Budapest 2021, al via i campionati
europei di sport acquatici

Europei Budapest 2021, al via i campionati europei di sport acquatici: ecco gli azzurri che parteciperanno
Europei Budapest 2021, al via i campionati europei di sport acquatici: ecco gli azzurri che parteciperanno
di Piero Mei
Domenica 9 Maggio 2021, 14:48 - Ultimo agg. 19 Febbraio, 05:56
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“Think positive, stay negative” è il claim che da domani accompagnerà i campionati europei di sport acquatici in programma, con un anno di ritardo come da Covid-19, a Budapest: pensa positivo, sii negativo. Durano due settimane, la prima per tuffi, sincro e fondo, la seconda per il nuoto in vasca. Tutti in acqua, tutti in una bolla ad evitare contatti e conseguenti contagi. Il giorno d’apertura è dedicato a tuffi e sincro. In quest’ultima disciplina l’Italia ha fatto messe di medaglie nel passato più recente, salendo di punteggi e spesso sul podio che è eternamente uguale, Russia ed Ucraina avanti a tutti, non solo nello svolgimento dell’esercizio ma anche nella considerazione dei giudici, e si sa che quando è il giudizio che fa la classifica e non un cronometro, scalfire il pregiudizio è la tredicesima fatica di Ercole.

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A Budapest, poi, l’Italia non ha le sue punte: Linda Cerruti, che ha più medaglie continentali di un generale dell’Armata Rossa che fu o di un principe di casa Windsor, non ‘cè per infortunio; il “re dei sincronetti”, Giorgio Minisini, è assente per Covid (e dunue non c’è neppure la sua nuova partner, Lucrezia Ruggero che ha preso il posto di “mamma” Manila Flamini); la squadra è in preparazione per l’obiettivo di stagione, la qualificazione olimpica, programmata prossimamente a Tokyo.

Però sarà un bel vedere: Marta Murru, che fu una applaudita concorrente a Miss Italia, avrà lo spazio per mettersi in luce e, quanto al duo misto, senza Minisini, ci si affida a una coppia nuova, Nicolò Ogliari e Isotta Sportelli, la coppia B. Il campo è sparuto, solo quattro duo in vasca e tra questi i russi, guidati da Maltsev, soldatino perfetto e supercampione. Poi spagnoli e slovacchi: tra questi ultimi è Silvia Solysomyova (partner Jozef, fratello più piccolo) diciottenne divenuta una star di TikTok, milioni di followers, con le sue passeggiate artistiche subacquee.

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TUFFI ROMANI

I tuffatori azzurri del “dopo Tania”, cioè quelli che debbono riempire il “vuoto di medianicità e successo” lasciato dal ritiro della Cagnotto, a Budapest sono volati quasi tutti direttamente da Tokyo, dove le coppie Bertocchi-Pellacani e Tocci-Marsaglia e la “solitaria” Jodoin di Maria, canadese di Roma, hanno raggiunto Noemi Bakti tra quelli con il pass (e altri ne verranno con i ripescaggi), schierano, nelle molte gare del programma, un sacco di “meglio gioventù”. In cerca di medaglie sì, ma soprattutto di esperienza internazionale. Si segnala per questo la coppia del sincro misto da 3 metri, la diciottenne Chiara Pellecani e il quindicenne Matteo Santoro. Entrambi romani (e romanisti) fanno parte di quella cucciolata di trampolinisti e piattaformisti che sta facendo di Roma la vera capitale di questo sport (del resto la famiglia Marconi insegna) in chiave azzurra.

Vi si preparano perfino i tuffatori da grandi altezze, quelli che l’anno prossimo si butteranno quasi da Castel Sant’Angelo, previsto come sfondo con il Cupolone, in occasione degli Europei 2022 che a Roma si terranno. Gli Europei, ovviamente senza cinesi né australiani, presentano però ugualmente grandi firme: si segnalano Tom Daley, l’inglese che per evitare la noia del lockdown a Tokyo, si è dedicato all’uncinetto (lo faceva nei momenti di sosta anche Russell Crowe quando girava “Il gladiatore”) e il formidabile adolescente ucraino Sereda, nato nel 2005, il giorno di Natale.

AL FREDDO

Le gare di fondo, che inizieranno il 12, si svolgeranno, con tutto il loro programma, 5 km, 10 km, team event e 25 km, a pochi chilometri da Budapest, non nel lago Balaton, un classico di questa disciplina, ma al Lupa Lake. Si tratta di un lago artificiale che ha preso il posto di una vecchia miniera: suggestivo ma gelido. Pare che sarà obbligatoria la muta per i concorrenti dato che la temperatura dell’acqua dovrebbe ben inferiore al minimo previsto, 16 gradi. È una complicazione, giacché un conto è nuotare a raccia nude, altro è con la muta, che condiziona i movimenti solitamente liberi e provoca abrasioni. Paltrinieri, il nostro asso nella manica, si risparmia solo la gara dei 25 chilometri. E’ iscritto alle altre tre prove. Greg insegue il sogno olimpico della piscina e delle acque libere e vuole mettersi alla prova, anche se il programma europeo va a mano contraria rispetto a quello giapponese: ora prima il fondo, poi la vasca, a Tokyo viceversa.

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E POI IL NUOTO

Greg è “il ponte sullo stretto” fra le acque libere e le corsie in piscina: il suo menu prevede gli 800 e i 1500 della settimana prossima quella dedicata al nuoto. L’Italia è con tutte le sue stelle: la Pellegrini (capitano in assenza di Scozzoli?) ha le gare sue, i 100 e gli amati 200, per i quali s’è tolta il peso della qualificazione olimpica diretta senza vivere sugli allori, ma dovrà dare anche una mano (e quante bracciate!) alle staffette femminili che per Tokyo non hanno ancora il pass; le rane si daranno battaglia, sono in quattro e la finale è per due; stesso stile per Martinenghi, che avrà da vedersela con Adam Peaty, inglese di etnia marziana. E poi Simona Quadarella, Margherita Panziera, Gabriele Detti e tutti gli sprinter e i duecentisti chiamati a uno squillo che faccia l’eco fino a Tokyo, in chiave staffette e non solo. La squadra è uno squadrone, ma i russi e gli inglesi soprattutto hanno fatto vedere, ai recenti trials, cose egregie e crono da brivido.

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