Campione del mondo e neomaestro,
doppio trionfo di Iaconangelo

Francesco Iaconangelo
Francesco Iaconangelo
di Diego Scarpitti
Lunedì 4 Novembre 2019, 22:45 - Ultimo agg. 5 Novembre, 20:25
3 Minuti di Lettura
«L’allievo diventa maestro e il maestro allievo». A parti invertite ma con risultati imponenti ed eclatanti. Proprietà commutativa: cambiando l'ordine dei fattori, il prodotto non cambia. Seppur studente di Scienze motorie alla Parthenope, Francesco Iaconangelo si laurea campione del mondo di shoot boxe. Il 24enne napoletano conquista il prestigioso titolo presso il Carrarafiere, ribaltando l’esito di una finale difficile. Avvio in salita, pareggio nella prima ripresa, poi il ko nella seconda (prendendo anche un conteggio) e l’apoteosi nella terza, piazzando il colpo definitivo (mata leon), nonostante un occhio destro nero, che rischiava seriamente di compromettere il trionfo.
 
 

«Dal cuore enorme» Francesco, già sei volte campione italiano di kickboxing. «Emozione gigantesca combattere su un palcoscenico mondiale: effetto incredibile. La vittoria é frutto di un duro e certosino lavoro, coordinato dal maestro e compagno di squadra Fulvio Panarella, che ha saputo coadiuvare l’aspetto in piedi e a terra, grazie anche all’aiuto dei ragazzi del Marcianise Fight Team, che ci hanno dato una mano (per la lotta a terra)», racconta entusiasta il colosso di 95 kg. Dal 25 agosto cambio della sede, non più la Star Judo Club del maestro Gianni Maddaloni. «La preparazione fisica ottimale è stata raggiunta con il prezioso contributo di Mirko Crispo alla Fit Dojo del maestro Cristian Crispo, a Calata Capodichino dove ora ci alleniamo».

Al collo una medaglia pesantissima. «Vorrei dedicare un ringraziamento alla mia ragazza Christina Criscuolo, che supporta e sopporta tutti i miei allenamenti e mi sostiene con la sua presenza. L’emozione per questo successo é enorme ma non posso adagiarmi sugli allori, visto che il 24 novembre partirò per la Turchia: in programma il mondiale di kickboxing».
 
Sorride soddisfatto Fulvio Panarella nella duplice veste di tecnico e atleta. «Mi sono rimesso nuovamente in gioco a 45 anni. Ancora un primato per il Wolves Team, i Lupi partenopei, che si superano per l’ennesima volta. Napoli in cima al mondo con Francesco Iaconangelo». Si esalta anche Panarella, che strappa una medaglia d’argento dal valore incalcolabile. «E’ stato faticosissimo, ho dovuto interrompere il mio senso di critica e vedere gli errori da un altro punto di vista». Ad impartirgli indicazioni e vere correzioni il suo discente, Francesco. «Sono doppiamente orgoglioso, perché ho generato un campione, che ha la stoffa di un validissimo allenatore. Sensazione bellissima», osserva Fulvio.
 
«Abbiamo superato veramente mille difficoltà, per presentarci a questo appuntamento. Addirittura sono entrato in Nazionale Veterans, indossando la maglia azzurra, per seguire Francesco all’angolo». Non le uniche peripezie compiute. Escamotage riuscito. «E’ stata una vera impresa, partendo dal fatto che a settembre ci siamo dovuti spostare». Di necessità virtù e nuova dimensione. «Ci alleniamo a Calata Capodichino alla Fit Dojo del maestro Cristian Crispo, dove abbiamo continuato il progetto sociale avviato da Maddaloni. Attualmente siamo riusciti a portare tutti i ragazzi di Scampia ed é partita una sinergia efficace di maestri e di campioni, che lavora tutti i giorni per ogni fascia di età». L’unione fa la forza ed è nato il proficuo progetto con Roberto Montuoro, Luigi Petito e Christian Crispo (e Fulvio Panarella) per i ragazzi in difficoltà di Napoli: solide collaborazioni, incontri periodici, scambio di idee e informazioni per la crescita sana dei giovani.
 
Campione del mondo e vice, metalli preziosi, oro e argento, allievo e maestro. Non un lieto fine ma un inizio che prorompe una diffusa luminosità all’ombra del Vesuvio. Eccellenze (nostrane) nelle mixed martial arts.
 
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA