benvoluto da tutti e dispensa consigli ai suoi compagni normodotati e paralimpici. Così come Giuseppe Di Mare, Alfonso Scalzone, Niccolò Nordera nella vela e gli altri».

Documento stilato e condiviso. «Scaturita una sintesi redatta non in base al rigido protocollo della data di fondazione dei club cittadini ma partendo dalla zona occidentale di Napoli, dal circolo posizionato più ad ovest, dall’Ilva di Bagnoli passando per il Posillipo, il Tennis, il Nautico, la Vela, l’Italia, il Savoia, la Canottieri fino ad arrivare alla Lega Navale». Riaggiornamento prima del 4 maggio sulla piattaforma Zoom.

Misure poste in essere da Palazzo San Giacomo. «La delibera del Comune di Napoli è andata dritta al nocciolo del problema senza fronzoli. Esenzione dai tributi locali e dai canoni è un notevole sgravio ma sicuramente si può fare di più per la contribuzione, detassazione e integrazione stipendi allenatori. Devono facilitarci per rendere più idonee le palestre e l’adeguamento della struttura».

Scenari futuri. «Dobbiamo munirci di pazienza, buona volontà, soprattutto augurarci che il Coronavirus scompaia del tutto per poter riprendere le nostre attività. Permanendo il rischio di contagio le nostre attività saranno sicuramente ridotte, a prescindere dai provvedimenti presi dalle autorità», conclude Cattaneo (nella foto di Rosario Caramiello).

Restart. «Lo sport insegna. Ci vuole entusiasmo, buona volontà e ottimismo per dire: andiamo. Ad un certo punto bisogna cominciare. Con un pizzico di follia».  
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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